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Cave e miniere : terza parte.

Altro tema sul quale ho visto si è ampiamente dibattuto è stato quello della predisposizione del Progetto di recupero ambientale delle cave, aspetto regolamentato esclusivamente dalla normativa regionale (L.R. 127/80 e ss.mm.ii.)

Le Associazioni di categoria hanno fatto presente che il dettaglio progettuale delle opere di recupero ambientale dettato dalla normativa vigente si limita ad uno studio di fattibilità o di massima, mentre spetta al Comune, successivamente, redigere il progetto esecutivo e all’Amministrazione Regionale attuarlo.

Il Dott. Campo, in occasione del secondo incontro del 02/03/21, ha illustrato in una serie di slides (reg. 2 – 4’ 29” – Allegato 4) le fasi tecniche e procedurali delle opere di recupero ambientale, così come previsto dalle normative vigenti, evidenziando che molto spesso la CTS erroneamente individua come soggetto attuatore delle opere di recupero ambientale l’esercente di cava e non la pubblica amministrazione, come prevede la Legge Regionale 127/80 e ss.mm.ii., inserendo nei pareri delle prescrizioni che sono del tutto inattuabili, oltre che insostenibili dal punto di vista economico.

E’ stato difatti rappresentato dai Tecnici delle associazioni di categoria, che spesso la CTS inquadra come criticità ambientali alcuni aspetti squisitamente tecnico-minerari, di esclusiva competenza dei Distretti  Minerari .

Si è riscontrato come nonostante con la CTS, nei precedenti incontri, le competenze degli ambiti di natura mineraria fossero state affrontate e in apparenza condivise, solo dopo poche settimane la stessa CTS ha emanato pareri che non hanno tenuto conto di quanto precedentemente discusso, pertanto si è ritenuto necessario richiedere la partecipazione al Tavolo tecnico anche dei rappresentanti dell’Assessorato Energia da cui dipendono per l’appunto i Distretti Minerari.

Nell’incontro del 16/04/2021, alla presenza di un Ing. ( perdonatemi ma non ricordo il nome… )  del Distretto Minerario di Catania, è stato confermato che il Distretto Minerario valuta e approva un progetto nel rispetto delle norme minerarie e delle norme di sicurezza sicurezza vigenti e che quindi, ove necessario, sarebbe auspicabile che la CTS, prima di un’eventuale contestazione, si confrontasse con il Dipartimento Energia sugli aspetti di carattere tecnico, tra cui anche quelli legati alla sicurezza di un progetto di cava…

Su questi argomenti è intervenuto proprio l’Ing. confermava quanto dettato dalla normativa, ma tuttavia, ancora una volta, i Componenti della CTS non hanno convenuto quanto esposto, ribadendo che le valutazioni della CTS si rifanno alla norma ambientale, che è di grado superiore e trasversale a tutti gli aspetti tecnici-progettuali…

Passiamo ad affrontare ora le Applicazioni previste dalla Linee Guida Arpat 2010…

CONTINUA

Discariche dismesse??? Finalmente se ne parla…

Lo scorso anno avevo scritto un post intitolato “Cave, discariche e rifiuti: Un mix letale!!!” il cui link è: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2018/07/cave-discariche-e-rifiuti-un-mix-letale.html
In quel post descrivevo in maniera dettagliata su alcune tecniche utilizzate per lo smaltimento dei rifiuti in maniera illegale, delle quali nessuno aveva mai parlato, evidenziando  inoltre due fattori determinanti: da un lato la capacita organizzativa di un sistema illegale e dall’altro, l’inadeguatezza di un sistema di controllo!!! 
D’altronde la corruzione diffusa in questo settore e l’atteggiamento compiacente proprio di chi dovrebbe verificare quelle attività, ha permesso la diffusione di quelle pratiche illegali, assicurando non solo l’impunità agli imprenditori (il più delle volte semplici “prestanome” di quelle associazioni criminali), ma creando parimenti, una sistematica violazione delle norme e dei regolamenti, che ha condotto all’assoluto spregio dell’ambiente e della salute dei cittadini!!!
Ora finalmente dopo anni di assoluto silenzio, il Presidente Musumeci – dopo aver diffidato i Comuni – ha avviato le procedure per un intervento sostitutivo, incaricando un commissario ed individuati i fondi da cui attingere…
Un compito certamente difficile, in particolare perché mai realizzato negli anni precedenti, dove indugi e impedimenti vari, hanno causato danni indescrivibili all’ambiente di quest’isola!!!
Ora finalmente quel dipartimento regionale all’Energia, guidato dall’Assessore Alberto Pierobon, prova a recuperare gli anni finora persi, provando a bonificare ed a mettere in sicurezza sette discariche dismesse, sì… nella “carta”, ma nella realtà… perfettamente operanti!!! 
Il programma prevede ora dei sopralluoghi in quelle aree interessate (d’altronde non vi era mai andato nessuno a verificare lo stato di quei luoghi…) per iniziare a programmare gli interventi necessari… 
I RUP scelti, insieme ai tecnici del commissario (insieme agli enti territoriali competenti), effettueranno le dovute verifiche e quindi, attraverso successive analisi e progettazioni, quantificheranno le somme necessarie per la bonifica… 
Ci auguriamo che almeno questa volta, i costi di direzione, consulenza e progettazione, non superino – come solitamente avviene dalle nostre parti – i costi previsti per il ripristino!!! 
Lo stesso Governatore della Sicilia ha detto: “fin dal nostro insediamento, abbiamo lavorato senza sosta, recuperando i troppi ritardi accumulati nel corso degli anni. Sono state individuate le aree a rischio e adesso procederemo con le bonifiche”.
Ho letto che si contano all’incirca 500 discariche presenti sul territorio ormai esaurite, ma che non sono state mai chiuse o bonificate…
A questo numero, il sottoscritto ne aggiungerebbe altrettante… sicuramente “abusive”, di cui non se ne conosce l’esistenza!!!
D’altronde a riprova di quanto detto, si può prendere in esame l’ottimo lavoro svolto in questi mesi dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (NOE), che ha portato all’esistenza di un numero di cave abusive, di cui finora nessuno sapeva la presenza e che hanno provocato negli anni, gravi rischi di dissesto idrogeologico…
Intanto – sottolinea l’assessore Alberto Pierobon – “si è riusciti a liberare sessantacinque milioni di euro per Priolo in provincia di Siracusa e Milazzo nel Messinese, che torneranno nelle disponibilità del bilancio regionale per avviare le opere necessarie”, a cui vanno aggiunti quattordici milioni per le bonifiche di Campofranco nel Nisseno, Troina e Acqua dei Corsari a Palermo, recuperando altresì ventuno milioni per finanziare i cosiddetti piani di caratterizzazione, ovvero interventi propedeutici alla bonifica vera e propria, che saranno messi presto a bando”!!!
Da quanto sopra, sembra che questo governo Musumeci – a differenza di quelli precedenti a guida Crocetta, Lombardo e Cuffaro – qualcosa stia provando a farla…  
Non è detto che ci si riesca… d’altronde la strada è ancora lunga e come si sa… gli “infedeli” purtroppo siedono ancora su quelle poltrone!!!
Già… sono posti lì in attesa di ordini “superiori”, che decidano il momento opportuno, per far cadere questo fin qui accettabile… governo regionale!!!