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Ma se i siciliani votano come amministratori i soggetti che hanno legami di parentela e/o di affiliazione alla mafia, mi chiedo: a quali principi di legalità aspirano???

Ho letto di un Sindaco appena eletto che, all’indomani delle elezioni amministrative, è stato visto in compagnia di un esponente della cosca locale…

L’articolo del post riportava: “Parentele scottanti e, sullo sfondo quell’intrecciato e fitto tessuto relazionale, costituito da rapporti di parentela e di affinità, fra gli amministratori e soggetti gravati da condanne per associazione di stampo mafioso che riguardano alcuni degli assessori e dei consiglieri comunali, eletti o nominati nelle ultime votazioni, sia nelle file della maggioranza che della minoranza consiliare”.

Già…  prima vengono eletti dai cittadini a rappresentarli in quelle delicate cariche amministrative  e dopo poco tempo, quegli stessi consigli comunali, si ritrovano a seguito di provvedimenti giudiziari, senza più alcuna rappresentanza…

Tra l’altro, la situazione più indegna non è tanto quella rappresentata nelle relazioni prefettizie che rimarcano gli interessi compiuti da quelle associazioni a delinquere, parliamo tra l’altro di gruppi locali conosciuti in  contesti territoriali e storicamente legati ad alcune famiglie di “cosa nostra”, no… incredibilmente quei loro concittadini – quando chiamati al voto – pur sapendo l’opera negativa condotta da quelle cosche in quel territorio e conoscendo i legami di parentela e/o affiliazione con taluni politici, vere e proprie “teste di legno”, incredibilmente li votano, dimostrando attraverso quella apposta “X”, quanto anch’essi siano profondamente collusi con quel sistema dedito al malaffare!!!

Riporto quanto l’organo ispettivo ha evidenziato e cioè che le informazioni fornite dalle forze di polizia, hanno posto in evidenza i rapporti e le cointeressenze sussistenti tra una parte dell’apparato politico e burocratico comunale, con degli esponenti del locale crimine organizzato!!!

Si parla di relazioni personali riferite a soggetti «chiave» dell’amministrazione comunale dalle quali non sono esenti Sindaci, Consiglieri e dipendenti posti in uffici preposti, una gestione quella dell’amministrazione comunale che evidenzia l’assoluta inerzia tenuta in materia di appalti e che ha di fatto comportato l’affidamento diretto di lavori e servizi (talvolta operato in somma urgenza) ad un numero ristretto d’imprese, solitamente legate a quegli “amici degli amici“, in spregio a quanto disposto dal codice dei contratti e dal codice antimafia in materia di rotazione!!!

Tali modalità operative hanno peraltro consentito a molti Comune “contagiati da malagestio” di procedere alla concessione di beni del patrimonio immobiliare dell’ente locale e al rilascio di licenze comunali a soggetti o imprese privi dei requisiti per poter contrattare con la pubblica amministrazione in quanto direttamente o indirettamente legati o riconducibili alla criminalità organizzata!!!

Ecco perché ancora oggi non riesco a comprendere a quali principi di legalità tendano i miei conterranei, già… vorrei conoscere quali motivazioni conducono loro a piegarsi alle richieste di quei loro concittadini, prestati ora alla “politica”, pur sapendo a quali familiari essi appartengono, gli stessi che nel corso degli anni si sono macchiati di fatti gravi dinnanzi alla giustizia!!!

Tranquilli… ormai l’avete votati??? 

Quindi preparatevi, perché tra un po’ in quel vostro Comune, inizierà: “L’ora Illegale“!!!

Infrastrutture in Sicilia: in Africa si viaggia cento volte meglio!!!

Ho visto stamani un video su Youtube, intitolato “da Palermo a Catania in 3 ore e 40 minuti” link: https://www.youtube.com/watch?v=T_N3jZJsEzg

una situazione questa evidenziata che ormai persevera da non so più quanti – ah… quando ripenso a quell’ex governatore che prometteva una “Sicilia bellissima” – eppure, tra mille progetti e interventi in corso, la situazione non cambia!!!

Mi ero ripromesso alcuni giorni fa di scrivere un post sull’autostrada A18, Catania – Messina, in particolare su quel tratto di strada sommerso nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 2015, da circa 50mila metri cubi di terra, roccia e arbusti crollati da un collina, lavori (da quanto ho visto sono attualmente sospesi, d’altronde se in quei giorni in cui lo attraversata non ho visto nessun operatore o mezzo in movimento, non posso certo dire che ci stava lavorando qualcuno…), ma non solo, in tutto il percorso sono presenti deviazioni su una corsia, nella quale si è obbligati a viaggiare a senso alternato, ne comprenderete anche i pericoli, in particolare quando si percorre quel tratto all’interno delle gallerie, ma anche lì,  non ho visto alcuna impresa… 

Mi chiedo, ma soltanto il sottoscritto si accorge di quanto accade in questa terra, può essere che la maggior parte dei mie conterranei siano ciechi oppure come sempre accade in questa nostra regione, si preferisce farsi i cazz… propri, perché di ciò che riguarda la collettività non interessa a nessuno??? Non parliamo poi dell’autostrada A19 Palermo – Catania, attraversarla è un’avventura, in particolare il tratto che va da Caltanissetta ad Enna…

E cosa aggiungere in questo periodo estivo, non vorrei essere al posto di quei turisti che desiderano villeggiare in uno di quei meravigliosi di mare che da Marzamemi ci porta ad attraversare il sud della Sicilia per vedere posti come Pozzallo, Marina di Ragusa, Gela, Licata, Agrigento con il suo patrimonio artistico e poi ancora, Sciacca, Mazara del Vallo, Marsala, trapani, Scopello, Castellamare del Golfo.  

Ma chi di voi ha percorso quelle strade sa cosa significa… perdersi ore ed ore dietro a file interminabili, strade dissestate, cittadine con presenti ovunque lavori in corso a cui si sommano tutti quei lavori di manutenzione stradale (stranamente quest’ultimi compiuti sempre durante l’estate…), incidenti stradali e via discorrendo…                                                                                                                  Chi ha percorso quelle strade sa di cosa parlo, un vero incubo e ahimè non vi altra soluzione per giungere in quelle note località, altrimenti bisogna rinunciarvi!!!

Sì… ci raccontano le frottole del “Ponte sullo stretto”, ma se in Sicilia non abbiamo neppure le infrastrutture, se quelle in essere sono totalmente dissestate o fatiscenti, se i nuovi tratti ferroviari previsti per l’alta velocità sono ancora in una fase iniziale e ci vorranno almeno dieci anni prima di vedere un treno che viaggerà su quei binari a più di 200 km/ora, ma di cosa stiamo parlando…                                                                                                                                          Siamo alle solite, i nostri governanti sparano cazz…, sì tanto per aprire bocca e fare in modo che essi siano visibili sui Tg p sul web, in particolare nei social, affinché i cittadini – gli stessi che mai protestano – possano postare un like o esprimere (in maniera celata o attraverso qualche fantasioso nickname ) il proprio pensiero divergente, il più delle volte offensivo e mai costruttivo!!!

Ma si sa… noi “Siciliani” siamo così… restiamo legati a quell’unica auspicata speranza e cioè che prima o poi, grazie a qualcuno, potremmo vedere la nostra regione diventare finalmente… non “bellissima” (per questo ci ha già pensato Dio…), ma quantomeno funzionale!!!                                                                                                                  
Ed è con questa ultima “speranza” che continueremo a vivere, dimenticando come ad un certo punto della vita non è la speranza l’ultima a morire, ma il morire è l’ultima speranza!!! 

Le mafie inquinano gli appalti già al momento della stesura del bando!!!

Mafia e appalti, un connubio da tempo accertato!!!

Le imprese legate a quei clan tentano l’inquinamento delle procedure di gare pubbliche già dalla fase di stesura del bando, mediante varie forme di connivenza con collusi funzionari pubblici… 

A lanciare l’allarme è una relazione della Dia intitolata: “Le tecniche di penetrazione possono concretizzarsi già nella fase di programmazione e progettazione delle opere pubbliche” tramite l’azione corruttiva di funzionari e tecnici incaricati”.

L’analisi è stata realizzata sulla base di evidenze investigative giudiziarie e di prevenzione, un lavoro che ha documentato la tendenza generale all’inabissamento dell’azione delle consorterie più strutturate che hanno ormai raggiunto, tramite quei cartelli consolidati, un basso profilo di esposizione…

Tale tendenza risulta sempre più diffusa in considerazione del vantaggio derivante dalla insidiosa mimetizzazione nel tessuto sociale e dalla conseguente possibilità di continuare a concludere i propri affari illeciti in condizioni di relativa tranquillità…

Peraltro, la criminalità organizzata preferisce agire con modalità silenziose e per farlo implementa quella pervasiva infiltrazione nel tessuto economico-produttivo avvalendosi di imprenditori complici, professionisti ed esponenti delle istituzioni che vengono facilmente “comprati” con qualche mazzetta…

Un’indubbia capacità attrattiva è rappresentata dai progetti di rilancio dello sviluppo imprenditoriale nella fase post-pandemica e dall’insieme di misure finalizzate a stimolare la ripresa economica nel Paese anche grazie ai finanziamenti europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Sulla base di queste considerazioni si evidenzia la consueta attenzione allo sviluppo e alle trasformazioni di quelle note organizzazioni mafiose, senza tralasciare gli ulteriori elementi informativi contenuti nei provvedimenti di scioglimento di molti Enti Locali…

Per una efficace lotta contro tali insidie, la Dia ha sottolineato la necessità di utilizzare un linguaggio comune, metodologie e normative condivise per massimizzare l’efficacia delle azioni di contrasto con particolare attenzione all’aggressione dei beni illecitamente accumulati anche al di fuori dei confini nazionali, con il ricorso a strumenti come sequestri penali e di prevenzione!!!

Certuni… "si meritassuru a testa scippata"!!!

Ritengo che non vi sono più giustificazioni sul piano istituzionale, sociale e civile, di fronte alle continue attività giudiziarie e alle abituali inchieste da parte della magistratura e organi di polizia, su collusioni e corruzioni di pubblici funzionari, politici e imprenditori svenduti a quelle organizzazioni criminali…
Ciascuno di loro – con approcci e livelli di coinvolgimento diverso – si è prestato e ahimè continua ancora oggi a prestarsi a compiere tutta una serie di azioni illegali, pur di beneficiare di quei vantaggi personali e/o societari, a scapito di quella parte ancora onesta della collettività…
In quel calderone vi si ritrovano in molti, sono individui che hanno venduto la propria dignità per qualche euro da mettere in tasca, ricevuto solitamente all’interno di una bustarella…
Viceversa, la presenza di quelle associazioni criminali celate all’interno di molte imprese (la maggior parte di questa tra l’altro ben conosciute dalle Procure nazionali, ma incredibilmente ancora operanti nel mercato…) ha quale fine strategico quello di penetrare in maniera legale in tutte quelle attività imprenditoriali, che vanno dai pubblici esercizi alla gestione degli appalti… 

Si tratta certamente di un metodologia migliorata ( in questi ultimi vent’anni) che si è dimostrata flessibile e che combina soggetti professionisti con individui dalle consistenti potenzialità finanziarie, determinando di fatto, un accrescimento sia della qualità teorica che della quantità economica…

Difatti, possiamo affermare di come si sia sviluppato negli anni, un patrimonio di conoscenze che ha portato a indirizzare al meglio il proprio “lavoro”, sia dal punto di vista territoriale, che a livello nazionale… di una continua spinta e capacità espansiva, nonostante – va detto – le dure sconfitte subite e il deciso contrasto compiuto da dallo Stato!!!.

Ma nonostante le batoste ricevute – che come si è visto, hanno provocato negli anni, periodi di ripiegamento, anche dal punto di vista sociale, tenendo conto dei cicli a volte intensi di ostilità e rifiuto compiuti dalle fasce più giovani del Paese – purtroppo, i meccanismi d’infezione, frutto di quelle collaudate debolezze morali di molti miei connazionali, ha determinato l’evolversi di un processo di colonizzazione o per meglio dire di conquista da parte di quelle organizzazioni illegali e mafiose, dissimulate ora all’interno di cosiddette società “regolari”, che attraverso i mezzi finanziari a loro disposizione, provano a impossessarsi di quel territorio su cui operano, promuovendo tra l’altro azioni d’accrescimento per quanto concerne il consenso sociale, quest’ultimo con il fine di mascherare il reale controllo monopolistico e soprattutto la gestione di quella propria attività economica e all’inserimento in altre concorrenti, il tutto ahimè favorito da quegli apparati della politica corrotta, grazie all’assoggettamento di dirigenti e funzionari delle amministrazioni o servizi pubblici… 

Osservando quindi il potere attualmente in mano a quei soggetti, alle loro organizzazioni societarie, ai referenti celati appartenenti alla criminalità organizzata, beh… si comprende senza alcun dubbio, quanto noi tutti, siamo oggi come Davide dinnanzi all’imponente Golia e quindi, per resistergli e sopravvivere, dobbiamo iniziare a pensare di combatterlo, salvando ciò che ancora resta della nostra libertà, ma soprattutto di quel po’ di valori di democrazia.

Ecco perché penso che vi è soltanto un modo per fare pulizia: sì…. bisognerebbe fare come nella foto in allegato: scippargli la testa a tutti!!!

C’è tra voi qualcuno capace di spiegarmi a cosa serve indicare i tempi d’esecuzione dei lavori, quando poi nessuna impresa li rispetta???

Sappiamo bene come la regola prevede per gli appalti dei lavori pubblici un termine contrattuale di ultimazione non definito (art. 1457 del cod.civ.), se pur va detto, questa sua mancata condizione non è del tutto corretta, in quanto l’opera da realizzarsi – anche se tardivamente ultimata – mantiene sempre la propria utilità.

Difatti, ciò trova conferma nelle disposizioni legislative che per l’appunto consentono alle imprese – per motivi evidenti o di forza maggiore – di poter  sospendere i lavori o stabilire eventuali nuovi termini suppletivi, per l’ultimazione di quell’opera.

Ora, volendo analizzare molti di quegli appalti in corso nella mia regione, in particolare nella mia provincia di Catania, scopriamo come quel termine di esecuzione – stimato e determinato dal Responsabile del Procedimento in sede di predisposizione degli atti – sia stato, nella maggior parte degli appalti traslato ed allora viene spontaneo chiedersi, se quel tempo previsto e a suo tempo ritenuto congruo, fosse di fatto errato oppure se per motivi che nulla hanno a che fare con ragioni di forza maggiore, si sia voluto in concreto agevolare quell’impresa che evidenzia di fatto, di non essere nelle perfette condizioni di eseguire quei lavori aggiudicati o sub appaltati, nei termini previsti!!!

Ecco, su questo punto, in base alla mia trentennale esperienza potrei già rispondervi, ma questa volta desidero coinvolgere ciascuno di voi e porre quindi questo quesito, analizzando in maniera serena quale sia il vostro giudizio, senza che questo debba trasformarsi in quel classico pregiudizio o in una valutazione che posa risultare di parte…

Naturalmente da quella vostra riflessione va eliminata quella condizioni di estrema rilevanza che può determinare un prolungamento dei tempi contrattuali e mi riferisco all’impreviste condizioni meteo “sfavorevoli” che comportano nel programma dei lavori uno slittamento a causa della minor produttività causata da quei giorni di maltempo, in quella zona d’intervento…

Quindi togliendo quelle sospensione legittima che esula dalla ordinarietà, vorrei sapere da parte Vs. se ritenere che vi siano altri motivi, chissà forse appositamente “celati”, che conducono quei nostri appalti a non essere realizzati nei termini previsti o ancor peggio a non essere completati del tutto, lasciando spesso quelle opere incompiute!!!

Potete pubblicare il vostro commento in fondo al post o inviarmi una mail che verrà pubblicata – se ritenuta valida e non offensiva – direttamente in questo mio omonimo blog – sia se autografata che in maniera anonima, in particolare è gradita l’indicazione di eventuali opere – di cui si ha realmente coscienza – che in questi anni sono rimaste manchevoli o del tutto incompiute!!! 

Imprenditori siciliani disonesti??? Analizzando in maniera obiettiva si scopre che…

Come ben sapete ritengo che chi pecca nel compiere la propri professione debba sempre pagare, ma ci sono dei casi che m’inducono a pensare che non sempre la colpa sia da imputare a quei pochi imprenditori – mi riferisco naturalmente a tutti coloro che nulla hanno a che fare con affiliazioni a strutture legate alla criminalità organizzata o per meglio dire appartengono di fatto a quel sistema clientelare, corruttivo, ed  anche mafioso – che possiamo definire “onesti“.

Certo quest’ultimo termine è certamente difficile da affibbiare a quanti operano nella mia Sicilia, ma come dicevo esiste ancora una parte sana che si sta in questi ultimi anni, forse a causa delle difficoltà finanziarie provocate dal “covid” e non solo, in questi mesi determinate dall’aumento esponenziale del settore energetico e petrolifero, che stanno mettendo in crisi parecchie imprese e che hanno determinato in molti imprenditori la decisione di chiudere definitivamente i battenti o quantomeno di resistere, sì… ribellandosi anche a quelle regolari richieste a cui da sempre si erano sottomessi!!!

Desidero affrontare stasera questo tema, dopo aver letto in questi giorni ho letto di talune inchieste giudiziarie che hanno visto coinvolti alcuni imprenditori ora indagati per corruzione…

Naturalmente lungi dal sottoscritto pensare che qualsivoglia forma di pagamento di tangente possa non essere considerata una vera e propria forma di corruzione e che essa costituisca un reato, no… ciò che vorrei dire e che il più delle volte, per compiere in maniera onesta la propria attività, ci si ritrova a doversi sottomettere ad un sistema che preclude viceversa la possibilità ad operare…

Perché diciamoci la verità, in Sicilia ( ma non solo lì…)per lavorare bisogna pagare: da sempre è così e così continuerà fintanto che le leggi sono permissive e soprattutto non difendono chi vuole contrastare quel sistema e vuole non farne parte…

Già perché da noi si sa, per dimostrare di essere onesti bisogna farsi sparare o quantomeno far comprendere a tutti – mettendoci in primis la faccia – che non si ha paura di niente e di nessuno, perché soltanto così lo Stato è costretto a intervenire, altrimenti -quegli imprenditori- dovranno sottostare al sistema oppure chiudere definitivamente, abbandonando le aspirazioni di una vita e i desideri di continuità da consegnare ai propri figli… 

Ho letto nell’articolo di un imprenditore che ha affermato di avere pagato, già… ma non per accaparrarsi i lavori, ma per velocizzare l’affidamento del proprio cantiere, alla luce di un’aggiudicazione che sarebbe avvenuta in maniera del tutto trasparente. 

Quindi, una mazzetta per comprare non l’appalto, ma il tempo di chi avrebbe dovuto seguirla in maniera corretta e soprattutto celere!!! 

Ed allora mi sono permesso di verificare gli appalti aggiudicatisi da quell’impresa e penso di poter confermare che essi avessero alcun bisogno di pagare per inseguirne altri, d’altronde consentitemi una riflessione: se analizziamo i ricavi prodotti da quegli appalti e quanto essi rendano alle nostre imprese – considerati i ribassi intorno al 30% , beh… lasciatemelo dire con molta franchezza, soltanto chi esegue i lavori in maniera difforme dai previsti Capitolati e soprattutto chi possiede i favori delle Dl,  può pensare di ricavarne oggi un utile, altrimenti… si ci rimette sempre!!!

Ed allora m sono chiesto: cosa avrebbe potuto fare quell’imprenditore dopo essersi aggiudicato in maniera corretta e trasparente l’appalto??? Mi direte tutti: semplice denunciare quel funzionario alle autorità competenti??? 

Già… una risposta scontata, si vede che siete in pochi quelli che hanno avuto a che fare con la giustizia e soprattutto coi i suoi tempi interminabili, che vedono, ahimè il più delle volte – grazie a giudizi iniqui – ribaltare quei giudizi a favore di chi per l’appunto era stato denunciato!!!

Comprenderete altresì come dopo quella denuncia, nessuno più vorrà aver a che fare con quell’impresa, in particolare nessun funzionario o dirigente sarà più disposto a verificare quei lavori in corso (o da eseguire a seguito aggiudicazione), in maniera serena, ma staranno tutti lì – già… con il fucile puntato – a verificare la regolarità di quelle opere in tutte le loro fasi di esecuzione, osservando in particolare dettagli che altrimenti sarebbero stati fatti sorvolare, ma ora il rischio è che ci sia dietro qualcuno disposto a contestare!!!

La verità??? Questo paese è come quel cane che si morde la coda!!! E’ un problema senza via di uscita, una situazione che conduce tutti, dopo aver risolto un problema, a doverne affrontarne un altro, un ciclo vizioso e perverso nel quale ci troviamo tutti ad essere coinvolti, anche ahimè quei pochi imprenditori che con grande difficolta provano a restare retti!!!

Mazzette a funzionari pubblici per aggiudicarsi appalti!!!

Se fossimo in un altro Stato – moralmente più onesto – questa notizia sarebbe di per se sorprendente, ma da noi, essa rappresenta la consuetudine e credetemi se dico che ancora oggi non comprendo, come siano in molti a meravigliarsi…

Le gare d’appalto vengono truccate e le modalità adottate sono talmente banali che anche un bambino sarebbe in grado di attuare quei meccanismi ed espedienti… 

Ma tanto non cambia nulla, sì… certo, leggo come ciascuno di voi quelle abituali ordinanze cautelare emesse, la serie di nomi che vengono pubblicati nelle testate di cronache, i funzionari che finiscono per qualche giorno in penitenziario e come la maggior parte di quegli indagati finisca ai domiciliari con obbligo di dimora… 

Ma per il resto, non pensate di recuperare le somme sparite, già tutte quelle bustarelle negli anni ricevute, quelle tangenti in cambio dell’aggiudicazione di quegli appalti… 

Ormai quelle somme sono sparire o meglio, una parte di esse servirà ora per pagarsi uno studio legale affinché col passar del tempo, si possano allievare o eliminare del tutto quelle accuse infamanti che appartengono a comportamenti degenerativi che tanto bene ormai conosciamo: corruzione, turbata libertà degli incanti o nel procedimento di scelta del contraente e via discorrendo… 

Sì… qualche magistrato coraggioso proverà ad eseguire una serie di sequestri non solo a quei soggetti, ma anche ai loro familiari, ma poi sappiamo bene come tutto quel lavoro d’indagine dovrà scontrarsi con interminabili processi di primo grado e quindi di secondo per finire in cassazione e chissà se con il tempo, tutto verrà dimenticato e alla fine non si giunga ad una assoluzione piena, già… perché il fatto non sussiste!!!

Cosa dire, mi sono stancato di leggere queste notizie, sono amareggiato dal costatare come in tutti questi anni nessuno abbia fatto nulla affinché questo mio Paese diventasse più onesto e certamente più civile, dove tutti noi potremmo godere di pari condizioni e non vi sarebbe necessità di vedere molti miei conterranei svendere la propria dignità!!!

Ma si sa… con il termine “dignità“, ci si riferisce al valore intrinseco dell’esistenza umana che ogni uomo (in quanto persona) è consapevole di rappresentare nei propri principî morali, nella necessità di liberamente mantenerli per se stesso e per gli altri e di tutelarli nei confronti di chi non li rispetta!!!

E difatti, è proprio nella frase sopra riportata il problema fondamentale che assilla la maggior parte dei miei connazionali che è per l’appunto quello di non voler cambiare per avere in tasca qualche euro in più!!!

L’Infiltrazione mafiosa??? Semplice, basti controllare gli appalti ed i subappalti!!!

Il settore degli appalti e dei sub appalti rappresenta uno di quei settori difficili da monitorare, in quanto appartiene ad un sistema ben collaudato e che protegge non solo quelle imprese “affiliate“, ma anche quei corrotti funzionari posti in quelle amministrazioni pubbliche…

D’altronde i meccanismi per aggirare quelle imposte procedure di controllo, sono facilmente individuabili se solo quegli addetti posti a quegli accertamenti svolgessero il loro compito con diligenza, ma osservando le continue inchieste giudiziarie, possiamo comprendere come questi siano del tutto inesistenti…

Peraltro, le imprese indagate hanno da tempo raggiunto numeri impressionanti a cui si sommano tutte quelle altre imprese a cui sono stati concessi in subappalto una fetta ampia di quegli appalti, che vengono di fatto utilizzati per favorire in maniera illecita i “cartelli” di quelle imprese, i cui titolari risultano essere semplici “prestanome“, gli stessi che in talune circostanze, s’impegnano a non partecipare in concorrenza, lasciando ad agli altri affiliati di quel loro cartello, i lavori… in cambio di una quota sulla commessa.

Sembra una cosa semplice a dirsi, ma posso assicurarvi che dietro quel meccanismo mafioso/corruttivo e soprattutto clientelare, vi è una struttura di professionisti esterni ben preparati, atti a svolgere con capacità tecnica e organizzativa quanto necessario, sia per indire in maniera chirurgica quelle predisposte migliorie tecniche che per far aggiudicare alle loro imprese amiche quegli appalti pubblici. 

Comunque osservando quanto appena accaduto con le votazioni nazionali e soprattutto regionali, sono certo che ora tutti punteranno, per come avevo già a suo tempo preannunciato, a quei 200 miliardi dei fondi del PNRR  di cui 122 di prestiti e 69 di sovvenzionamenti a fondo perduto. 

Ed ora ditemi: pensate realmente che quel denaro non finirà sprecato (per come da sempre avviene in questa nostra terra) in mazzette, corruzione, ma soprattutto per sostenere tutte quelle attività soggiogate da infiltrazioni mafiose???

Ance Sicilia: “Le imprese edili si fermano, personale in cassa integrazione”!!!

Botta e risposta tra la Regione Siciliana e l’Ance…

Già. l’associazione regionale dei costruttori edili, ha lanciato l’allarme sui mancati pagamenti alle imprese, paventando tra l’altro il fallimento di queste ultime… 

Immediata la replica degli uffici regionali e in particolare del vice presidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao e dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone.

“Ci lasciano francamente stupiti – hanno affermato i rappresentanti del Governo Musumeci – le affermazioni diffuse da Ance Sicilia. 

Nel 2021, infatti, la Regione attraverso i suoi Dipartimenti ha erogato pagamenti per un miliardo di euro alle imprese che, a vario titolo, hanno eseguito lavori. 

Rimangono aperte alcune poste finanziarie marginali che riguardano commesse effettuate tra fine 2021 e inizio 2022 e che trovano imputazione nell’anno trascorso”.

Abbiamo già proceduto – hanno aggiunto gli esponenti del Governo Musumeci – al riaccertamento dei residui che consentirà alla giunta, non appena i revisori dei conti forniranno il necessario parere, di sbloccare tutti i pagamenti aperti, per chiudere così ogni pendenza entro la seconda metà di maggio. Siamo disponibili a ogni confronto, carte alla mano, che darà prova della poco consistente mole di crediti ancora pendenti”.

Caro materiali, Ance Sicilia: “Le imprese edili si fermano, personale in cassa integrazione”.

A puntare il dito contro il Governo Musumeci è stato in particolare il presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone: “Apprendiamo ora – ha affermato in una nota diffusa nei giorni scorsi – che per ricevere i nostri soldi dobbiamo aspettare ancora che il Parlamento nazionale vari una norma che sblocchi fondi destinati alla Sicilia e previsti dalla nuova Finanziaria 2022. Cioè, la programmazione finanziaria del futuro serve a pagare i debiti del passato, dopo che le Amministrazioni hanno appaltato opere senza la necessaria copertura finanziaria e dopo che non si è riusciti ancora una volta ad approvare il Bilancio della Regione negli ordinari termini di legge nonostante i nostri pressanti richiami al senso di responsabilità”.

“È finito il tempo delle promesse – ha concluso Cutrone – poiché i politici, a qualsiasi livello, non possono permettersi il lusso di lanciarsi nella campagna elettorale senza avere prima prodotto risultati concreti. Davanti a noi non ci sono più anni o mesi, ma pochi giorni prima di essere costretti a dichiarare fallimento. Chi ne ha la responsabilità faccia una volta per tutte il proprio dovere”.

Quello dei ritardi nei pagamenti purtroppo è un argomento ricorrente per la Regione. L’Ance si era già ritrovata a settembre del 2021 a sollecitare la liquidazione dovuta alle imprese da parte dell’Amministrazione Musumeci. Addirittura nel mese di luglio 2021 Ance aveva minacciato una pioggia di ricorsi da parte delle aziende nei confronti della Regione per i mancati pagamenti. Un meccanismo che, alla lunga, rischia di inceppare del tutto una ruota economica, quella siciliana, che già si muove con moltissima difficoltà.

"Imprenditori" rapaci!!!

Cerco sempre di calmare quest’ansia che mi si innesca ogni volta che cammino e mi guardo intorno, ogni volta che salgo le scale, prendo gli ascensori, osservo dai balconi e quando strusciando le suole su zerbini, supero le soglie di quegli ingressi. 

Non posso fermare un rimuginio d’anima perenne su come sono stati e ancora oggi vengono realizzate le nostre costruzioni e se poi ho qualcuno a portata di parola, riesco con grande difficoltà a trattenermi dal raccontare sul come si tirano su quegli appalti, quelle enormi strutture fatte di piani, balconi e coperture. 

Non è un senso di colpa universale che mi pervade, né un riscatto morale verso chi è stato cassato dalla memoria del sentiero della storia, non riesco a non pensarci, ho sempre questo vizio, una vera perversione, già, non riesco a dimenticare come funziona il ciclo del cemento quando vedo una rampa di scale, come non mi distraggo nell’osservare quelle impalcature verticali mal realizzate, no… non riesco a far finta di nulla. 

Penso a tutto, anche a quella semplice malta e alla cazzuola che la genera con quel suo movimento, penso persino ai calli che genera il manico di legno del frattazzo usato sino allo stiramento del polso per spianare l’intonaco. 

Sarà forse che chi nasce in questa terra ha un rapporto con alcune sostanze in modo singolare, forse unico, un legame che altrove non potrebbe che essere diverso. 

Non tutta la materia difatti viene recepita allo stesso modo, già da noi in meridione il cemento è l’elemento portante e non esiste impero economico del sud che non abbia visto il passaggio nelle costruzioni. 

Appalti, gare d’appalto, cave, cemento, inerti, malta, mattoni, impianti, mezzi d’opera, operai rappresentano l’armamentario dell’imprenditore italiano è quest’ultimo vive quel proprio impero costruito quasi sempre dal nulla (grazie non certo alle proprie capacità imprenditoriali, ma soprattutto beneficiando di quel sostegno personale e finanziario offerto loro in cambio d’interessi più generali) quasi fosse il proprio “principato” o dovrei dire un feudo offerto ad egli come semplice “valvassore“!!!

Potremmo immaginare questo imprenditore con la sua valigetta, simile a quella che qualche anni fa produceva quelle famose macchinine, dalla quale aprendola escono  micro betoniere, nano escavatori, terne, autocarri, gru e ovviamente operai lillipuzziani…

Se dovessimo pensare a molti di quei nostri imprenditori siciliani, dovremmo immaginarli così… con quella valigetta,  pronti a volare per diventare “prenditori”, potenti e vincenti!!!

D’altronde questo è il mestiere più semplice per far soldi nel più breve tempo possibile, acquistando fiducia in quegli ambienti mafiosi, assumere persone consigliate per diventare voto di scambio durante le elezioni, accaparrarsi finanziamenti, moltiplicare il proprio volto e soprattutto la propria presenza in quel proprio territorio. 

Ha un talento di quel cosiddetto “prenditore” e cioè quello di essere nello stesso tempo mediatore e rapace, egli possiede la pazienza del certosino compilatore di documentazioni burocratiche, di attese interminabili, di autorizzazioni sedimentate come lente gocce di stalattiti pere poi uscire gli artigli, quel talento rapace capace di planare su terreni insospettabili, sottraendoli per pochi quattrini e poi serbarli sino a quando ogni loro centimetro ed ogni bruco divengono rivendibili a prezzi esponenziali. 

L’imprenditore rapace sa come usare becco e artigli, d’altronde chi c’è dietro di loro accorda il massimo credito, e non mi riferisco ad istituti finanziari o banche, no queste ultime necessitano di garanzie valide ed essi, questi prenditori, di fatto non possiedono nulla, quantomeno nulla è di loro, ecco perché si ha la necessita che vi sia qualcuno “celato” chi garantisca per quella sua società!!! 

Io so bene come viene costruito il nostro Paese, in particolare la nostra regione che presenta ribassi folli oltre il 30%, ne ho le mani in pasta, conosco la maggior parte delle imprese ed i progetti da realizzarsi con quegli pseudo “miglioramenti“, ma non solo, so bene la provenienza degli inerti e da dove essi vengono prelevati per essere utilizzati in quelle costruzioni…

Si sa… i vantaggi che hanno queste ditte e attraverso di essi quei loro committenti sono infiniti; gli inerti vengono saccheggiati portati via abusivamente, mentre le ditte d’estrazione autorizzati per sottrarre quantità minime, in realtà mordono e divorano intere montagne. 

Quintali e quintali di massi e pietrisco a basso costo, finiscono per partire da quei luoghi. 

Sono inerti a costo zero, montagne e colline sbriciolate che vengono impastate nel cemento per finire ovunque.ma non solo, oltre ad aver guadagnato dall’estrazione abusiva, queste imprese creano luoghi per nascondere i propri rifiuti, altro denaro quindi che si somma per rendere le proprie ditte ancor più competenti e al servizio in subappalto delle migliori holding di costruzioni in circolazione. 

Ecco perché quasi tutto intorno a noi ha al suo interno quel veleno, ma si sa… non accadrà nulla sin quando quelle strutture non inizieranno a deteriorarsi ed allora sarà così che forse qualche operaio, intervenuto per le necessarie riparazioni, e nel respirare quelle polveri, chissà dopo qualche anno, qualcuno incolperà per il suo cancro la malasorte. 

Si comprendono i motivi per cui oggi alcune ditte rispetto ad altre sono capaci di stravincere per prezzi e qualità, perché ogni vantaggio viene scaricato sulla gestione della manodopera e sulla scadente qualità delle forniture e dei materiali. 

Ecco in quali modi questi individui si trasformano in manager da auto e barche lussuose (tutte da pagare…), in assalitori di gruppi commerciali, in acquirenti di imprese e società di produzione, ma prima di tutto questo e dietro tutto questo c’è come sempre il cemento, le ditte in subappalto, gli inerti, i noleggi, i trasporti ed i furgoni stracolmi di operai che lavorano senza sosta ed a volte scompaiono al mattino, abbandonati in qualche strada secondaria, dopo esser violentemente caduti da qualche ponteggio di cantiere, realizzato non a norma. 

Non bisogna quindi meravigliarsi di nulla, in fin dei conti è’ questo lo spessore dei nostri imprenditori, peraltro è lo stesso su cui poggia ahimè l’economia, la politica e soprattutto la corruzione nel nostro Paese!!!

Il consorzio "WeBuild-Fincantieri-Fincosit-Sidra" si ritira dalla gara per la nuova Diga foranea del porto di Genova!!!

Sembra secondo indiscrezioni che stanno circolando nell’ambiente portuale genovese, che anche l’altra cordata (consorzio Eteria Gavio-Caltagirone, Rcm e Acciona) sarebbe orientata a non presentare offerte per la realizzazione dell’infrastruttura, appalto che vale circa 930 milioni di euro.

Con una lettera inviata al presidente dell’Autorità di sistema portuale nonché commissario straordinario per la realizzazione della nuova diga foranea, Paolo Emilio Signorini, il consorzio “WeBuild-Fincantieri-Fincosit-Sidra” comunica di ritirarsi dalla gara, spiegando che non vi sono le condizioni idonee per presentare un’offerta secondo quanto richiesto nei termini previsti.

Come avevo scritto in un mio precedente post, http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/06/le-forniture-sono-alle-stelle-e-le.html, il problema è da ricercarsi negli aumenti delle forniture delle materie prime e degli olii/carburati saliti – a causa della guerra in corso – alle stelle!!! 

Lo stesso Presidente nazionale dell’Ance, Federica Brancaccio, aveva riportato che l’importo a base di gara era sottostimato rispetto ai costi per l’esecuzione dei lavori, ma non solo, l’aumento delle materie prime e i tempi stretti per la costruzione avrebbe determinato che la procedura di gara andasse deserta…

Ecco quindi che le due cordate si sono sfilate, spiegando (ciascuna di esse) come non vi fossero le condizioni per presentare un’offerta secondo i termini di gara e quindi che necessitava rivedere le condizioni e i prezzi.

D’altronde non bisogna mai dimenticare come a pagare le conseguenze di quegli extra-costi e penali sui ritardi dei lavori, siano proprio le centinaia di imprese in subappalto che andranno di fatto ad eseguire l’opera, ricordiamolo… con i propri capitali, le proprie risorse umane e i propri mezzi d’opera!!!

Peccato che poi di questi ultimi non si parli mai, in particolare quando proprio a causa di una apposta firma contrattuale con questi importanti General contractor o con le loro sottoposte “affidatarie”, si ritrovano ahimè indebitati fino al colo e costretti a chiudere i propri battenti. 

Ma questa è un altra storia che andrebbe certamente denunciata nelle opportune sedi!!! 

Le forniture sono alle stelle e le imprese non sanno più come portare avanti gli appalti aggiudicati!!!

Siamo giunti alla frutta… 

Il caro materiali, la mancanza di forniture, il prezzo dei prodotti petroliferi triplicatisi, stanno mettendo in ginocchio la maggior parte delle nostre imprese che non riescono più ad andare avanti con gli appalti in corso!!!

Sì va detto, il governo ha stanziato 10 miliardi per tamponare la crisi, ma per continuare a realizzare gli investimenti programmati ne servono almeno 50 e certamente non potranno essere prelevati – per come qualcuno fortemente desidera – dai fondi del Recovery… 

Ormai quasi tutte le imprese hanno preferito abbandonare la partecipazione alle gare per gli appalti pubblici, la maggior parte di esse vanno deserte e non solo nei Comuni, ma il momento sta colpendo anche tutte quelle opere infrastrutturali che vanno dalle ferrovie alle autostrade, per passare agli impianti tecnologici, etc… 

D’altronde, la maggior parte dei “prezzari” sono fortemente ridotti rispetto alla economia reale di quasi un terzo e se a questa condizione, si applica l’eventuale ribasso da applicare, non si comprende come facciano talune imprese a realizzare quelle opere in perfetta regola d’arte!!!

C’è poi chi in questi mesi si era pure aggiudicato un appalto ed ora rifiuta di firmare a causa di quanto sopra, d’altronde andrebbero come dargli torto, andrebbero subito in perdita ancor prima d’iniziare i lavori… 

Non ne usciamo, non certo nel breve, l’incertezza di una guerra giunta quasi a cento giorni, si è protratta più di quanto ci si aspettava ed ancora nessuno ne conosce i futuri esiti, beh, in questo clima di indeterminatezza, sono pochi gli imprenditori che pensano di dover affrontare i rischi di un certo fallimento!!!

La verità infatti è che nessuno, dal governo alle regioni, sanno come poter intervenire, tutti si preoccupano nel voler ricevere i fondi, in particolare la nostra burocrazia, che vede migliaia di dipendenti pubblici a breve, se continuerà questo stato di fatto, non percepire più nemmeno un euro, d’altronde se le difficoltà continueranno ad aumenteranno, ditemi, dove troverà lo Stato i soldi per far fronte a tutti quei suoi casermoni???

Una cosa è certa, nessuno racconta delle chiusure che ogni giorno si stanno registrando presso le Camere di Commercio, non si vuole creare il panico nella società civile, ma oggi la situazione è questa ed è ancor peggio di quanto abbiamo superato con la pandemia da Covid-19, ma quantomeno, mentre in quella circostanza, tra malati e ahimè vittime, una cura (provvisoria) si è riuscita a trovare, qui viceversa, in questa particolare situazione, non esiste alcun forma di salvaguardia per il nostro Paese, ne politica e ancor meno economica, che ci potrà permettere di riuscire a sopravvivere da questo totale dissesto finanziario da cui non usciremo in maniera celere!!!

L’ombra della guardiania: un mondo sommerso che sopravvive grazie ad un inefficace controllo istituzionale!

Ho letto ieri un articolo interessante https://livesicilia.it/catania-etna-guardiania-inchiesta/ sui segni di vernice e le modalità di guardiania in alcuni comuni del mia città etnea…

Ingegnosi quei segni di vernice “spray” colorati apposti davanti alcune proprietà affinché venisse identificata (a chi di dovere…) l’attività di guardiania di alcuni terreni e immobili ricadenti in quell’area “protetta”!!!

La guardiania in generale costituisce da sempre un grave problema, in quanto risulta difficile dimostrarne l’effettiva attuazione, anche perché non sempre vi è la presenza in luogo di quei soggetti incaricati, che viceversa operano stando a distanza, ma controllando l’area anche attraverso nuovi e sofisticati metodi tecnologici…  

Ma ciò che più mi ha stupito in questi lunghi anni d’esperienza, non è tanto la guardiania sopra riportata, che naturalmente come dicevo sopra certamente costituisce un grave problema, ma quest’ultima in fondo non possiede quel carattere di ufficialità richiesto viceversa in altri ambiti, in particolare nel pubblico, mi riferisco a tutte quelle società che operano economicamente negli appalti e che devono obbligatoriamente – ai fini di mantenere la validità dell’iscrizione nelle “white list” – inoltrare un’apposita comunicazione alla prefettura competente (art. 5, comma 1)!!!

Ecco forse è tutto qui il problema, difatti, già… se la Prefettura non attendesse di verificare a campione quelle condizioni richieste (o quelle di permanenza dell’impresa già iscritta nell’elenco), forse si renderebbe conto come il più delle volte quell’obbligo è stato disatteso!!!

Ma d’altronde perché far ciò, già… se tutto andasse secondo le regole il nostro sarebbe un Paese perfetto, ma comprenderete come nei casi in cui fosse accertata l’insussistenza di quelle condizioni richieste, si dovrebbe immediatamente disporre – nel rispetto di quanto stabilito dell’art. 10/bis della legge 241/90 – la cancellazione dall’elenco, dandone comunicazione non solo all’impresa, ma anche al Committente affidatario di quegli appalti e sì… perché ciò che nessuno dice, è che proprio questi ultimi dovrebbero effettuare quei necessari controlli, mentre viceversa con le loro azioni dimostrano di fottersene, chissà… forse chissà debbo pensare che sono altrettanto collusi con quel sistema clientelare che preferisce proteggere invece che evidenziare i problemi…

Già… qualcuno di quei referenti dimentica che l’iscrizione nella cosiddetta “white list” non sia una semplice dichiarazione del caz…, ma essa è equipollente ad una informazione antimafia liberatoria, in particolare nello svolgimento di quelle attività per le quali essa è stata disposta!!!

Infatti l’iscrizione in quell’elenco costituisce la modalità obbligatoria attraverso la quale viene acquisita la documentazione antimafia nei confronti delle imprese che operano nei settori più permeabili alle organizzazioni criminali ed è soggetta alle seguenti condizioni: assenza di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all’art. 67 del D. Lgs. 6 settembre 2011, n. 159 (Codice Antimafia); assenza di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi dell’impresa di cui all’art. 84, comma 3, del Codice Antimafia.

Ecco, sono questi i motivi per cui il servizio di guardiania non può essere erogato da soggetti che non sono in possesso della prescritta licenza (ai sensi dell’art. 134 T.U.L.P.S.); viceversa per tutti quei soggetti non censiti nella Banca dati nazionali unica o inseriti nell’Elenco dei richiedenti l’iscrizione nella “white list”, si osserva l’obbligo di consultazione disposto dall’articolo 92 commi 2 e 3 del Codice antimafia, dal quale decorrono i termini alla cui scadenza la stazione appaltante sarà legittimata a procedere alla conclusione e/o approvazione degli strumenti contrattuali, fatte salve le clausole di legge previste in caso di successivo diniego all’iscrizione…

Draghi rivolge le sue attenzioni al SUD, la politica s’interessa con convegni al SUD, quante cazzate… la verità è che si stanno preparando per le prossime elezioni e per dar alle imprese del Nord i soldi del PNRR!!!

Il 5 maggio 2021 è stato pubblicato sul sito della Presidenza del Consiglio il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) trasmesso dal governo italiano alla Commissione europea dal titolo “Italia domani” dal valore complessivo di 235 miliardi di euro tra risorse europee e Nazionali.

Sono decine e decine di miliardi, poco più di 82 miliardi dei 206 miliardi per opere “territorializzabili” del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che saranno destinati al Sud. 

Ora ditemi, con tutti quei miliardi a disposizione la politica poteva stare a guardare???

Ma per favore… sono anni che questo nostro Mezzogiorno viene sfruttato, prima per le sue risorse, poi per aver favorito le imprese del nord (meglio conosciute come “General contractor”), ed ora pensate forse che non staranno pensando a come riprendersi i fondi concessi dall’Unione Europea destinati al Sud???

Il destino del nostro Mezzogiorno resterà sempre lo stesso e mi sono rotto di sentire sempre le stesse cazzate, in particolare quelle di voler colmare il divario storico che ha reso ricco solo una parte del paese, per l’appunto il NORD!!!

Peraltro ora ci si mette anche il nostro Presidente Draghi – che di sfaceli ne sta compiendo uno dietro l’altro (speriamo tra l’altro solo che qualcuno lo fermi da quei suoi celati propositi “militari”, che vorrebbero condurci ad uno scontro economico/finanziario contro Putin e la Russia…) che ora punta a soddisfare i bisogni di quei suoi amici banchieri e industriali del Nord, sfruttando le risorse messe in campo dal Pnrr ed annunciando – quasi fosse una novità – la grave questione meridionale…

Egli parla di sfida, di drammatica arretratezza, di insufficienza di professionalità delle pubbliche amministrazioni del Sud, di quella sua burocrazia e soprattutto di far far fronte agli adempimenti che le procedure europee del Pnrr impongono quale condizione per impegnare i fondi del Recovery, minacciando il rischio che quelle somme, se non utilizzate, dovranno essere restituite a Bruxelles!!!

E la nostra politica cosa fa??? Nulla… i nostri attuali referenti stanno lì ad ascoltare come imbambolati o dovrei dire come dei cagnolini, scodinzolando la coda dinnanzi a quel loro nuovo padrone, d’altronde per loro l’importante è riuscire a  raccogliere qualche briciola gettata!!!

Ci raccontano che la nostra burocrazia è impreparata ad affrontare questa sfida, che abbiamo bisogno di nuove figure professionali e di imprese capaci di risollevare lo Sviluppo del Mezzogiorno, perché quelle che abbiamo sono totalmente inadatte e soprattutto legate quasi tutte alla criminalità organizzata…

Non so perché, ma dopo tutte queste dichiarazioni, mi aspetto a breve un considerevole inasprimento della magistratura attraverso azioni giudiziarie nei confronti di parecchie imprese, attraverso provvedimenti interdittivi, sequestri e confische, perché l’ordine che a breve il Governo nazionale emanerà sarà quello di fare “epurazione“, una totale pulizia che consenta di  bloccare le più importanti imprese meridionali per far appaltare così le opere alle imprese amiche del Nord, sottomettendo quelle del Sud…  

Vedrete, da un lato i miliardi giungeranno, ma per i meridionali questi saranno soltanto un miraggio, perché a beneficiarne saranno altri, al Sud, come dicevo sopra, resteranno soltanto le briciole, qualche subappalto a prezzo stracciato e vedrete come alla fine, la maggior parte delle nostre imprese a seguito di quei lavori si ritroveranno fallite o fuori da quegli appalti a seguito di procedimenti legali, che è d’altronde quanto già sta accadendo in parecchi di quei lavori in corso e di cui nessuno parla!!! 

Ai nostro politici e/o sindacati conviene questo silenzio, d’altronde quanto verrà compiuto servirà a farli stare buoni, verrà loro concesso d’inserire in quei lavori un po’ di familiari, parenti e amici raccomandati, che poi si sa, faranno comodo successivamente quando verranno richiamati a quel voto i obbedienza, già… al momento delle elezioni!!!

Analoga situazione per le associazioni criminali, esse attraverso quegli appalti proveranno ad infiltrarsi con quelle proprie imprese pseudo “cristalline”, attraverso l’estrazione e la fornitura di materiali inerti, il confezionamento, la fornitura e il trasporto di calcestruzzo e di bitume, ed ancora, noli a freddo e/o a caldo di macchinari o attrezzature, fornitura di ferro lavorato e tutti quei servizi ambientali comprese le attività di raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, nonché le attività di risanamento e di bonifica e gli altri servizi connessi, ad esempio vedasi gli autotrasporti per conto di terzi e per concludere la guardiania dei cantieri, tutte attività che sappiamo essere maggiormente esposte a rischio di infiltrazioni mafiosa ma che vengono “verificate” attraverso una irrisoria iscrizione alla White List, solitamente bypassata attraverso disarmanti modalità (che ho più volte spiegato in molti miei precedenti post…)!!!       

Vedrete la politica di governo nazionale e le imprese del Nord stanno puntando al nostro mercato interno, in quanto trovano ora nel Sud un loro utile punto di riferimento, sì… una condizione estremamente funzionale, perché garantisce – per come sopra riportato – reciproca soddisfazione a tutte le componenti sociali del paese…

Poveri noi… si perché vedrete, alla fine, sempre poveri rimarremo!!!

La criminalità organizzata sugli appalti per i servizi della rete ferroviaria: per ora sono solo 35 le misure cautelari ma sono certo che a breve – da altre regioni – si aggiungeranno nuovi nominativi!!!

Certo scoprire che negli appalti per i servizi della rete ferroviaria vi sia – secondo l’ultima indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli – la criminalità organizata potrebbe sembrare una sorpresa ma se si analizzano le procedure di molte di quelle aggiudicazioni si scopre come dietro vi sia l’attuazione di procedure illegali e coercitive…

Difatti, le società che puntano a quegli appalti, ma anche le imprese che vengono solitamente inserite in qualità di subappaltatori, riescono ad ottenere ciò attraverso metodologie molto pratiche e soprattutto dirette ad ottenere quello scopo, vedasi l’utilizzo di metodi estortivi, la turbativa d’asta, l’intestazione fittizia di beni, la corruzione e soprattutto il riciclaggio, il tutto con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa che da un lato permette di controllare quegli appalti e d’altro determina chi deve lavorare e chi no…

Come sempre avviene in questi casi, quando cioè si giunge alla fine dell’inchiesta, ecco che si procede con l’esecuzione dei provvedimenti di misure cautelari, nel caso specifico per 35 soggetti, con i relativi decreti di sequestro preventivo sia di beni mobili che di immobili per un valore complessivo stimato in circa 50 milioni di euro.

A questi soggetti sono state imposte, per circa la metà, le misure di custodie in carcere, mentre per tutti gli altri, gli arresti domiciliari e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria…

Va altresì detto come i provvedimenti cautelari, siano stati eseguiti no solo nelle province di Napoli, ma anche in quelle di Caserta, Roma, Bari e Lecco, e sono stati emessi diversi procedimenti dal gip di Napoli nei confronti di persone ritenute gravemente indiziate, tra cui un avvocato e un responsabile di un’agenzia bancaria…

Ritengo che se quanto svolto in questi giorni dalla Dda partenopea, fosse anche esteso ad altre regioni del nostro Paese, si scoprirebbe come il sistema attualmente perpetrato ed ora per fortuna emerso, grazie all’inchiesta di cui sopra, non rappresenti altro che un esempio perfetto di quanto sta accadendo anche in altre realtà, di cui però finora si è preferito non indagare…

D’altronde non dobbiamo dimenticare come quei grossi appalti siano una manna dal cielo per la nostra politica e per molti referenti istituzionali che trovano attraverso essi un vero e proprio indotto, garanzia occupazionale per i propri familiari e/o amici, nuovi posti di lavoro in un grave momento di crisi, ma soprattutto, questi soggetti “raccomandati” diventano con il tempo, garanzia di quelle preferenze elettorali da sfruttarsi al momento opportuno… 

Quindi cosa dire, fa comodo a molti restare come siamo, poi che gli appalti vengono compiuti in maniera non regolare, che la sicurezza (tanto decantata dai nostri Presidenti e governanti) non venga applicata in maniera corretta, che le forniture siano sotto dimensionate e i raggiri sono sotto gli occhi di tutti, beh… poco importa, perché come si dice da noi “mangia e fai mangiare…”, perché ciò e quanto la maggior parte dei miei connazionali vogliono di fatto ottenere!!!

Penso che a tutti noi non resta che attendere di leggere – su qualche testata nota – la prossima inchiesta giudiziaria sui lavori “ferroviari”; d’altronde, considerate le facoltà magiche personali che molti amici mi attribuiscono, ho la sensazione che a breve, anche nella mia regione Sicilia, potrà accadere qualcosa di analogo con quanto emerso in queste ore… 

Come dicevo, non resta che attendere…

We Build: il rischio zero non esiste!!!

Grand Paris Express, la linea metropolitana lunga 200 chilometri,capace di collegare quasi tutti i comuni della Île-de-France e promette di trasformare la fisionomia stessa di una delle più grandi metropoli europee.

A seguire il Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova, da Genova a Milano quasi in un’ora. Dalla Liguria alla Lombardia a bordo di un treno ad alta capacità, un viaggio su una linea lunga 53 chilometri, 37 dei quali in galleria.

Ed ancora, la nuova linea metropolitana M4 che andrà ad integrare la rete di trasporto urbano con una nuova soluzione sicura, rapida e sostenibile. Sarà lunga 15 chilometri con 21 stazioni, la Linea Metro M4 Milano – detta anche “Linea Blu Milano” – attraverserà in soli 30 minuti il centro storico della città collegando il quadrante Est (aeroporto di Linate) con il quadrante Ovest, fino alla stazione di San Cristoforo. 

E cosa dire del progetto alta velocità in Texas che diventerà appena realizzato tra i maggiori collegamenti città-città al mondo, con una linea ad alta velocità – la prima degli Stati Uniti – per collegare due grandi città, Houston e Dallas, in meno di 90 minuti. Attraverso di essa verrà riscritta la mobilità in Texas in chiave sostenibile. Il treno difatti garantirà uno spostamento celere, sicuro e a basso impatto ambientale ad oltre 13 milioni di persone che oggi si muovono tra le due città in auto o in aereo.

Sempre “We Build” ha ottenuto l’aggiudicazione del nuovo Lotto costruttivo “H41 Gola del Sill–Pfons” della Galleria di Base del Brennero, del valore complessivo di €651 milioni. Il Gruppo partecipa al progetto con una quota complessiva del 50% della joint venture che realizzerà i lavori, insieme con la società svizzera Implenia (al 50%). 

Nel proseguire quella sua politica di ampliamento, We Build si è diretta in Australia dove ha firmato un contratto del valore in quota pari a 3,3 miliardi di dollari australiani (€2,1 miliardi), per il North East Link PPP Primary Package di Melbourne. Un progetto del valore complessivo di 11,1 miliardi di dollari australiani, il cui Gruppo parteciperà ai lavori di progettazione e costruzione. 

La società inoltre parteciperà anche con il 7,5% alla società di progetto a cui faranno capo le attività di Operation & Maintenance. Un progetto quest’ultimo con una grande valenza in termini di sostenibilità che porterà alla realizzazione di un collegamento essenziale per la rete autostradale della città, per ridurre i livelli di congestionamento del traffico e i tempi di viaggio per decine di migliaia di automobilisti, esso infatti eviterà il passaggio di 15.000 camion dalle strade locali ogni giorno, riducendo di 35 minuti i tempi di viaggio dei pendolari.

E di pochi giorni il contratto firmato da da oltre 1 miliardo di euro (oltre 10 miliardi di corone norvegesi) in Norvegia con Macquarie Capital, per la costruzione e la gestione del sistema viario e di ponti definito “RV.555 Sotra Connection PPP Project” (un sistema costituito da strade, tunnel, ponti e viadotti, nella contea occidentale di Vestland) eco che per Webuild è già ora di siglare nuove partership.

Gli analisti sono ora in attesa dei conti dell’anno appena concluso 2021.

Ho letto che la società ha aggiornato la guidance 2021 a metà novembre prevedendo ricavi tra 6,5 e 7,2 miliardi, con un indicatore economico intorno all’8%, prevedendo comunque una possibile revisione a causa dell’effetto della pandemia, dell’aumento spropositato dei prezzi delle materie prime, dei prodotti petroliferi e per ultima la guerra in corso in Ucraina, a cui si sommano i rapporti totalmente bloccati con la Russia!!!

Quindi, che ci sarà un calo nei margini previsti è sicuro e non è detto che questi ultimo potrà essere recuperato in tempi celeri, certamente non nell’anno in corso e ancor meno nel prossimo triennio 2023-2025!!!

D’altronde la situazione finanziaria mondiale e l’incertezza economica derivata dal conflitto in corso non permette a nessuno oggi di prevedere quali conseguenza si avranno e quali sviluppi porterà una nuova Europa, che di fatto avrà l’Ucraina sotto l’influenza della Russia (e forse non solo essa) e che produrra – a seguito delle sanzioni economiche applicate – un forte indebolimento economico di quest’ultima, il che vedrete, determinerà sempre più l’aumento dei prezzi di gas e petrolio, il che porterà – a differenza di quanto ci raccontano ogni giorno questi nostri abili politici – ad una crisi senza eguali, in particolare alle nostre imprese, pronte a dover sostenere condizioni non previste e soprattutto difficilmente per loro sostenibile, non solo per chi come la We Build è di fatto “General contractor”, no… sono soprattutto a forte rischio le imprese affidatarie, a cui vanno aggiunte tutte quelle migliaia di imprese subappaltatrici ed i loro dipendenti, 

Cosa aggiungere, osservando quanto sta accadendo ho ripesato a un libro “L’inverno del mondo” di Ken Follet, dove veniva descritta in quella trilogia, il destino di cinque famiglie legate l’un l’altro durante la metà del ventesimo secolo: un mondo funestato da dittature e dalla grande guerra…

Speriamo tutti che non si ripeta nulla di quanto accaduto allora e negli anni seguenti… 

Oggi c’è bisogno di pace, una guerra nel 2022 non è accettabile, neppure nel caso in cui una delle parti avesse ragione!!! 

Auspico quindi come molti di voi che il Presidente Putin ritrovi quella necessaria serenità e che l’Europa e ancor prima la NATO, facciano un passo indietro, affinchè si giunga presto alla fine del conflitto…

Soltanto così potremmo riacquistare quella necessaria tranquillità di cui abbiamo bisogno e riprendere così nuovamente le nostre vite…

Mentre – a tutte quelle imprese oggi fortemente a rischio tra cui ad esempio proprio quella sopra riportata “We Build”, non posso che augurare ad essaa buon fortuna e nel farlo riprendo una frase del grande Goethe: Qualunque cosa tu possa fare o sognare di poter fare, incominciala!!! L’audacia ha in sé genio, potere, magia. Incomincia adesso…

Appalti:Astutezza=Inganno:Raggiro

Irregolarità nel’esecuzione dei lavori, opere realizzate in modo difforme da quanto previsto dal capitolato, materiali di qualità scadente o inferiore e senza l’utilizzo di strumenti, attrezzature o mezzi d’opera previsti per l’esecuzione a regola d’arte…

Chi opera in questa tipologia di appalti sa bene a cosa mi riferisco, d’altronde sono quelle abituali irregolarità a cui in qualità di tecnici o di responsabili si assiste quotidianamente, chi più chi meno non ha bisogno di leggere quanto avviene in quegli appalti pubblici (o privati…) attraverso le inchieste compiute delle forze dell’ordine e portate allìopinione pubblica attraverso le note testate web… 

No… tutti sanno cosa avviene durante quei processi di produzione, certo si sa…  non sempre è possibile eseguire quei lavori con la massima perfezione, qualcosa sfugge, come dice quel detto ” chi mangia fa molliche…” e qualche situazione conduce a realizzare quell’opera non proprio in maniera corretta… 

Ma il problema reale che deve essere affrontato non è rappresentato dall’errore dettato da una errata procedura o da quell’insieme di tecniche che a causa di talune circostanze, quali ad esempio la celerità nell’esecuzione oppure l’avvicinarsi di una condizione ambientale sfavorevole o anche la rottura meccanica di un mezzo d’opera oppure l’infortunio o il malessere di un addetto ai lavori…

No, il problema diventa grave quando dietro a quei lavori vi è una frode, già… un raggiro elaborato sin dall’inizio dell’opera, già, sin da quando quei suoi progettisti hanno previsto l’utilizzo di forniture o di procedure che potremmo definire al limite della normativa, in quanto essi – pur difar rientrare in quei paramentri richiesti dalla Committente – ne modificano i parametri reali, alterano cioè i valori anche solo di poche percentuali, compiono tutta una serie di manipolazioni affinchè quei criteri richiesti rientrino nelle valutazioni previste, necessarie per la realizzazione di quelle opere…

Parliamo quindi di materie prime, fondamentali e necessarie in quanto elementi di base o costituenti principali di quelle lavorazioni e di quei trattamenti, previsti e riportati nel capitolato d’appalto…

Il resto lo sapete bene… perché il problema ora è se compiere il proprio dovere o far finta di nulla, diventando partecipe di quei meccamismi illegali!!!

Le ambigue metodologie applicate alle gare d’appalto!!! Altro che trasparenza e legalità…

Mi chiedo: visto che la notizia è pubblica ed allora cosa si aspetta ad intervenire???

Ho letto sul “ilfattoquotidiano” dell’appalto della cittadella giudiziaria da realizzarsi nell’area di Viale Africa al posto dell’edificio demolito ex Poste Italiane…

Certo, forse se quell’anonimo imprenditore riportato nell’articolo, invece di lamentarsi, avesse provveduto a presentare un esposto sulla vicenda, chissà forse dalla Procura Nazionale Etnea, qualcuno avrebbe iniziato a verificare se quanto compiuto da quella Stazione appaltante fosse a norma di legge oppure no… 

Al sottoscritto appare poco chiaro che un appalto così importante venga fissato alla vigilia del mi compleanno, già… per San Silvestro, e soltanto ora, dopo il clamore mediatico, si è pensato di spostare quella data dopo l’Epifania…

Ma vorrei sapere: chi dovrebbe lavorare mai in questi giorni di festa, mi viene spontaneo pensare… non lo fanno nei giorni feriali e vorremmo pretendere un comportamento diligente e stacanovista durante il periodo festivo, ma per favore…

Fa altresì discutere la scadenza del bando per la realizzazione di questa nuova cittadella giudiziaria, indetto dal Genio civile, lo stesso Ente che di recente è stato coinvolto in uno scandalo di corruzione e che ha portato all’arresto di tre funzionari!!!

Ed allora mi chiedo, visto il valore di oltre quaranta milioni di euro, non sarebbe il caso che gli organi giudiziari intervenissero per comprendere meglio quanto sta accadendo in quella sede, prevista come dicevo sopra, prima per la mezzanotte del 30 dicembre e poi sposta al 10 gennaio???

Cos’è… dobbiamo come sempre aspettare che l’aggiudicazione vada ad una qualche impresa che poi viene interdetta per essere in odor di mafia??? Non si può provare a intervenire prima???

D’altronde non si dice sempre che il prevenire è sempre meglio del curare ned allora cosa si aspetta???

E poi, qualcosa che non funzioni si è visto già… ad esempio il fatto che non siano stati messi a disposizione delle imprese le documentazione tecniche sulle opere da realizzare, dal progetto esecutivo al cronoprogramma, dai disegni tecnici ai computi metrici, fino al disciplinare di gara, ovvero l’atto che descrive nel dettaglio quali saranno i criteri utilizzati dalla commissione per valutare i progetti, dovrebbe far comprendere che qualcosa di anomalo in questa gara c’è!!!

Ed allora è tempo che qualcuno si dia una mossa e blocchi immediatamente questa gara d’appalto che per come si è visto finora visto,  ha evidenziato poca trasparenza ma soprattutto non garantisce quei minimi principi di legalità non soltanto previsti dalla normativa vigente, ma lascia ciascuno di noi a profonde interpretazioni che alimentano ahimè dubbi e diffidenze!!!

Auspico quindi che la Procura di Catania intervenga celermente su quanto sopra riportato, affinché si possa evitare alla nostra bellissima città (per l’ennesima volta) la brutta figura di comparire in una qualche inchiesta giornalistica come quelle pubblicate sul quotidiano “S” oppure in Tv, su “Striscia la notizia” o le “Iene!!!

"Prenditori" ai tempi di Salvi e "prenditori" oggi!!! Già… un po’ di anni son passati, ma basta osservare per la città e ci si accorge come nulla sia cambiato!!!

Certo, la necessità di affrontare le molte implicazioni prodotte dalla pandemia ha costituito per quei cosiddetti “prenditori” una “prova da stress”, costringendo molti di loro ha cambiare parte di quei loro business…

D’altronde va detto, questi pseudo “imprenditori” non possiedono minimamente alcuna capacità o iniziativa d’impresa e se non fosse che è proprio grazie a quel oleato sistema corruttivo e clientelare, fortemente legato alla criminalità organizzata che permettere loro attraverso gli apparati politico/burocratici di aggiudicarsi la maggior parte degli appalti, sì… difficilmente sarebbero riusciti a superare un momenti difficili come quello appena trascorso… 

Difatti, mentre in molte regioni d’Italia la maggior parte delle imprese hanno chiuso i battenti ( e mi riferisco a società che erano sul mercato da oltre mezzo secolo… ), viceversa da noi, le stesse società – i cui nomi sono stati negli anni legati a vicende giudiziarie – si ritrovano oggi presenti sul mercato e stranamente ancor più floride di prima, quasi che quell’essere stati marchiati dalla magistratura, abbia assegnatogli a loro nuove facoltà, tra cui quelle di aprire porte che fino a qualche tempo fa gli erano state precluse… 

Se andiamo poi ad analizzare nel dettaglio quanto accaduto, ci si accorge come molte di loro si sono coalizzate e quindi quel coretto spirito imprenditoriale di competizione, oggi è andato scomparendo, anzi posso aggiungere che non esiste più tra loro più alcuna concorrenza, in quanto il più delle volte affrontano insieme gli appalti o in molti casi, essi stessi rinunciano per favorire l’impresa amica… 

Qualcuno potrebbe pensare che quanto sopra sia stato dovuto all’esigenza di affrontare queste occorse sfide e che quindi le misure organizzative messe in atto siano state necessarie per rispondere a una situazioni imprevista qual è stata la pandemia, ma credetemi non è così… 

Quanto attualmente in atto, serve esclusivamente a non farsi la guerra, perché gli interessi economici e finanziari vengano prima di tutto ed anche forse perché questi rappresentano gli ordini ricevuti dall’alto hanno e se qualcuno di loro pensasse di fare diversamente, sono certo che soccomberebbe in maniera definitiva nel giro di pochi mesi!!! 

Ed allora come si dice, l’unione fa la forza, già… “uno per tutti e tutti per uno”, affinché nessuno resti deluso, niente più liti e tutti così possono crescere in maniera equivalente, ma soprattutto, la circostanza sicuramente più importante è quella che il sistema resti di fatto inalterato, sotto il loro controllo, già… nessuna ingerenza esterna è permessa! 

Il bello è che sono in molti ad aver chiuso gli occhi, fanno finta di non vederli, anzi no… fanno di peggio, li definiscono “Imprenditori“??? 

Ma per favore, diceva bene il Colonnello Manno, questi nostri imprenditori sono soltanto “ladri di futuro“, aggiungendo inoltre che più che imprenditori, andrebbero definiti con il loro nome: “Prenditori”!!!

Peraltro, come non ricordate le parole dell’ex Procuratore di Catania Giovanni Salvi anch’egli sulla stessa linea del Colonnello, affermando come quegli imprenditori di allora ( che poi sono gli stessi di oggi…) erano esclusivamente dei “rapaci”!!!

Difatti, osservando quanto sta accadendo, come dare torto a quelle parole…

Nuove intercettazioni…??? Inchieste sicure!!!

Se potessi anticipare i nomi di coloro che secondo il sottoscritto a breve finiranno sotto il mirino della nostre Procure siciliane, credo che avrei un’alta probabilità d’azzeccare quei nominativi…
Certo, vi starete chiedendo in base a quale principio affermo questa mia convinzione e posso assicurarvi che non vi è alcuna capacità soprannaturale…
Già… la verità è che queste mie considerazioni, poggiano semplicemente su alcuni fattori, tra i quali quelli di leggere quotidianamente e di osservare i nomi riportati, gli stessi che vengono poi riportati nei giorni seguenti da amici, conoscenti ma anche e soprattutto estranei, pronti come sempre a raccontare di tutto…
Sì… non potete immaginarvi quante informazioni vengono riportati da molti soggetti a noi estranei… 
Al sottoscritto ad esempio capita a volte di fare alcuni nomi, ed altri presenti a quella discussione, iniziano (non so dirvi per quale motivo, forse per risultare al sottoscritto più simpatici) a raccontarmi quanto il sottoscritto non sapeva…
Ecco descritta una delle tante modalità con cui si viene a sapere tutta una serie d’informazioni che – nemmeno se ci fossimo rivolti a rinomate società investigative – avremmo potuto conoscere… 
Perché ciascuno di noi è convinto di vivere in maniera “clandestina“, si pensiamo sempre che ciò che facciamo non sia osservato da nessuno, ed invece non è così… c’è sempre qualcuno che ci guarda, che ci ascolta… e non mi riferisco alle forze dell’ordine, sì… poste all’interno di chissà quale furgone camuffato, pronti ad ascoltare le nostre dichiarazioni, grazie a microspie piazzate al bar o in qualche  ristorante o attraverso quei loro sofisticati microfoni unidirezionali…
No… qui sono gli altri ad intercettarvi, sono per l’appunto gli estranei… pronti ad ascoltare ogni vostra parola, ciascun vostro racconto, per poi andarlo a riferire ad amici e conoscenti vari…
Ma va aggiunto che anche molti di noi (o dei nostri amici/familiari…) non facciamo caso a ciò che pubblicano nei social… ed ecco quindi che basta collegarsi attraverso contraffatti nickname ed il gioco è fatto!!!
Facebook, Twitter, Istagram, Tumblr, Google, Telegram, ed altri ancora… sono tutti metodi utilizzati per scoprire dove siete, dove eravate, chi avete frequentato per un periodo, quali interessi avete avuto e quali state ancora vivendo, se siete in loco o partiti all’estero… ed ancora, con chi siete andati…
Ed ancora, se qualche informazione dovesse mancare, semplice… basta passare al soggetto da voi involontariamente “taggato” ed entrando in quel suo profilo, chissà…sarà possibile determinare le informazioni mancanti!!!
Da quanto sopra si comprende quanto facile sia ricevere informazioni e poterle analizzare e fare come si dice: 2+2.
Ovviamente quanto sopra non ha nulla a che fare con microspie digitali, oggetti spy, dvr nascosti, sms o messaggi “whatsapp”, a cui seguono intercettazioni telefoniche, ore ed ore di chiacchiere inutili d’ascoltare,che sfiniscono anche i più esperti addetti delle forze dell’ordine…
Se pensate che ogni anno lo Stato spende circa 500 milioni di euro per intercettazioni – un dato ovviamente non ufficiale – ma che si può desumere incrociando i bilanci dello Stato con quello degli operatori telefonici, si comprende qual’è il numero degli intercettati… 
D’altronde da questa analisi si desume che non sono solo i telefoni fissi ad essere spiati, ma bensì i telefonini… sembra infatti che ci siano addirittura quasi due milioni d’individui sottoposti a “controlli“, numeri certamente smisurati se paragonati con l’Europa intera…
Come sempre la torta è interessante anche perché a spartirsi quelle fette, non sono soltanto gli operatori telefonici, ma anche molte agenzie private (specializzate nel settore), che operano su appalto delle procure e che forniscono ai pubblici ministeri un servizio completo: dall’esperto che entra nell’appartamento o nell’auto per piazzare la “cimice”, oppure al semplice noleggio delle microspie o dei registratori digitale per incidere quelle opportune conversazioni, ed infine la messa a disposizione di tecnici per ascoltare e trascrivere quelle registrazioni… 
Siamo quindi tutti spiati, chi più chi meno… 
Ma la circostanza forse più interessante è quella di poter utilizzare indirettamente questa inusuale e propria condizione, sì… per far emergere a chi di dovere, alcune informazioni esclusive… 
Perché così facendo – ad esempio parlando al telefono con qualche conoscente – si diventa (senza avere mai una conferma ufficiale) veri e propri “informatori”!!!
E sì… perché quelle notizie “casualmente” riportate al telefono, diventano – appena verificate – veri e propri “scoop” per quelle autorità, da cui seguiranno, vere e proprie indagini… forse possibilmente già in corso!!!
Ecco… forse potrà essere questa la vera ragione che mi spinge a pensare quanto all’inizio riportavo e cioè che leggendo in prosieguo di quelle nuove inchieste (o dei nomi riportati), è come se il sottoscritto sia passato da un’esperienza di “Déjà vu”, la sensazione ricevuta è come una premonizione, avendo già vissuto o quantomeno anticipato, quella successiva attività giudiziaria…  

Combattere la Mafia: "Sì… un gradino alla volta"!!!

La mafia va combattuta un gradino alla volta… 
Già… bisogna studiarla per comprendere come debellarla, perché solo cosi, approfondendo i suoi particolari interessi e quelle sue infiltrazioni sociali, si potrà un giorno sconfiggerla…
D’altronde -come ripeto sempre- quell’associazione criminale, con il passare degli anni, si va espandendo… cambia i suoi programmi, investe in nuovi settori, penetra in quei settori attivi e legali dell’economia sana, infiltra i suoi uomini nella politica e corrompe gli uomini delle istituzioni…
In questi ultimi anni, avendo compreso che in questa terra (ma non solo, potrei dire in tutto il meridione) le potenzialità finanziarie sono ridotte ai minimi termini, ecco che ci si è trasferiti verso realtà ben più produttive a iniziare dal noto “Nord-Est”… 
A dimostrazione di quanto sopra vedasi l’ultima inchiesta della Dda di Venezia che ha portato all’arresto di oltre 50 persone, sospettate di aver permesso di gettare le basi nel litorale di Jesolo, a due passi da Venezia, occupando di fatto un’interesse che un tempo era di dominio della “Mala del Brenta“, di Felice Maniero.
La mafia ha compreso che a differenza dei nostri territori “poveri” il nord Italia possiede tutte quelle caratteristiche di “lavatrice“, per ripulire i suoi capitali di provenienza illecita…
Ecco quindi procedere con l’acquisizione di quelle attività che incassano ogni giorno contanti…
Ristoranti, bar, supermercati, esercizi commerciali, per passare quindi con l’acquisizione di cave, terreni e quant’altro, a cui seguono imprese “limpide” di nuova costituzione “attestate“, dedite in particolare agli appalti pubblici, quali movimenti terra, ripristini idrogeologici, costruzioni d’infrastrutture, lavori stradali e gestione rifiuti…
Ovviamente non poteva mancare oltre a ciò, il il traffico sempre fiorente di droga e prostituzione… 
Ma non solo, ho letto che in taluni casi, si è passati anche al business del “turismo”, grazie alle migliaia di ospiti che ogni giorno giungono sulla città lagunare in pullman, a cui vengono offerti servizi, quali ad esempio i vaporetti per le isole… 
Non esistono più confini e difatti il nord Italia (insieme ad altre realtà internazionali), è diventata (per queste associazioni criminali), nuova terra di conquista e futura residenza per i propri associati e familiari…
Un territorio esteso con cui fare affari, ma soprattutto nel quale investire, anche personalmente, favorendo cioè a seconda delle circostanze (ma soprattutto grazie a quel loro potere economico e finanziario), quei candidati politici ben conosciuti in quel loro territorio e che adesso son divenuti loro amici…  
La mafia ha messo le mani ovunque, acquistando terreni, industrie, società di costruzioni, attività commerciali ed anche proprietà immobiliari, ma soprattutto sta fornendo quel supporto elettorale a chi lo chiede… e sono gli stessi referenti di quei partiti del nord, che ora – vedrete a breve cosa accadrà – puntano a conquistare il Sud!!!

La vicenda "CMC"… è finita come tutti sapevamo!!! Chi fa finta di scoprirla soltanto ora, è perché gli ha fatto comodo…

Ora che è finita come già si sapeva, sono in molti a dimostrarsi preoccupati…

Ho ascoltato in Tv  un notiziario regionale (Azzurra Tv, Canale 194) che riportava della vicenda in oggetto e della nascita di un compitato per il recupero dei crediti: 
Nel frattempo ho letto che lo stesso Gruppo CMC ha chiesto il concordato preventivo, che solitamente costituisce l’anticamera della liquidazione o ancor peggio del fallimento…
Quanto sopra comunque conferma quanto già sapevo, in quanto ho avuto modo in questi mesi d’ascoltare telefonicamente alcuni amici, di cui alcuni colleghi e operai di quel gruppo, che mi avevano raccontato della circostanza grave d’essere senza stipendio da alcuni mesi, ma soprattutto dell’essere stati portati a conoscenza su eventuali provvedimenti di chiusura e/o allontanamento…
E’ dire che se a suo tempo il Tribunale di Catania, avesse utilizzato lo stesso metro di paragone adottato poi per altre società… forse ora – avrebbero certamente potuti esserci stati gli stessi problemi societari, ma con la differenza che quantomeno i lavori sarebbero stati portati a compimento…
Mi riferisco alla società “IN.CO.TER SPA”, già perché di una cosa quel gruppo era sicuramente capace: “Quello cioè di portare a compimento gli appalti affidati… vedasi ad esempio, taluni di quelli affidati proprio dalla “CMC”…!!!
Perché c’era una differenza sostanziale tra quella società e le cosiddette “General Contractor“… già quest’ultime tendono ad affidare a cascata il 100% di quel loro appalto, sì… a tutta una serie di società in subappalto, trattenendo così per se quell’interessante utile, garantito loro dalla differenza dei due contratti!!!
Mentre ora ahimè… molte di quelle società sub-affidatarie, si ritroveranno a breve a dover discutere un concordato preventivo, che certamente le lascerà con le “pezze nel culo“!!!
Alla faccia di quei protocolli di legalità, di quegli interventi prefettizi, di quei provvedimenti di sequestro e di confisca, che abbiamo visto, in quali modi poi… siano finiti.
E dire che i segnali c’erano stati tutti…
Il sottoscritto ad esempio, più e più volte aveva fatto emergere nel proprio blog, quelle problematiche… ma come sempre, si è preferito girarsi dall’altro lato…
D’altronde qualcuno dimentica che anche l’agenzia “Standard & Poor’s” aveva parlato di una situazione fallimentare del gruppo, con la decisione di tagliare il rating da CC a D, un livello di default in quella loro analisi sulla scala del merito di credito delle aziende, ma anche lì nessuno ha letto nulla e confermano molte di quelle problematiche dal sottoscritto descritte:
http://nicola-costanzo.blogspot.com/2015/11/sequestrato-il-raddoppio-della-ss-640.html 
http://nicola-costanzo.blogspot.com/2016/03/incoter-spa-tecnis-spa-due-pesi-e-due.html
http://nicola-costanzo.blogspot.com/2016/07/sono-il-signor-wolf-e-risolvo-problemi.html
Mi viene comunque una perplessità, è come se quanto stia avvenendo nella nostra regione, fosse già stato (dai piani alti di Ravenna…) preventivato!!!
E sì perché mi chiedo: “Avendo oggi un parco lavoro sicuramente invidiabile, basti osservare il link: http://cmcgruppo.com/cmc/projects/  questo concordato richiesto, riguarda esclusivamente le opere siciliane, oppure coinvolge tutto il settore del Gruppo CMC”???
Perché sarebbe alquanto imbarazzante scoprire che mentre nella nostra regione, quanto accaduto potrebbe concludersi a “gambe levate“, nelle altre realtà,  nazionali e/o mondiali, si potrà continuerà come nulla fosse accaduto!!!

Come avevo già scritto: “Due pesi e due misure“!!!
Forse sarebbe meglio che le due Procure, quella Etnea e quella di Caltanissetta, verifichino meglio la documentazione su quanto finora realizzato nel nostro territorio… prima che qualcuno possa pensare definitivamente di scappare!!!      

Ecco perché la Libia è cosi importante per noi italiani!!!

In questi anni ho scritto parecchi articoli sulla Libia e su quel suo ex dittatore, sugli interessi internazionali e commerciali che quella sua posizione geografica strategica possiede (sia perché si affaccia sul mediterraneo, che per essere porta d’accesso per quanti giungono dal Sahara), ed inoltre per l’immense risorse energetiche di cui dispone e a cui tutti mirano, quali petrolio e gas…
Il prezzo del petrolio d’altronde ha iniziato in questi mesi a riprendere verso quei valori alti di un tempo e quindi diventa essenziale per molti paesi, in particolare quelli europei, intraprendere nuove azioni tali da definire quella loro presenza in quelle aree, attraverso promesse finanziarie d’investimenti, non solo per sviluppare quel settore petrolifero e di gas naturale, ma anche per aumentarne la produzione…
Ecco perché l’Italia ha perso una grande occasione… in quanto non è riuscita a mantenere quel rapporto privilegiato con l’ex dittatore Mu’ammar Gheddafi, permettendo così ad altre nazioni quali USA, Gran Bretagna ma soprattutto Francia, di far cadere quel governo e mettere le mani su quei giacimenti, hai quali per anni, non hanno avuto accesso… 
L’aver destabilizzato nel 2011 il paese nord africano, sull’onda di quella cosiddetta “Primavera Araba”, ha favorito non solo quei moti d’insurrezione popolare che come ben sappiamo sfociarono in una guerra civile (nella quale la Nato… ma in particolare le nazioni di cui sopra,  avrebbero fiancheggiando le forze ribelli affinché venisse rovesciato il regime di quel dittatore -che venne difatti assassinato pochi mesi dopo), ma soprattutto, quelle nazioni che hanno appoggiato le fazioni locali, le stesse che ora si ritrovano ad aver preso il controllo di quelle risorse energetiche…
Si parla di miliardi di riserve di barili di petrolio e di gas, comprenderete quindi come, ciascuna di quelle milizie, sta tentando di accaparrarsi quel controllo delle risorse energetiche, che garantirebbe ad essa un grande potere non solo finanziario, ma anche politico e sociale…
Vedrete, questa guerra civile durerà per altri cinque anni… perché in questo momento nessuna di quelle fazioni, può ritenersi superiore alle altre… anche perché ciascuno dei suoi capi, sta in fin dei conti, provando a diventare il nuovo dittatore di quel paese, in sostituzione di quello scomparso…
Nel frattempo il problema terroristico e di contrabbando, ma soprattutto quello umanitario dei profughi, continuerà in quella sua crescita esponenziale, perché… con una condizione instabile come quella attuale, sarà impossibile limitare o ancor più bloccare, quei flussi migratori diretti verso il nostro continente…
Peraltro, se da un lato il nostro Paese si è accollato gran parte di quei profughi, dall’altro l’Europa è stata a guardare, in particolare proprio quei paesi (come la Francia ad esempio) che più di altri, si sono dichiarati da sempre aperti all’accoglienza e alla tutela dei diritti umanitari, ma che nella pratica, hanno saputo soltanto approvare leggi repressive su quel diritto di asilo ed immigrazione… 
Analoga circostanza è accaduta nel territorio libico, dove l’Europa non ha saputo imporre una decisione comune, bensì ciascuno ha scelto il proprio referente, ad esempio mentre la francia si è schierata con Haftar, il nostro Paese ha deciso di appoggiare Serraj…
E’ ovvio che ciascuno di essi, nel puntare a riaffermare la propria posizione predominante per controllare il paese, si appoggia, proprio a quelle compagnie petrolifere straniere che hanno grandi interessi a mettere le mani su quel petrolio locale…
Ecco perché quella guerra continuerà, perché dietro  a quelle milizie ci sono loro, quelle società petrolifere che controllano già l’economia mondiale e che si possono permettere di foraggiare, questo o quel governo e nel caso particolare della Libia, questa o quella fazione militare!!!
Va infine aggiunto che, a causa della guerra civile, il paese è stato totalmente distrutto e va quindi nuovamente ricostruito!!!, 
Immaginatevi quindi quale pozzo di desideri per le nostre imprese di costruzione… appalti su appalti milionari per realizzare tutte quelle opere necessarie, ad iniziarsi dalla rimozione delle macerie, per passare a quelle necessarie infrastrutture, reti idriche e fognarie, strade, ripristino del centro storico, nuovi sobborghi per civili abitazioni, ospedali, scuole, stazioni di polizia, penitenziari, magazzini, punti di ritrovo, logistici, impianti sportivi, luoghi di culto, ed anche impianti per l’energia alternative…
Ed ancora, vanno ricostruiti dalle fondamenta quei settori fondamentali quali industria, agricoltura, pesca e commercio…  Comprendere bene come questa nazione, possa diventare un cuccagna per tutti quei paesi fortemente in crisi, sia sotto l’aspetto produttivo che occupazionale, tra cui ad esempio proprio il nostro, che troverebbe per la vicinanza non solo geografica, ma soprattutto culturale, quell’indotto capace di capovolgere o meglio stravolgere in maniera positivo, questa nostra economia…
Ora il gioco è nelle mani della nostra diplomazia e chissà se questa volta sarà capace di fare scelte diverse, senza cioè accodarsi alle decisioni altrui, ma definendo quanto necessario per giungere a quegli accordi internazionali, che favoriscano principalmente il nostro paese…

Sicilia: A cosa si deve quell’immobilismo del comparto "Edilizia" ???

Non lo capisco… o meglio non so a chi dare la responsabilità di questa incapacità, se alla politica, ai nostri governi regionali, che in questi anni hanno dimostrato di governarci in maniera maldestra e corruttiva, alla negligenza di molti suoi uomini, oppure se da alcune stazioni appaltanti, che si dimostrate indolenti nell’aggiudicare quei bandi di gara…
E dire che le risorse finanziarie c’erano, anche se non sono state perfettamente utilizzate… e quelle poche imprese ancora in vita, stanno di fatto sopravvivendo, ritrovandosi sempre più indebitate e soprattutto senza alcuna propria capacità finanziaria!!!
Se si pensa inoltre ai costi da mantenere per continuare ad avere quei requisiti necessari per poter partecipare a quei pochi appalti in circolazione, nei quali sono presenti mediamente dalle 350 alle 500 imprese, comprendere quando difficile se non impossibile sia, aggiudicarsene una…
Il sottoscritto conosce alcune imprese che negli ultimi tre anni, pur partecipando mediamente dalle tre alle cinque gare mensili… non ne hanno vinto alcuna!!!
Sono all’incirca 150 gare… con costi che si aggirano intorno ai 1000 euro ciascuna, inserendo ai costi del personale e delle eventuali trasferte per verificare la documentazione, per cui, 150.000 euro buttati al vento!!!     
Se avessero utilizzato, una parte di quel denaro nelle scommesse di calcio, certamente oggi sarebbero in vincita…
Perché il problema non si riduce soltanto nel partecipare a quelle gare, ma anche in tutte quelle circostanze con cui solitamente ci si trova a confrontarsi, vedasi ad esempio quelle gare sospese o ancor peggio annullate, senza voler aggiungere quelle gare che finalmente ci si era illusi di essersi aggiudicate e che sono state da altri contestate, affinché quella vostra impresa venga di fatto esclusione…
Certo si può ricorrere al Tribunale amministrativo regionale competente, ma comprenderete bene come tutto ciò, farà lievitare non solo i costi sostenuti ma soprattutto i tempi di definizione di quel contratto…
Ormai sono molte le imprese da non essere più interessate al mercato siciliano e indirizzano verso altre realtà, preferibilmente estere, quelle loro strutture…
Sono parecchie le imprese siciliane che hanno deciso di spostare quella loro struttura in paesi come Malta, Albania, Marocco, Romania, Montenegro, Serbia, ecc…, nazioni che oltre a concedere incentivi per quelle società che decidono d’investire lì, promuovono programmi vantaggiosi, in particolare sotto il profilo fiscale, che risultano certamente più favorevoli sotto il profilo fiscale e quindi più vantaggiose, rispetto alle imposte applicate nella nostra nazione!!!
Certo in questi anni, un grande ruolo fondamentale avrebbe dovuto imporlo l’ANCE… ma avendo appreso di quelle inchieste giudiziarie, che hanno di fatto eliminato le gerarchie di comando di quella associazione, comprenderete quanto poco influenti siano diventati agli occhi di questo nuovo governo nazionale, quei suoi ex referenti… 
Nel frattempo… muoiono le imprese e con loro anche i lavoratori, che ormai hanno compreso di essere totalmente indifferenti anche a quella classe politica, alla quale solitamente si sono rivolti…
Il tempo per invertire la rotta è ormai passato e coloro che avrebbero potuto farlo non ne sono stati capaci!!!
Ma forse la realtà è tutt’altra e andrebbe ricercata altrove…
Mi riferisco a tutte quelle società (e nella nostra isola ahimé, sono purtroppo la maggioranza…) che hanno al loro interno dei “soci occulti“, che assicurano in ogni circostanza a quei loro “prestanome” di stare tranquilli e soprattutto “immobili”; perché tanto penseranno loro (a seguito di quella predisposta rotazione programmata…) a far aggiudicare quel tanto indispensabile… appalto pubblico!!!

La mafia in Sicilia, si prepara a ricevere da Roma quei milioni necessari per le manutenzioni straordinarie di ponti e viadotti…

Arrivunu i picciuli” per le manutenzione stradali e la mafia ha già messo in moto la propria organizzazione, per aggiudicarsi quegli appalti…

Immaginatevi a breve gli investimenti che verranno diretti verso la nostra regione, somme destinate per il ripristino di quelle strade, autostrade, ponti, viadotti, gallerie e quant’altro necessario per mettere in totale sicurezza quelle infrastrutture… 
Inoltre, se per un momento provate a valutare le condizioni fatiscenti nelle quali si trovano quelle nostre strutture, comprenderete come all’incirca il 70% di esse, necessiti celermente di un adeguato intervento.
Vedrete come alla fine, pur mettendo in pratica le indicazioni previste dal Piano Nazionale anticorruzione, quelle gare, verranno aggiudicate esclusivamente a quelle imprese “affiliate”!!!
Vi starete chiedendo, “ma come faranno…???
E qui sta la bravura, non solo degli imprenditori, ma soprattutto di quegli amici posti nei ruoli chiave, capaci per l’appunto di pilotare quelle gare d’appalto…
A quanto sopra, vanno aggiunti i subappalti, in particolare i movimenti terra… ed anche noli e forniture, ad esempio quelli degli inerti, del cemento e soprattutto del calcestruzzo…
Credetemi, non ci sarà cantiere nel quale non sarà presente la mano di quell’associazione criminale…  lo sanno tutti, è così che deve andare, anche perché tutti vogliono che vada così, d’altronde si tratta d’affari e quello è un piatto nel quale mangiano in molti… fiumi di tangenti che dovranno spartirsi e a cui nessuno vuole rinunciare!!!
Non che nelle altre regioni di questo paese gli appalti vengono gestiti in maniera diversa o forse qualcuno vorrebbe farmi credere che nella penisola non esiste la corruzione…???
Per favore… abbiamo visto in questi anni, il numero d’inchieste che hanno investito la maggior parte di quelle società blasonate… 
Su tal proposito ricordo una bellissima frase del giudice Falcone: “La mafia é entrata in Borsa”!!!
Peraltro, mi piace osservare le facce di tutti quei responsabili dei lavori, prima e dei controlli dopo… quando si copre che i viadotti crollano, quando i lavori nei cantieri per quelle autostrade durano un’eternità… o ancora di più, quando si scopre che all’interno di quei lavori, vi siano state inserite una infinita serie di società “fittizie” a cui sono stati dati opere in subappalto, oppure che le forniture posate, non erano corrispondenti con quanto previsto nel capitolato d’appalto…
Già… fanno finta di rabbrividire quando quelle strutture iniziano a sgretolarsi fino a creparsi o cedere completamente… 
Eppure loro sanno che in ogni centimetro di quel cedimento, vi è non solo l’impronta di quelle società mafiose, ma anche il loro nome e cognome…
D’altronde con un sistema politico/imprenditoriale che ha permesso in questi lunghi anni che accadesse quanto abbiamo visto, ma soprattutto, con un ambiente sociale che si è reso disponibile a compiacere quei propri “amici degli amici”, ditemi… ma perché ora ci si dovrebbe meravigliare delle dichiarazioni appena riportate dal sottoscritto???
Ma perché, c’è qualcuno tra voi convinto che i prossimi appalti saranno gestiti in maniera diversa???
Ahi…ahi…ahi… NO APPALTOUR”??? Va be… ne riparliamo con la prossima inchiesta giudiziaria!!

Comitati d’affari a Messina, ma non solo…

Qualcuno starà pensando (o quantomeno vorrebbe farci credere…) che, quanto accaduto in questi giorni all’interno di quegli uffici istituzionali di Messina, rappresenti un semplice caso isolato…
La verità è tutt’altra, perché il problema del quale stiamo parliamo, rappresenta un sistema ben organizzato in quasi tutte le realtà comunali, che prova a spartirsi voti, poltrone ma soprattutto denaro, a danno dello Stato!!!   
Basti osservare quei personaggi coinvolti: Dirigenti, funzionari, politici, imprenditori, consiglieri, amministratori e manager delle municipalizzate, ecc…
Si tratta di un meccanismo collaudato, capace di far ottenere appalti, concessioni, autorizzazioni, in cambio di mazzette di denaro. 
Non ha importanza conoscere i personaggi oggi coinvolti in quell’inchiesta giudiziaria della città peloritana, poiché appena sostituiti questi, ne giungeranno degli altri, che si comporteranno allo stesso modo di chi per l’appunto li ha preceduti!!! 
D’altronde è così che va da sempre e così vedrete continuerà ad andare… fintanto che le regole di contrasto delle nostre istituzioni e le pene previste per questi reati, continueranno ad essere quelle attuali, che dimostrano essere, certamente irrisorie…
Peraltro si sa… tutti questi soggetti, partecipano in modo attivo ad oliare gli ingranaggi di questo mondo corruttivo… difatti, da un lato troviamo imprenditori felici di pagare, perché trovano in quei loro interlocutori solidi personaggi che garantiscono che quelle loro pratiche vengano accolte  senza alcun problema e dall’altro, funzionari che per amore del denaro, garantiscono che gli appalti vengano aggiudicati a quelle loro imprese amiche, il tutto a scapito di quella cosiddetta “libera concorrenza”…
D’altronde la gestione della cosa pubblica è vista con unico scopo: Quello di produrre denaro!!!
Ecco perché quel sistema amministrativo si presta, grazie a quei suoi infedeli dirigenti e/o funzionari, a compiere quanto viene loro richiesto e per poter far ciò, hanno costituito veri e propri “comitati d’affari”, che influenzano gli equilibri sociali, politici, istituzionali, finanziari e imprenditoriali di questo nostro territorio… a cui partecipano inoltre, personaggi legati ai mandamenti mafiosi…
Questi comitati si occupano di tutto…
Dalla ricerca di un occupazione, ai voti procurati per i propri referenti politici, dalla gestione degli appalti alla risoluzione di una pratica amministrativa, dal mettersi in moto per aggiustare alcuni processi che vedevano imputati i loro amici, alla risoluzione di un problema fiscali, il tutto garantiva a quel “comitato” importanti guadagni e lasciava a tutta una serie di semplici “subalterni”… le briciole!!!  
Oggi è toccato alla città di Messina, ma domani vedrete, a farne le spese sarà un’altra città, chissà forse anche la mia … 
C’è da dire purtroppo che alla fine non cambierà nulla, perché questo mondo corruttivo proseguirà con le medesime modalità, poiché questi gruppi autonomi, continueranno come sempre a muoversi indisturbati, sfruttando e promettendo a quei loro accoliti, carriere, favori ed un sistema capace d’infiltrarsi in ogni ruolo chiave. 
Si la speranza è quella di poter assistere definitivamente ad un cambiamento… 
Ma fintanto che suoi cittadini continueranno ad essere omertosi e lo Stato… si quello “stato” rappresentato da referenti istituzionali legati a quei comitati d’affari, continuerà ad operare a passo di lumaca, valutando (o… “insabbiando”) quelle esigue denunce ricevute (da parte di quei coraggiosi cittadini), come fossero denunce contro ignoti, quando stranamente vi sono perfettamente riportati, nomi e cognomi dei colpevoli di quei comportamenti illeciti, azioni certamente configurabili come “reati”, allora come si può credere oggi, che qualcosa cambierà???
Ecco perché oggi ho difficoltà a credere in quel cambiamento o in una parte delle istituzioni, poiché ormai, grazie a quelle indagini, abbiamo avuto la certezza di quanto all’interno di quei palazzi istituzionali, si sia diffuso ed esteso il virus della corruzione e della ricattabilità!!!

"ANAC"… deludente???

questa frase: “Leggo spesso quanto riporta il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Raffele Cantone, ma ancor di più mi concentro sulle inchieste e su quei suoi indagati, che confermano quotidianamente quanto poco sia stato fatto in questi anni…”, che ovviamente ha  attirato pareri discordanti e critiche…
Ma ecco che ieri il Presidente della Consiglio, nella sua replica alla Camera ha definito “deludente“, il lavoro svolto dall’Anticorruzione!!!
Per la precisione il Prof. Conte ha precisato: “In questo momento non abbiamo dall’ANAC i risultati che ci attendevamo, forse abbiamo investito troppo“!!!
Ed ancora, parlando sempre dell’Anticorruzione: “Potrebbe rivelarsi utile operare un rafforzamento della funzione consultiva, anche della funzione di vigilanza collaborativa esercitata dall’ANAC, con il risultato di assicurare in via preventiva la legittimità delle bozze degli atti di gara, assicurando la deflazione del contenzioso e la speditezza dei procedimenti“. 
D’altronde come dargli torto… osservando i numerosi appalti che vengono dirottati verso quelle abituali società affiliate alla criminalità organizzata… come dargli torto!!
Certo dall’Autorità sono rimasti sorpresi dalle parole pronunciate dal Prof. Conte e senza intenzione di far polemica hanno fanno sapere che forse “il Presidente del Consiglio non conosca tutto ciò che facciamo per prevenire la corruzione” e lo invitano a seguire la relazione annuale, programmata in Senato per il 14 giugno, “per conoscere l’attività svolta e su quali parti eventualmente potrebbe essere utile intervenire“…
Lo stesso Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, intervenendo al convegno Luiss “Legalita’ e Merito“, ha dichiarato: “Negli ultimi tre anni sul fronte dell’anticorruzione sono stati fatti passi avanti, come non avveniva da tempo e non è vero che parlare di anti-corruzione fa male al Paese, non rischiamo di dare un’immagine sbagliata. Non bisogna mettere sotto il tappeto la spazzatura“!!!
Certo qualcosa è stato fatto… ma sono d’accordo con il Prof. Conte sul fatto che la valutazione sul lavoro svolto risulta tutt’oggi insufficiente. 
Il ruolo dell’Anac è importante, ma va ancor più valorizzato attraverso politiche di prevenzione, controlli più incisivi con l’espulsione o per meglio dire con la cancellazione forzata di tutte quelle società che si macchiano di corruzione o di associazione mafiosa, fino a limitarne l’eventuale possibilità di trasferimento di quelle stesse società, attraverso fittizi cessioni o affitti di rami aziendali o anche, attraverso l’eventuale costituzione di nuove società, intestate però sempre a prestanome, riconducibili a  familiari e/o parenti fino al terzo grado… 
Ed ancora, punire con provvedimenti di confisca dei beni, tutti quei dipendenti pubblici, tra funzionari e dirigenti, che vengono indagati per concussione, abuso d’ufficio e falso, ma soprattutto per aver pilotato l’aggiudicazione di gare d’appalto… 
Ed infine contrastare la corruzione con la “Trasparenza“!!!
Rappresenta l’unica arma efficace, in grado di garantire legalità in un settore, quello degli appalti pubblici, che viene condizionato appositamente dalla burocrazia e da quei suoi uomini, che dimostrano il più delle volte, di non possedere alcun rigore morale!!!
Ma si sa… le gare d’appalto sono, per alcune persone, una vera passione: Appena ne sentono parlare, partono per la tangente!!!

Sicilia: La nuova mafia…


Ho letto oggi di nuovi avvisi di garanzia, con le accuse di associazione mafiosa, estorsione, rapina, traffico di stupefacenti, porto d’armi, sequestro di persona, ecc…

Nomi nuovi sì… ma non saranno certamente gli ultimi, perché la storia insegna che per poter eliminare questa grave infezione presente nella nostra terra, si dovrebbe procedere con più alte misure di contrasto, perché quelle attuali prodotte… sono di fatto palliative, già servono soltanto a generare nuovi scenari all’interno di quell’organizzazione, che hanno quale risultato, quello di far avvicendare quei suoi giovani emergenti, al posto di coloro che vengono di volta quotidianamente arrestati…    
D’altronde è ormai chiaro a tutti che la mafia si è evoluta, non è più quella della “coppola di traverso”, è silente, non lascia morti per strada, non organizza stragi, è finito quel tempo coercitivo che necessitava per affermare il proprio ruolo… 
Oggi, cosa nostra punta principalmente all’aspetto finanziario, ha compreso che sono lì che girano i soldi ed allora quei cosiddetti “viddani” delle campagne, si sono trasformati in “imprenditori“!!!
Essi hanno mutati quelle loro mutati, basta più “pizzini”… oggi si viaggiano nei social, sono specializzati e tecnologici, sì… grazie a quei loro Iphone, scrivono su “Whatsapp” e “Skype”… 
La nuova mafia d’altronde s’ispira a quelle famose serie televisive, tipo “GOMORRA”… dove il loro modello si chiama Cirù… sì…”l’immortale”!!! 
Lo sceneggiato dovrebbe far comprendere agli attuali giovani purtroppo legati a quelle associazioni criminali, che prima o poi verrà il loro turno…
Loro sono soltanto dei numeri, già… i prossimi della lista e quindi debbono iniziare a riflettere, visto che sono ancora in tempo, se non sia il tempo di sacrificare quell’auto sportiva ricevuta o quella lussuosa abitazione realizzata per trascorrere le serate con gli amici e tornare indietro da quella decisione scellerata, che si sa… non potrà mai ripagare, da un futuro certamente più faticoso, ma sicuramente più corretto per se e per i propri figli…
Ed allora ritornando a quel business, eccoli investire in tutte quelle attività che producono incassi in contanti… (servono peraltro a riciclare tutto quel loro denaro sporco…), d allora acquistano supermercati,  ristoranti, sale giochi, bar, si dedicano a tutto ciò che è commercio, vestiario, vendita di materiale edile e inerti, ricettazione, contrabbando, che rappresentano soltanto una parte di quel giro viziato che ha come obbiettivo, quello di reinvestire parte dei guadagni realizzati con la vendita di tutti quei stupefacenti, prostituzione, pizzo, scommesse clandestine, gioco d’azzardo, usura, ecc…    
D’altro canto, se pensate che l’ultimo omicidio risale al 1993, ci sarà un motivo… forse è perché questa “nuova cosa nostra” non ha più bisogno di compiere omicidi per portare avanti quei suoi affari…
C’è un modo totalmente legale per riuscirci… e si chiama: Gare d’appalto e finanziamenti pubblici!!!
Sono soldi che giungono ogni mese dalla Comunità Europea e se pur la nostra isola, resta tra tutte la più povera d’Europa, continua stranamente a ricevere gran parte di quei finanziamenti che poi finiscono nelle mani di quella organizzazione criminale… a quest’ultimi, vanno sommate i profitti realizzati con le gare d’appalto, che seppur blindate da normative di anti-corruzione che prevedono politiche di contrasto al malaffare negli appalti pubblici, non si comprende il perché queste gare, ancora oggi, vengono truccate e l’imprenditore che ha ricevuto quel vantaggio – quando e se scoperto colpevole – non farà altro che patteggiare (sempre che il reato non finisca in prescrizione…) e tutto riprenderà come se nulla fosse accaduto, al limite nominerà un suo prestanome  in quella propria attività …  
D’altronde il sistema protegge il malaffare e la corruzione, sono quei suoi colletti bianchi a fiancheggiarli, dirigenti e funzionari delle PA e professionisti insospettabili, che si occupano di curare ogni loro interesse, sia commerciale, che legale e fiscale…
Ed infine i cittadini, la maggior parte di essi sono collusi, sono loro più di tutti a preoccupare, con quel modo omertoso di vivere le loro scialbe vite… quel mostrarsi sempre in modo servile e il volersi compromettere per una semplice mazzetta e restano sempre a disposizione di chiunque chieda loro una mano… 
Ed infine ahimè… un pensiero negativo va fatto per talune inutili associazioni antimafia, sempre pronte a mettersi in prima fila quando invitate nelle commemorazioni, in particolare se sono presenti telecamere per sponsorizzarli… ma se si osservano i fatti ottenuti da quelle loro irrilevanti lotte, si comprenderà quanto poco si è fatto, in particolare nel riutilizzare quei beni confiscati dei cosiddetti mafiosi, che restano di fatto nelle loro mani…  
Fintanto che tutto resterà così inalterato, abbiamo voglia di continuare a leggere nel web e/o nei quotidiani, di nuovi arresti e/o di reati di cui ormai siamo diventati esperti… perché alla fine, questa è la terra che i siciliani hanno scelto e tanto desiderano!!!

Altro che "Ponte di Messina"… da noi, è faticoso compiere un semplice "Ponte di Pasqua"!!!

Non so quanti tra voi, hanno deciso di trascorrere questi giorni di festività “pasquale”, fuori di casa… 
Il sottoscritto senza andar lontano, ha scelto una struttura siciliana, specializzata quale centro benessere, nella zona del tirreno….
Partito quindi da Catania, ho percorso l’autostrada in direzione Messina, per poi deviare verso Palermo…
Certo chiamarla “autostrada” è ovviamente un eufemismo, perché il nome esatto per quella nostra carreggiata, come direbbero i miei concittadini catanesi, sarebbe “trazzera“!!!  
Sembra d’essere in quelle cosiddette gincane… si, tracciati tortuosi, resi impegnativi da continui cambi direzionali, una volta a destra e quindi a sinistra, per ritornare nuovamente a destra all’interno di una galleria con due corsie per senso di marcia, separate da classici segnalatori catarifrangenti… 
Ovviamente, non parliamo di sicurezza, non esiste… come d’altronde non vi è nessuno che risponda a quel numero ben evidenziato in quella segnaletica verticale, nel caso specifico: 095.364373…
A quanto sopra, va sommato quel manto stradale totalmente deformato, oppure quelle ristrettezze della carreggiata, che uno pensa… “sarà che stanno facendo lavori di manutenzione” ma poi ti accorgi di come, il tappetino bituminoso sia stato invaso dal verde della vegetazione… 
Incredibile, nell’osservare quella strada, mi sembra di rivedere uno di quei film di fantascienza, nel quale l’umanità si è autodistrutta e la natura, con la propria vegetazione ha preso il sopravvento: Difatti… questo è quanto si vede provenendo da Palermo, prima di giungere al casello di Messina!!!
La cosa assurda è che per percorrere questa autostrada, dobbiamo pagare!!!
Una autostrada che presenta una illuminazione insufficiente, nessun aereatore funzionante, la segnaletica è inesistente… dire che siamo nel terzo mondo è voler offendere quei paese, che dimostrano possedere infrastrutture certamente più curate delle nostre…
Ma vorrei comprendere, come può essere che dal 2015 ad oggi… l’autostrada Messina-Catania, sia nelle stesse condizioni del dopo frana????
Mentre gli altri paesi, evidenziano in pochi anni di realizzare infrastrutture imponenti e invidiate… da noi, non si è capaci di ripristinare, dopo tre anni… un semplice tratto autostradale!!!  
Ora come sempre le inchieste giudiziarie hanno fatto emergere le note problematiche sugli appalti pubblici; materiali di scarsa qualità, opere non realizzate a regola d’arte, colletti bianchi che non hanno verificato in maniera corretta quelle esecuzioni, giro di tangenti, il tutto per spartirsi lauti profitti, senza preoccuparsi di aver posto a repentaglio, l’incolumità degli automobilisti…
La verità è che non frega a nessuno di fare le cose in maniera corretta, professionale, puntano tutti ad ottenere qualcosa in cambio… e così sin da chi è incaricato alla progettazione, per continuare con chi dovrebbe controllare quei lavori o chi è stato incaricato della sicurezza,  chi dovrebbe verificare gli obblighi e gli adempimenti previsti ai sensi di legge e soprattutto l’impresa che quei lavori dovrà eseguirli…
Ecco, è questo il mix di soggetti “pericolosi“… una miscela esplosiva, dove tutti, già proprio tutti, vogliono ottenere qualcosa e non importa a quale prezzo!!!
Ciò che manca, in ciascuno di loro, è il saper essere onesti… o per meglio far comprendere questo mio concetto, mi permetto di appropriarmi di una frase del giudice borsellino: “A fine mese, quando ricevo lo stipendio, faccio l’esame di coscienza e mi chiedo se me lo sono guadagnato”!!!
Ecco… basterebbe mettere in pratica questo semplice pensiero, che in poco tempo, vedremmo questa nostra terra, trasformarsi radicalmente!!!
Ma purtroppo ai siciliani, non interessa questa regione… loro vivono in maniera distaccata questa terra, sono come dei colonialisti che si preoccupano esclusivamente di sfruttarla e difatti, questa loro presenza sul territorio, non produce alcun effettivo sviluppo, ad esempio nel caso proprio delle costruzioni d’infrastrutture, di contro, con le loro azioni, si crea un decadimento… non solo economico, ma soprattutto morale e sociale!!!
Ed è il motivo per cui, la situazione devastante delle nostre autostrade… rappresenta per similitudine, lo stato di salute… della nostra condizione sociale…  

Quei lavori nella "Siracusa – Gela" ed il coraggio di riportare i nomi…

Parlare d’associazioni d’imprese nelle opere pubbliche è ormai qualcosa di scontato…
Tutti coloro che gravitano in questo settore sanno cosa s’intende per ATI, Società Consortile o Consorzi… ma poco si conosce o meglio raramente ci s’interessa dei motivi che spingono alcune società a preferire questa forma giuridica rispetto ad un’altra…
Non è che forse i motivi vanno ricercati non tanto sulle differenti tipologie che queste associazioni hanno, in particolare sui rispettivi compiti, ma soprattutto su quelle dislocate responsabilità penali!!!
Tralasciando quindi ATI e Consorzi, ciò che interessa evidenziare è la cosiddetta Società Consortile…
Questa, solitamente nasce da un atto costitutivo nel quale vengono specificati i compiti e i ruoli delle imprese consorziate (che rappresentano d’altronde i soci -proprietari- di quella società consortile… e che saranno gli unici ad avere vantaggi da quella attività…), poiché ciò che costituisce la consortile è un mero apparato amministrativo, nel quale operano esclusivamente dirigenti, consiglieri e un numero ristretto di dipendenti, fino alla durata dell’appalto…
Ma ciò che fa grande quel tipo di società consortile è la sua contabilità, che per certi versi, risulta essere quanto di più semplice esista in questo campo….
Va ricordato infatti che la società consortile non può realizzare utili (di conseguenza avrà esclusivamente un pareggio di bilancio…) e quindi un eventuale profitto, detratte le varie imposte fiscali previste, dovrà essere ripartito tra i vari soci, che peraltro sono le stesse imprese socie consorziate… e che quindi, da quella eventuale ripartizione, si comprende come solo quei soci, conseguiranno utili, costituti dal ribaltamento (pro-quota) di tutti i costi da essi sostenuti…
Il risultato (utile/perdita) si realizzerà direttamente in capo agli associati che contabilizzeranno i costi ribaltati dalla società consortile ed i ricavi (S.A.L.) che fattureranno così direttamente al committente… 
Se ci si pensa, quanto sopra costituisce un vero meandro di documenti cartacei che hanno un solo scopo, quello di generare una vera e propria confusione, riversando proprie responsabilità su soggetti terzi posti lì a paravento, attribuendo ad essi, solo in circostanze gravi, quelle responsabilità civile e  penali, di cui forse non hanno alcuna colpa…
Per cui, non mi sorprende sapere che il gip di Messina ha disposto l’arresto dei rappresentanti legali e dirigenziali posti all’interno di quella società consortile, coinvolti nell’inchiesta su una presunta tangente per i lavori di realizzazione di tre lotti dell’autostrada Siracusa-Gela…  
Già, non vi è alcuna sorpresa nello scoprire di accuse formulate dalla Procura Nazionale peloritana, formulate a vario titolo quali, turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e soprattutto corruzione!!! 
Certo dispiace dover comprendere come tra gli indagati vi siano i componenti della commissione che avrebbe dovuto verificare la congruità delle offerte per l’affidamento delle opere…
Si comprende come ormai, la finalità di queste opere non è di realizzarle… ma ottenere vantaggi economici, per se o per dividerli con il gruppo di quegli abituali “amici degli amici”!!!  
Viene quindi da chiedersi, a cosa servano tutti quei piani anti-corruzione, quelle linee di indirizzo del comitato interministeriale, quelle determinazioni che obbligano le amministrazioni ad adottare e aggiornare in maniera concreta tutte quelle necessarie misure di prevenzione dei fenomeni corruttivi, quando poi gli effetti di quelle inutili procedure, sono sotto gli occhi di tutti….
Ed ancora, com’è possibile che si giunga a scoprire quel malaffare quando si è alla fine delle opere, quando ormai il danno è fatto ed in molti, si sono spartiti quei fiumi di denaro… 
Perché non si è intervenuti prima???
Già, dov’è la Commissione Parlamentare Antimafia o anche quella “regionale”, istituita per l’appunto dalla nostra regione???
Non avrebbe dovuto accertare le modalità di difesa del sistema degli appalti delle opere pubbliche dai condizionamenti mafiosi???
Siamo veramente sicuri che tra quei suoi uomini, non vi siano celati alcuni soggetti che hanno interessi personali nel favorire alcune società produttive (non legate necessariamente a quelle associazioni mafiose), affinché si alterino quei princìpi di libera concorrenza di mercato, vera libertà d’accesso ai lavori pubblici e alla crescita delle nostre imprese…
Sì… a cosa serve predisporre tutti quei documenti cartacei, quando poi alla fine nessuno li controlla… e siamo sempre qui ad assistere a questi vergognosi risultati….
E’ proprio vero: Se non si combatte seriamente per porre termine alla corruzione e al marciume, si  finirà alla fine… col farne parte!!!