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Il vento della giustizia: perché molti politici stanno in queste ore abbandonando?

In queste ore, da nord a sud del Paese, assistiamo a un fenomeno che sta lasciando molti cittadini perplessi e, in alcuni casi, persino scettici. 
Un numero crescente di politici sta rinunciando ai propri incarichi, spesso senza fornire spiegazioni chiare o convincenti. 
Dimissioni improvvise, annunciate con fredde comunicazioni ufficiali, che lasciano intuire che qualcosa di significativo stia accadendo dietro le quinte del potere.
Cosa si nasconde dietro queste uscite?
Le ipotesi, ovviamente, sono molte. Ma una sembra prevalere: il “vento della giustizia” sta soffiando più forte del solito. 
Indagini giudiziarie, inchieste anticorruzione, pressioni della magistratura e, forse, anche un cambio di rotta nell’atteggiamento dell’opinione pubblica stanno mettendo in difficoltà chi, fino a ieri, sembrava intoccabile. 
Parliamo di politici che hanno costruito le proprie carriere su appoggi familiari, clientelari o, in alcuni casi, su legami con ambienti criminali. Ora, questi stessi personaggi si trovano di fronte a un bivio: resistere e rischiare di essere travolti, oppure abbandonare la scena prima che sia troppo tardi.
Credo che quanto stia accadendo dipenda principalmente da un fattore: la società civile è diventata più consapevole e intollerante verso i privilegi e le ingiustizie. I social media, le inchieste giornalistiche e, in particolare, il lavoro instancabile di blogger indipendenti hanno contribuito a creare un clima di maggiore trasparenza e responsabilità. Questi cosiddetti “cani sciolti” della nostra sosietà, spesso operando in condizioni difficili e rischiose, hanno portato alla luce scandali e irregolarità che altrimenti sarebbero rimasti sepolti nel silenzio.
A tutto questo si aggiunge la pressione delle istituzioni europee e internazionali, che stanno esercitando un controllo sempre più stringente per garantire che i Paesi membri rispettino standard etici e legali più elevati. L’Europa, in particolare, non sembra più disposta a chiudere un occhio di fronte a pratiche opache e illegali.
Ora però… se da un lato queste dimissioni potrebbero rappresentare un segnale positivo di cambiamento, dall’altro è legittimo chiedersi se non siano solo un modo per “salvarsi il c…”, ovvero per evitare conseguenze più gravi. 
Molti credono che queste uscite rappresentino l’inizio di un processo di rinnovamento della classe politica, ma io resto scettico. Temo che quanto stia avvenendo sia soltanto un’operazione di facciata, una manovra per proteggere il sistema esistente e garantire che, una volta passata la tempesta, tutto possa tornare come prima.
In questo contesto, diventa quindi fondamentale mantenere alta l’attenzione e continuare a pretendere trasparenza e rispetto delle procedure da parte dei nostri rappresentanti. La partecipazione attiva alla vita politica non può più essere un optional: è un dovere civico. 
Dobbiamo sostenere le iniziative anticorruzione, diffondere una cultura della legalità e fare pressione affinché le istituzioni agiscano nell’interesse pubblico, non di pochi privilegiati.
Solo così possiamo garantire che questo “vento della giustizia” non si trasformi in una semplice brezza passeggera, ma diventi finalmente una forza duratura, capace di portare a un cambiamento definitivo. 
Il futuro del nostro Paese dipende da noi, dalla nostra capacità di non abbassare la guardia e di lottare per un sistema più giusto e trasparente.

Preg.ma Autorità Nazionale Anticorruzione…

Preg.ma ANAC, 

è da tempo che pensavo di scrivere questo post… perché vi è qualcosa che non mi è chiaro o forse sfugge a quei principi di legalità, con cui ormai da parecchi anni mi vado confrontando…

Ed allora mi permetto di esprimere queste personali perplessità che forse sembreranno per voi banali, ma se poi andrete ad analizzare con mente serena e soprattutto senza alcun pregiudizio di parte, potrete comprendere come l’impressione che si riceve di quell’apparato, sia di un qualcosa che non risponda perfettamente ai valori cui proprio la sua denominazione tende ad ispirarsi…

Ed allora inizio mettendo in risalto taluni problemi gestionali, gli stessi con cui quotidianamente mi ritrovo a imbattermi che evidenziano come in quella struttura non vi siano le condizioni di efficienza richieste che viceversa dovrebbero esserci…

E difatti, il primo punto che vorrei segnalare è la mancanza totale di un confronto, mi riferisco alla richiesta formale (a mezzo Pec) di un eventuale parere legale o amministrativo, riferito ovviamente ad una gara d’appalto da espletarsi; già… non si riceve mai alcuna risposta!!! 

Posso viceversa confermare che il “call center” – posto a disposizione degli utenti – solitamente risponde, ma difficilmente riesce a dare le necessarie risposte alle domande formulate, in quanto quei suoi collaboratori (certamente esterni alla Vs. struttura), si occupano principalmente di problematiche tecniche e operative del sistema e non certo delle procedure di gare d’appalto!!!

Sempre a favore dell’ANAC posso dire che – ne ho certezza in quanto ho parlato con taluni miei amici, attualmente dipendenti pubblici che si occupano di gare d’appalto all’interno di quegli Enti – che le richieste formulate da loro ufficialmente, ricevono celermente risposta, d’altronde se ciò non accadesse si limiterebbe in maniera grave il proseguo della procedura della gara d’appalto…

Non parliamo del sito “ANAC”: chi ha avuto modo di visionarlo avrà amaramente scoperto come questo non funzioni mai o quantomeno le volte che sembra procedere, cliccando nelle pagine richieste, da come risposta “in manutenzione”!!!   

Andiamo comunque ad affrontare il motivo principale per cui sto scrivendo questo post e cioè il cosiddetto “contributo in sede di gara”!!!

Prendo ad esempio in esame la mia regione, la Sicilia; come sapete il contributo varia a seconda dell’importo dei lavori e questo incide solitamente da 20 euro a 200 euro.

Se prendiamo il valore medio più basso e cioè €. 70,00 e facendo riferimento a circa 200 società, avremmo all’incirca per 26 gg di gare d’appalto ( è vero che in alcuni giorni non vi sono manifestazioni di gare d’appalto, ma in altri giorni se ne contano più di una… e quindi i valori alla fine si compensano ),  un importo di contributo medio versato di circa €. 364.000,00.  

Ma per essere più preciso ho provato a realizzare una verifica dettagliata e quindi ho preso in esame il totale gare d’appalto espletate nel mese di Aprile di quest’anno, il numero di società partecipanti ed il relativo importo versato da ciascuna, nel caso specifico risultava essere mediamente di €. 140,00.

Per cui alla fine dell’indagine, ho potuto verificare come l’importo versato all’ANAC dalle Società partecipanti ammontasse all’incirca a € 728.000 al mese – ricordo che stiamo parlando della sola regione Sicilia – e se moltiplichiamo questo importo per 20 (il numero delle regioni) si arriva ad un importo mensile nazionale di circa €. 14.560.000!!!

Una gran bella cifra, ma nulla se la moltiplicate per un anno, che porta ad incredibile cifra di quasi 175 milioni di euro!!!

Vorrei far presente a quanti potrebbero obiettare sul valore medio del contributo utilizzato e cioè di €. 140,00 che nel momento in cui questa imposta risulti essere inferiore, essa viene di fatto compensata da una maggiore partecipazione delle imprese, le quali abitualmente in questi casi aumentano in maniera inversamente proporzionale e quindi meno risulta essere l’importo versato, doppio o triplo è il numero dei partecipanti!!! 

Ovviamente questo importo servirà a sostenere i costi di quella struttura ed allora rivolgendomi al suo Presidente, mi chiedevo, da quanti dipendenti è formato questo apparato???  Ed ancora, di cosa si occupano principalmente (non certo di controllare i documenti presentati dalle società, d’altronde sappiamo bene come le verifiche siano demandati direttamente agli Enti) se non di rispondere ai quesiti che vengono di volta in volta richiesti durante quei processi di gara…

E quindi, ad esclusioni delle richieste di parere formulate dagli Enti, che non saranno certamente quotidiane e sicuramente saranno di numero esiguo rispetto alle gare d’appalto compiute, viene da chiedersi di cosa si occupano quei suoi dipendenti…

Volendo ipotizzare una struttura che tiene conto all’incirca di 200 dipendenti (che già di per se rappresentano un numero consistente, considerato per come riportavo sopra delle poche incombenze a cui quest’ultimi dovrebbero di fatto dedicarsi), se così fosse, ponendo quale media di retribuzione all’incirca €. 5.000,00 per ciascun dipendente, avremmo costi intorno al milione di euro mensili, ma volendo essere generosi e considerato che tra essi vi siano dirigenti, funzionari e quant’altri, incremento questo ammontare salariale di un altro milione di euro a cui aggiungo altri €. 560.000 per semplificarmi i conti!!!

Una bella cifra quindi di 4 milioni e mezzo di euro al mese ( già… chissà quante migliaia di persone indigenti si potrebbero sfamare in un solo mese, se soltanto queste somme andassero ad esempio alla Comunità di Sant’Egidio…), ma non sono queste le somme di cui vorrei discutere ( o quantomeno anche si queste vorrei conoscerne i reali dati…), no… al sottoscritto interessa parlare dei restanti 10.000.000 di euro al mese che restano, ecco di questi vorrei sapere possibilmente, che fine fanno???

D’altronde se nel vostro logo è evidenziata la frase “per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche” ed essendo la vostra una di queste autorità amministrativa, ritengo da parte vostra, non vi sia motivi sostanziali per i quali non si possa rispondere alle sopra citate domande del sottoscritto…

In attesa di un vostro cortese riscontro porgo cordiali saluti. 

La Regione Sicilia s’impegna ad inviare 30 Ml di euro!!! Ma dove li trova???

Non ci vuole chissà quale genio per farsi due conti…
Sappiamo che il debito attuale del Comune di Catania ammonta a 1 Miliardo e 600 milioni di euro… 
Ora, per evitare quanto formalmente richiesto da parte della Corte dei Conti è cioè la messa in dissesto dell’amministrazione comunale, si sta tentando da Palermo di aiutare – con un Ddl regionale – questo nostro Comune, con una somma prevista (nella delibera di giunta non si fa riferimento a cifre e non sono citati limiti entro cui la somma dovrà essere calcolata…) da alcuni organi di stampa, all’incirca sui 60 milioni, da corrispondere in due anni…
Ora se fate un calcolo e cioè: 30Ml/1,6Miliardi di euro, il risultato sono delle briciole per far passare esclusivamente le prossime feste natalizie a tutti quei suoi dipendenti, attualmente in ritardo con gli stipendi e soprattutto a garantire ancora per qualche mese le poltrone a coloro che hanno determinato (con le loro azioni), quel dissesto!!!
E comunque, se pur apprezzabile sotto il profilo umano… ( anche se i soldi non dimentichiamo sono i nostri… ), questa eventuale soluzione, non potrà certamente risolvere il problema, ma che verrà soltanto posticipato e aggravato da ulteriori aumenti!!!
Che il governo regionale si prestasse a dare una mano al Comune di Catania era una circostanza alquanto prevedibile, d’altronde in gioco ci sono forti interessi politici e soprattutto partitici, che non possono prevedere in questa fase di essere stravolti, in particolare con quei due partiti di governo M5Stelle e Lega, che stanno facendo di tutto per annientarli, prevedendo di attuare quella serie di normative “anti-corruzione”, che faranno sì che molti nostri attuali referenti siciliani, potranno a breve cambiare… “professione”!!!
E non solo, anche molti funzionari pubblici nominati prima e durante il mandato del nostro attuale  Governatore Musumeci sarebbero a rischio, con le norme messe ora in campo dal nuovo decreto “legalità”…
Ma sarebbe bastato semplicemente che il nostro Presidente avesse richiesto per ciascuno di essi, due semplici documenti rilasciati dai Tribunali, chiamati “Carichi Pendenti” e “Casellario Giudiziario” (richiesti d’altronde in molte regioni del nostro Paese, prima di una qualunque assunzione… ma si sa, noi facciamo parte di uno Stato a parte, sì quello delle banane…), che molti di loro oggi, non dirigerebbero quegli importanti assessorati… ma forse debbo pensare che qualcuno all’interno di quel Palazzo d’Orleans, non sappia che l’eventuale trascrizione in quei documenti come “positiva”, vada intesa in maniera opposta… 
Ovviamente, caro Presidente se ricerca persona dal “pedigree” limpido… sono sempre disponibile ad inviarLe quelli personali, anche solo per farle comprendere come dovrebbero esserlo quello dei suoi più diretti collaboratori…
Quindi in attesa di vedere predisposto (da parte dell’Assessorato all’Economia e a quello alle Autonomie locali) il disegno di legge, affinché si possa venire incontro alle esigenze dell’amministrazione del Sindaco Pogliese, resto in attesa di veder da parte sua, compiere quel tanto richiesto “miracolo”…
Caro Presidente, desidero però confidarLe che io non credo neppure ai miracoli di nostro Signore (peraltro, non sono quelli che lo hanno reso grande…), per cui, ritengo altrettanto impossibile che Lei riesca a effettuare prodigi straordinari, come quelli ad esempio compiuti ultimamente, da quel famoso mago inglese chiamato “Dynamo”…
Ho l’impressione viceversa di trovarmi – se pur sempre in presenza di creature celesti – in quel detto famoso che dice: “Spoglia a Cristo e vesti a Maria”!!! 
E sì… caro presidente, il reale problema non sarà difatti trovare i soldi per far fronte alle esigenze del nostro Comune etneo, bensì trovare quelli per risanare le casse disastrate della Regione Siciliana, che come ben sa, sono in sostanziale “BANCAROTTA”!!!
Ma quest’ultima è un ‘altra storia, che ripropongo ai miei lettori attraverso un vecchio link, che la descriveva allora, in maniera perfetta: http://www.inuovivespri.it/2017/11/13/la-regione-siciliana-rischia-il-fallimento-per-questo-musumeci-apre-al-pd/#_ 
Buona lettura…

Se i responsabili dell’anticorruzione sono corrotti, a chi dobbiamo affidarci per quella lotta???

E’ accaduto in Calabria…
L’ex responsabile della Regione Calabria per la trasparenza e anti-corruzione è stata arrestata e posta ai domiciliari dalla Guardia di finanza di Catanzaro per corruzione e falsità ideologica… 
Sembra dalle indagini che aiutasse un’imprenditrice ad aggiudicarsi dei bandi regionali, ricevendo in cambio vacanze in resort in Toscana e in villaggi turistico, oltre a vari regali…
Dalle indagini è difatti emerso che la dirigente comunicava all’imprenditrice tutta una serie di informazioni non ancora divulgate sui bandi, fornendo inoltre la propria professionalità per quella “consulenza”…
Si trattava di bandi regionali finanziati con fondi Ue per il settore turistico!!!
E’ stato evidenziato che la responsabile, dopo aver favorito il villaggio turistico dell’imprenditrice, avendole fatto usufruito di un contributo da € 200.000 per il miglioramento e l’ampliamento di alcune strutture ricettive esistenti, aveva favorito nuovamente la stessa imprenditrice, attraverso la partecipazione ad un bando successivo (anche se non poteva farlo, avendo già usufruito del contributo) attraverso un’impresa che gestisce il villaggio… ma che dalle indagini risulta riconducibile all’imprenditrice…
Nell’inchiesta è stato coinvolto anche un ingegnere consulente esterno che era incaricato di controllare i finanziamenti regionali al turismo, per il quale ora la Procura ha chiesto la sospensione dall’incarico di collaboratore della Regione…
Mi è piaciuto il nome dato all’inchiesta dalla procura di Catanzaro: “E’ dovere”!!!
Sì perché ormai si trattava di un vero e proprio dover, come ad esempio adoperarsi per far liquidare alla stessa imprenditrice la somma di 130 mila euro, in quanto a corto di liquidità…
Certo che se la scelta del legislatore era quella di concentrare nelle mani di un unico soggetto la responsabilità della lotta al rischio di corruzione, attribuendogli ed egli diverse funzioni tra le quali, la predisposizione degli strumenti atti alla difesa dell’amministrazione e il compito di vigilare, forse è meglio – visti i risultato che ha prodotto – che quei responsabili “anticorruzione”, vengano una volta e per tutti, mandati a casa!!!
  

Ma quanti sono gli imprenditori in Sicilia, che potranno esercitare dopo l’approvazione del Ddl "anticorruzione"???

“Daspo a vita con condanne oltre i due anni”!!!

Appena ho ascoltato in radio la notizia, ho pensato a tutti coloro che in questa mia regione potranno – a seguito di questa legge – continuare ad operare per come hanno finora fatto e ai molti viceversa che colpiti ora da questa norma, dovranno cambiare mestiere…
Sull’argomento avevo parlato aggiungendo il rischio: “fatta la legge, trovato l’inganno“; sì, facevo riferimento al fatto che tale legge doveva – secondo il sottoscritto – essere estesa anche ai familiari di quei soggetti, i quali, sarebbero stati per semplice logica, i primi ad essere “incaricati” a successione, colpita ora da questa nuova misura di contrasto… 
“Di padre in figlio”, s’intitolava così un mio post: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2015/10/di-padre-in-figlio.html perché logico pensare, come quegli imprenditori –  condannati ora a vita dalla “Daspo – proveranno a continuare quella loro attività, affidandola direttamente ad un familiare, quale la moglie, il figlio/a, genero/nuora o anche qualche nipote… l’importante è trovarsi un sostituto che possa determinare quell’escamotage affinché quel provvedimento rappresenti il male minore!!!
Loro ovviamente continueranno ad essere presenti, in modo celato e come “pupari” muoveranno le fila di quelle loro attività, affinché tutto  prosegua in maniera eguale come prima… 
D’altronde il disegno di legge parla chiaro: “Se una persona è condannata in via definitiva per corruzione (e otto nuovi reati sono stati appena inseriti) non avrà più la possibilità di stipulare contratti con la Pubblica amministrazione, mentre per condanne fino a due anni, il “Daspo” può durare da 5 a 7 anni; ed infine, quando la condanna è superiore ai due anni il Daspo è a vita!!!
Naturalmente il provvedimento non colpisce soltanto i privati, ma il disegno di legge si estende al contrasto di quella corruzione presente nella Pubblica amministrazione…
Difatti il testo contiene una serie di misure sia per quei soggetti che si dimostreranno corrotti, ma anche per coloro che verranno impiegati quali agenti sotto copertura….
E’ stata prevista inoltre la possibilità del “ravvedimento” e cioè la volontà di denunciare (entro sei mesi) i reati commessi ed ottenere così facendo, uno sconto sull’eventuale pena prevista…
Finalmente una legge anticorruzione che mai nessun governo precedente ha voluto realizzare…
Non è che forse quei partiti erano a conoscenza di quanto i propri iscritti stavano compiendo ed hanno preferito evitare di realizzare questa norma, per non subire essi stessi, quei provvedimenti giudiziari???
Non sembra vero lo so, ma finalmente… “chi sbaglia paga“!!!
Dice bene il ministro Di Maio: Una legge “spazza corrotti”, perché dopo tanti anni di battaglia in nome della legalità, giustizia e onestà, siamo riusciti a portare in Consiglio dei ministri un Ddl nella lotta alla corruzione, motivo di orgoglio e commozione”.
Un primo passo – commenta il premier Conte – di una serie di provvedimenti che restituiranno al Paese competitività. Stiamo inoltre lavorando anche alla riforma dei contratti pubblici, alla semplificazione, alla digitalizzazione dei servizi pubblici, alla semplificazione del regime fiscale tributario, al reddito di cittadinanza e alla Fornero”!!!
Vorrei aggiungere che era tempo che si pensasse di ripulire questo nostro paese dalla corruzione e da quel malaffare generalizzato, come peraltro è ancor più necessario, contrastare in tutti i modi quella presente criminalità organizzata, che ha dimostrato in questo mezzo secolo, di possedere tentacoli ovunque, anche all’interno di quegli uffici istituzionali…
E’ fondamentale creare i presupposti per un ambiente morale pulito, che favorisca non solo una crescita sociale ed economica, ma che riporti gli investitori stranieri a credere nel nostro paese, gli stessi che in questi anni si sono allontanati, a causa del malcostume e di un apparato statale poco presente, che ha fatto in modo che quegli investimenti dirottassero verso altre nazioni, le quali hanno saputo dimostrare (a differenza nostra), di essere meno corrotte!!!

La mafia in Sicilia, si prepara a ricevere da Roma quei milioni necessari per le manutenzioni straordinarie di ponti e viadotti…

Arrivunu i picciuli” per le manutenzione stradali e la mafia ha già messo in moto la propria organizzazione, per aggiudicarsi quegli appalti…

Immaginatevi a breve gli investimenti che verranno diretti verso la nostra regione, somme destinate per il ripristino di quelle strade, autostrade, ponti, viadotti, gallerie e quant’altro necessario per mettere in totale sicurezza quelle infrastrutture… 
Inoltre, se per un momento provate a valutare le condizioni fatiscenti nelle quali si trovano quelle nostre strutture, comprenderete come all’incirca il 70% di esse, necessiti celermente di un adeguato intervento.
Vedrete come alla fine, pur mettendo in pratica le indicazioni previste dal Piano Nazionale anticorruzione, quelle gare, verranno aggiudicate esclusivamente a quelle imprese “affiliate”!!!
Vi starete chiedendo, “ma come faranno…???
E qui sta la bravura, non solo degli imprenditori, ma soprattutto di quegli amici posti nei ruoli chiave, capaci per l’appunto di pilotare quelle gare d’appalto…
A quanto sopra, vanno aggiunti i subappalti, in particolare i movimenti terra… ed anche noli e forniture, ad esempio quelli degli inerti, del cemento e soprattutto del calcestruzzo…
Credetemi, non ci sarà cantiere nel quale non sarà presente la mano di quell’associazione criminale…  lo sanno tutti, è così che deve andare, anche perché tutti vogliono che vada così, d’altronde si tratta d’affari e quello è un piatto nel quale mangiano in molti… fiumi di tangenti che dovranno spartirsi e a cui nessuno vuole rinunciare!!!
Non che nelle altre regioni di questo paese gli appalti vengono gestiti in maniera diversa o forse qualcuno vorrebbe farmi credere che nella penisola non esiste la corruzione…???
Per favore… abbiamo visto in questi anni, il numero d’inchieste che hanno investito la maggior parte di quelle società blasonate… 
Su tal proposito ricordo una bellissima frase del giudice Falcone: “La mafia é entrata in Borsa”!!!
Peraltro, mi piace osservare le facce di tutti quei responsabili dei lavori, prima e dei controlli dopo… quando si copre che i viadotti crollano, quando i lavori nei cantieri per quelle autostrade durano un’eternità… o ancora di più, quando si scopre che all’interno di quei lavori, vi siano state inserite una infinita serie di società “fittizie” a cui sono stati dati opere in subappalto, oppure che le forniture posate, non erano corrispondenti con quanto previsto nel capitolato d’appalto…
Già… fanno finta di rabbrividire quando quelle strutture iniziano a sgretolarsi fino a creparsi o cedere completamente… 
Eppure loro sanno che in ogni centimetro di quel cedimento, vi è non solo l’impronta di quelle società mafiose, ma anche il loro nome e cognome…
D’altronde con un sistema politico/imprenditoriale che ha permesso in questi lunghi anni che accadesse quanto abbiamo visto, ma soprattutto, con un ambiente sociale che si è reso disponibile a compiacere quei propri “amici degli amici”, ditemi… ma perché ora ci si dovrebbe meravigliare delle dichiarazioni appena riportate dal sottoscritto???
Ma perché, c’è qualcuno tra voi convinto che i prossimi appalti saranno gestiti in maniera diversa???
Ahi…ahi…ahi… NO APPALTOUR”??? Va be… ne riparliamo con la prossima inchiesta giudiziaria!!

Ma perché in Italia vi è una così alta penuria di persone perbene ed oneste???

Non c’è giorno in cui aprendo il giornale o guardando il web, non leggiamo d’indagini compiute da parte delle nostre forse dell’ordine…
Questa mattina ad esempio l’inchiesta presa in esame, si occupava di sanità, in particolare di concorsi e gare truccate, per favorire come sempre quei soliti raccomandati “ignoranti”…
Gli unici d’altronde che in questo paese vanno avanti, grazie alle solite amicizie del papà, del suocero o di qualche altro familiare…
Poi come ripeto sempre… messi alla prova – non dico in competizione… perché in quel caso specifico perderebbero immediatamente – non sanno fare neppure “zero con il bicchiere“, eppure sono proprio questi gli individui che stranamente occupano quei posti di rilievo…
Già… sono come in quel film: “VIENI AVANTI CRETINO!!!“.
Ecco perché hanno sempre bisogno di qualcuno che gli passi il compito… perché non sanno farlo, perché sono impreparati e lo saranno sempre, qualunque cosa nella vita faranno!!!
Ecco quindi che in Basilicata per superare il problema, si sono inventati di truccare il sistema dei concorsi… ed ora in 30, sono finiti ai domiciliari!!!
Cosa dire… ben gli sta, ad essersi venduto alla corruzione!!!
Ancor più da fastidio mi da quel soggetto “lecchino” che, per farsi bello – come d’altronde molti di questo paese, premiati senza possedere alcuna personalità – rivelava sulle attività investigative in corso…
Ed allora vediamo chi sono questi funzionari “leali” delle nostre amministrazioni pubbliche…
Tra gli arrestati troviamo i commissari delle due aziende sanitarie lucane ed in carcere è finito anche il direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria di Matera!!!
Inoltre, vi è anche il governatore della regione Basilicata, ora ai domiciliari nell’ambito di una maxi inchiesta della procura di Matera, che lo vede indagato su concorsi e forniture nelle aziende sanitarie lucane e con lui, il direttore generale dell’Asl!!!
La cosa assurda è che nel calderone è finito anche il “responsabile dell’anticorruzione” della stessa Asl…
Tra le accuse abbiamo, falso ideologico per soppressione, truffa aggravata, turbata libertà degli incanti, corruzione e abuso d’ufficio per la gestione di un concorso da dirigente che sarebbe stato truccato per favorire gli amici degli amici…
Ai candidati -secondo l’accusa- sarebbero state fornite tracce dei temi in anticipo e il buon punteggio ottenuto, avrebbe consentito lo scorrimento della graduatoria con assunzione presso altre aziende sanitarie locali…
Sembra che si stia scoprendo l’acqua calda… il sottoscritto ad esempio a giorni uscirà con un post, che credo… appena denunciato presso la nostra Procura Nazionale, farà saltare un sistema ambiguo compiuto all’interno di una struttura pubblica, ma come si dice… diamo tempo al tempo!!!
Bisogna comunque dare merito a quelle rare persone perbene che hanno saputo fare emergere, attraverso la propria denuncia, questo sistema illegale…. 
Gli investigatori si sono trovati dinnanzi a quattro concorsi truccati, in particolare, quello per concorso pubblico per un posto di dirigente amministrativo,  è stato stranamente vinto da tre persone, perché uno è stato il vincitore effettivo mentre gli altri due… lo sono diventati di fatto, grazie all’effetto scorrimento delle graduatorie.
Tra gli scambi di favori è stato arrestato anche un docente di diritto amministrativo dell’Università di Bari, accusato ora d’avere ottenuto incarichi legali in cambio di agevolazioni alla carriera universitaria del figlio di un’altro indagato…
Quasi a dare conferma, su quanto avevo scritto per l’appunto alcuni giorni fa sui figli di papà…
In particolare, questo stesso docente si è offerto di fare da relatore della tesi di laurea di quel “figlio di papà”… che poi lo avrebbe indirizzato per la pratica forense presso un avvocato (ovviamente… un altro “amico”) ed infine, per chiudere il cerchio, lo avrebbe anche supportato nel dottorato di ricerca presso la propria cattedra…
Ripensando a quanto sopra, vi verrebbe da aggiungere: Meglio di così, cosa si vorrebbe ancora… un “Amaro Lucano“???
Ma l’indagine – ha detto il Procuratore capo di Matera, Pietro Argentino, va ancora completata… ed ha assicurato: “non è finita qui”!!! 
Già, purtroppo sappiamo bene che non finisce qui, ne per quanto concerne la regione della Basilicata, ma neppure per tutte le altre regioni di questo paese!!!
Regioni che dimostrano essere egualmente corrotte e dove quotidianamente si evidenzia quanto sia difficile trovare tra i suoi cittadini, persone perbene ed oneste!!!
Ed allora cosa aggiungere: “Vieni avanti cretino”!!!

"ANAC"… deludente???

questa frase: “Leggo spesso quanto riporta il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) Raffele Cantone, ma ancor di più mi concentro sulle inchieste e su quei suoi indagati, che confermano quotidianamente quanto poco sia stato fatto in questi anni…”, che ovviamente ha  attirato pareri discordanti e critiche…
Ma ecco che ieri il Presidente della Consiglio, nella sua replica alla Camera ha definito “deludente“, il lavoro svolto dall’Anticorruzione!!!
Per la precisione il Prof. Conte ha precisato: “In questo momento non abbiamo dall’ANAC i risultati che ci attendevamo, forse abbiamo investito troppo“!!!
Ed ancora, parlando sempre dell’Anticorruzione: “Potrebbe rivelarsi utile operare un rafforzamento della funzione consultiva, anche della funzione di vigilanza collaborativa esercitata dall’ANAC, con il risultato di assicurare in via preventiva la legittimità delle bozze degli atti di gara, assicurando la deflazione del contenzioso e la speditezza dei procedimenti“. 
D’altronde come dargli torto… osservando i numerosi appalti che vengono dirottati verso quelle abituali società affiliate alla criminalità organizzata… come dargli torto!!
Certo dall’Autorità sono rimasti sorpresi dalle parole pronunciate dal Prof. Conte e senza intenzione di far polemica hanno fanno sapere che forse “il Presidente del Consiglio non conosca tutto ciò che facciamo per prevenire la corruzione” e lo invitano a seguire la relazione annuale, programmata in Senato per il 14 giugno, “per conoscere l’attività svolta e su quali parti eventualmente potrebbe essere utile intervenire“…
Lo stesso Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, intervenendo al convegno Luiss “Legalita’ e Merito“, ha dichiarato: “Negli ultimi tre anni sul fronte dell’anticorruzione sono stati fatti passi avanti, come non avveniva da tempo e non è vero che parlare di anti-corruzione fa male al Paese, non rischiamo di dare un’immagine sbagliata. Non bisogna mettere sotto il tappeto la spazzatura“!!!
Certo qualcosa è stato fatto… ma sono d’accordo con il Prof. Conte sul fatto che la valutazione sul lavoro svolto risulta tutt’oggi insufficiente. 
Il ruolo dell’Anac è importante, ma va ancor più valorizzato attraverso politiche di prevenzione, controlli più incisivi con l’espulsione o per meglio dire con la cancellazione forzata di tutte quelle società che si macchiano di corruzione o di associazione mafiosa, fino a limitarne l’eventuale possibilità di trasferimento di quelle stesse società, attraverso fittizi cessioni o affitti di rami aziendali o anche, attraverso l’eventuale costituzione di nuove società, intestate però sempre a prestanome, riconducibili a  familiari e/o parenti fino al terzo grado… 
Ed ancora, punire con provvedimenti di confisca dei beni, tutti quei dipendenti pubblici, tra funzionari e dirigenti, che vengono indagati per concussione, abuso d’ufficio e falso, ma soprattutto per aver pilotato l’aggiudicazione di gare d’appalto… 
Ed infine contrastare la corruzione con la “Trasparenza“!!!
Rappresenta l’unica arma efficace, in grado di garantire legalità in un settore, quello degli appalti pubblici, che viene condizionato appositamente dalla burocrazia e da quei suoi uomini, che dimostrano il più delle volte, di non possedere alcun rigore morale!!!
Ma si sa… le gare d’appalto sono, per alcune persone, una vera passione: Appena ne sentono parlare, partono per la tangente!!!

#Fermiamolacorruzione, colpiamola sul piano finanziario…

Ciao a tutti,
ho appena firmato la petizione “#Fermiamolacorruzione, colpiamola sul piano finanziario @pdnetwork @forza_italia @Mov5Stelle ‏@liberi_uguali” su Change.org. 
Comprenderete quanto sia importante. Potete firmarla anche Voi?
Ecco il link:
Come sappiamo, la corruzione in Italia è un buco nero che ingoia ogni anno decine e decine di miliardi di euro. 
Bisogna colpire i corrotti sul piano finanziario, come si fa per i mafiosi. 
Quanto sopra, rappresenta “l’ultima occasione per salvare l’anima onesta di questo nostro Paese.”
Per fermarla occorre ripensare la normativa anticorruzione recuperando il meglio della lotta alla mafia: i corrotti vanno colpiti sul piano finanziario. 
Questo già accade per i mafiosi grazie alla legge antimafia Rognoni-La Torre fortemente voluta da Pio La Torre, il segretario siciliano del Pci ucciso da Cosa nostra nel 1982. 
È questo il senso della proposta di legge anticorruzione La Torre Bis, scritta da Antonio Ingroia con Franco La Torre, figlio di Pio, e altri esperti. 

La proposta di legge prevede di estendere ai colletti bianchi indiziati dei reati più gravi, la normativa voluta da Pio La Torre.

Come la mafia, anche la corruzione deve essere colpita sul piano finanziario: solo così si potrà arginare un fenomeno ormai diventato sistemico e salvare l’Italia degli onesti dalla bancarotta causata dai corrotti.

Con questa petizione chiediamo a tutti i candidati delle elezioni che avverranno in Italia il prossimo 4 marzo, di impegnarsi a esaminare e approvare la proposta di legge La Torre bis, in modo da dotare quanto prima la magistratura di un nuovo e più efficace strumento normativo contro la corruzione. 

Ripeto, è l’ultima occasione per salvare l’anima onesta del Paese, altrimenti vincerà ancora una volta la classe dirigente criminale che controlla le nostre vite.
Promuovi anche tu questa petizione: inviala a tuoi amici su Facebook, Twitter, Tumblr e Whatsapp… vedrai che basta un piccolo gesto, per cambiare questo nostro paese!!!
Grazie.

Curiamo la corruzione…

Ci sarà pure un modo per “curare” questi sprechi e questa corruzione, oppure dobbiamo pensare, che l’attuale condizione, andrà avanti così per sempre???
Qualcosa finalmente si sta muovendo, infatti ho letto che è stato preparato un programma chiamato “Curiamo la corruzione” che ha come obiettivo quello d’aiutare il nostro Servizio Nazionale Sanitario, riducendo il livello di corruzione attraverso una maggiore trasparenza, integrità e responsabilità…  
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo sono state messe in campo diverse attività, sia di ricerca, sia nella pratica, che mirano ad aumentare la consapevolezza sul fenomeno della corruzione, formando il personale delle aziende sanitarie e ospedaliere ad implementare e a testare strumenti innovativi e modelli organizzativi: s’inizia con 4 Asl pilota: Bari, Melegnano e Martesana, Siracusa e Trento…
Gli interventi normativi e gli strumenti di prevenzione e contrasto che sono stati introdotti all’interno delle strutture sanitarie hanno potuto fare poco contro la corruzione. 
Nell’ultimo anno è stato evidenziato come il fenomeno corruttivo ha coinvolto il 25,7% delle Aziende sanitarie, ma purtroppo la distribuzione non è la stessa su tutto il territorio: come sempre… la maglia nera va al Sud, dove le strutture in cui risulta almeno un episodio di corruzione sono il 37,3% del totale. 
Gli ambiti a rischio corruzione risultano essere quelli degli acquisti e delle forniture, le liste d’attesa e le assunzioni del personale…. a cui vanno aggiunti, raccomandazioni, clientelismo e quant’altro…

Si purtroppo in una Asl su quattro si è registrato almeno un episodio di corruzione solo in questo ultimo anno…
È quanto emerge da una indagine condotta dal Censis sulla percezione dei Responsabili della prevenzione della corruzione di 136 strutture sanitarie.
Si è visto come all’interno di quelle strutture permangono ancora forti differenze tra Regioni, sia nella qualità che nella quantità degli strumenti,  inoltre la stessa indagine ha rivelato come il 51,7% delle strutture non ha adottato alcun Piano Anticorruzione…
Come sempre tra le Regioni con la qualità media dei Piani più bassa c’è  la Sicilia… accompagnata da Calabria,  Campania e Puglia…
La notizia positiva è che il Sistema si sta muovendo per rispondere a questa situazione…
Speriamo che alla fine si giunga a qualcosa di concreto e non delle solite iniziative campate in aria… che hanno quale unico interesse, quello di non produrre alcun reale cambiamento, ma di lasciare tutto così com’è…  
Comunque, per adesso, se pur con forti dubbi… voglio provare a crederci che realmente si vorrà tentare di curarla, questa “infetta” corruzione…
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ANAC… SVEGLIA!!!

Ma come si può arrivare al 15 Febbraio del 2017 per conoscere dall’Amministratore Unico di Riscossione Sicilia (Avv. Antonio Fiumefreddo), di come gli appalti in Sicilia siano di fatto irregolari!!!
Ma questa è una follia… attendere che qualcuno debba ogni qualvolta “segnalare” affinché qualcuno all’interno di quel palazzo dell’anticorruzione comprenda in maniera preventiva cosa si debba fare, affinché situazioni imbarazzanti come questa appena emersa, non abbiano a compiersi…

Non si vuole comprendere che provenire è meglio di curare, anche perché il malato impresa – in particolare quello in Sicilia – è ormai allo sfacelo e cerca di aggrapparsi a tutti gli stratagemmi pur di sopravvivere…

Ecco il perché “in Sicilia gli appalti pubblici, qualunque sia la stazione appaltante, si tengono con autocertificazioni relative alla cosiddetta regolarità fiscale” in quanto non viene mai dimostrata l’istanza della relativa regolarizzazione “.

Motivo logico per cui sarebbe più corretto fare richiedere il certificato di quanto sopra, direttamente dalla SA… all’Esattoria!!!

Certo l’attuale presidente dell’Ance Sicilia, Santo Cutrone, ha voluto commentare la denuncia fatta in commissione Antimafia dal Presidente di Riscossione Sicilia, dichiarando che “non è vero che le imprese che eseguono lavori in appalto in Sicilia non sono in regola: ogni stazione appaltante prima di pagare le fatture emesse dalle imprese, dopo l’esecuzione dei lavori o per stati d’avanzamento, chiede l’attestato di regolarità fiscale a Equitalia, come avviene per legge nelle altre parti d’Italia“…

Sono certo che il nuovo Presidente dell’Ance Sicilia stia contribuendo a dare una nuova svolta all’Associazione che oggi rappresenta, con riferimento particolare a quella immagine di legalità, poiché – visti i predecessori – si ha ancora oggi, estrema difficoltà a credergli sulla fiducia, ma come si dice… non si può generalizzare e fare di tutta un’erba un fascio!!!   

Provo quindi a credere che forse la verità stia a metà delle due parti avverse… e che forse Riscossione ha un problema con Equitalia e che la metà delle imprese ha colpe gravi e sono le stesse a cui – quando scoperte irregolari dalla SA – nello svolgimento dell’appalto, vengono bloccati i pagamenti”!!! 
Certo leggere quanto dichiarato dal Presidente Fiumefreddo e cioè che “Riscossione Sicilia negli ultimi 10 anni non ha riscosso 52 miliardi di euro“… fa pensare che non tutto abbia funzionato a dovere: “Ho trovato una società – ha aggiunto – con dati devastanti: al 2015 Riscossione siciliana, che dovrebbe incassare 5 miliardi e 700 milioni l’anno, ne incassava 480 milioni ovvero l’8% di quanto avrebbe dovuto riscuotere”.

Io di una cosa sono certo… e mi dispiace dover dichiarare quanto segue: il più delle volte quelle stesse denunce presentate, per fatti e circostanze gravissimi, non vengono neppure prese in considerazione…

Chissà, forse per dare il giusto risalto a quanto si è compiuto in maniera irreprensibile, si deve sempre procedere nel consegnare quanto già in precedenza denunciato al noto quotidiano on line investigativo… ed allora sì che forse finalmente, le notizie verranno riportate e soprattutto le responsabilità personali, inizieranno ad avere un nome ed un cognome!!!
In caso contrario si attende… ed il sottoscritto, ha da un bel pezzo la sensazione, che proprio questo blindato sistema, preferisce farle tacere certe situazioni imbarazzanti!!!

Cantone: il fatto che emergono (tutte queste continue corruzioni…) è già qualcosa…

Come si dice… meglio questo che niente!!!
Ascoltavo ieri il Tg delle 13.00, quando ho sentito l’intervista al Presidente dell’ANAC (Anticorruzione) Raffaele Cantone…
Ora, dando seguito alle indagini si è scoperto che alcune società che hanno operato all’interno dell’Expo (imprese che in modo del tutto legittimo, si erano aggiudicati milionari appalti e subappalti, all’interno di quell’area…) erano legate ad associazioni criminali…
Ecco che quando ormai tutto è stato compiuto, inaugurato e smontato… adesso, a distanza di mesi, viene scoperta l’acqua calda… e cioè, che su quelle opere, c’è stata le mani della ‘ndrangheta!!!
Ne sono certi i magistrati della Distrettuale di Reggio Calabria che hanno chiesto e ottenuto, l’ennesimo provvedimento di sequestro beni per oltre 15 milioni di euro, tutti riconducibili ai soliti uomini affiliati a noti clan…
Come consuetudine, vengono inseriti nel registro degli indagati, tutta una serie di soggetti “affiliati” e non, in particolare tra quei nominativi vi sono, imprenditori e faccendieri… Le indagini, hanno svelato un giro di tangenti per l’assegnazione di una serie di lavori che andavano dall’Expo alle Ferrovie Nord, per proseguire con il Mega Centro Commerciale ad Arese, continuando con gli aeroporti di Malpensa e il cantiere di Tubigo. 
Lo sanno tutti che quando ci sono questi appalti così importanti… c’è dietro sempre la criminalità organizzata, che usa tutti i modi per insediarsi, per aggiudicarsi quei lavori, per poter successivamente riciclare tutti quegli euro, provenienti dalle ben note attività illecite!!!
Ma chissà perché… nessuno si accorge mai preventivamente di nulla… o meglio si scopre di quel sistema “corruttivo” quando ormai tutto si è realizzato!!!
Conoscono bene chi sta dietro quelle società o come sono tra esse collegate… di quegli intrecci tra associati o consorziati… o di quelle metodologie a scomparsa… meglio conosciute col nome di “scatole cinesi”, che fanno in modo di celare tutte quelle provenienze illecite derivanti da usura, estorsione, gioco, stupefacenti, prostituzione, ecc… e che proprio attraverso questi appalti, vengono di fatto ripuliti, per essere riutilizzati, andando a soffocare nuovamente quel mercato di libera concorrenza…
Si acquistano società diverse in altri ambiti commerciali, quali quello immobiliare, delle auto di lusso, della ristorazione e vengono sviluppati progetti per la realizzazione di nuovi complessi immobiliari, per lo più turistici, anche in altri paesi come per esempio la Romania (ad esempio ad Arges Pitesti si sta realizzando il resort Moliviu, per un valore complessivo di 80 milioni di euro) oppure in Marocco (dove sono in corso lavori per realizzare circa 1.800 Km di autostrade, Treni ad Alta velocità Tangeri – Casablanca, un Porto Commerciale di Casablanca per la costruzione del 3° terminale, l’ampliamento dell’aeroporto nella stessa città, nuove Strutture ospedaliere e turistiche, con la realizzazione di nuovi Hotel con strutture e servizi annessi) o ancora, in Costa D’Avorio e Kenya, dove sono attualmente in corso dei lavori milionari, per opere di urbanizzazione primaria, energia e stradali…
Come si può comprendere, i tentacoli della criminalità hanno da tempo mirato su livelli ben più sostanziosi, indirizzando quei loro business, verso paesi nei quali i livelli di controllo sono limitati e dove l’indice di corruzione, viene rappresentato tra i più alti del mondo…
Va inoltre considerato che, in quei paesi, si può godere di una maggiore libertà d’azione finanziaria, permettendo difatti a quei loro faccendieri – di muoversi in maniera indisturbata, e di movimentare quelle cospicue somme affidate loro da quei clan…
Sono tutti soldi sporchi che attraverso banche compiacenti, presenti anche nel nostro paese, riescono a rientrare, dando modo così a chi di dovere… di riutilizzarli per foraggiare tutto quel sistema politico, istituzionale ed imprenditoriale, che permette a queste associazioni criminali di implementare le proprie aziende e di convogliare su di esse, tutti gli appalti pubblici presenti nel territorio…
Ma come dice il Presidente dell’ANAc… “l’importante è che alla fine… quelle azioni collusive e corruttive, emergano…“… 
Già, una vera e propria “magra” consolazione, ma si sa… è così che si procede in questo nostro (per modo di dire…) “Bel paese“!!!

Piercamillo Davigo: Non ho detto che tutti i politici rubano, ma che quelli che rubano hanno smesso di vergognarsi!!!

“E’ stata attribuita alla mia frase un significato che non ho mai voluto dare; non ho detto che tutti i politici rubano, ma che quelli che rubano hanno smesso di vergognarsi. D’altronde, se per circa 15 anni hanno fatto leggi non atte a sconfiggere la corruzione ma ad impedire i processi, è ovvio che i frutti che si raccolgono siano questi”!!!
Con questa premessa ieri sera su La7 nella trasmissione “PIAZZAPULITA” ha esordito il Magistrato Piercamillo Davigo (Consigliere della II sezione penale presso la Corte di cassazione) aggiungendo che se fossero tutti i politici a rubare… allora non avrebbe senso fare i processi, che servono appunto a  distinguere chi ruba, da chi non ruba…
Ed ancora… “ha vinto la corruzione” un’affermazione ancora forse più grave di quanto sopra dichiarato… infatti se in questi quindici anni e più…l’interesse della politica è stato quello di fare leggi non più favorevoli alla repressione della corruzione… ma leggi favorevoli a impedire i processi, ad abolire i reati o a cambiare le regole probatorie… in maniera che le prove non valessero più o altre cose di questo genere… è chiaro che poi il risultato è questo”!!!
E quindi… si passa a parlare di Anti-corruzione e su quanto dichiarato dal Presidente, Raffaele Cantone: Davigo pensa che sia l’unico a poter risolvere i problemi… non condiviso una visione, autoreferenziale e salvifica; la magistratura non deve salvare il mondo; deve accertare i reati penali e decidere i processi civili…
La risposta del Dott. Davigo è bellissima: condivido quando sopra ad esclusione del fatto di non sentirmi l’unico… io non penso affatto di essere l’unico… penso però che in Italia, non c’è sufficiente possibilità di accertare questi reati… che è tutt’altra cosa!!!
Tra l’altro bisogna chiarire un’equivoco di fondo… l’ANAC è un’autorità amministrativa… gli atti che sono necessari ad accertare questi reati  -sono tutti atti fortemente invasivi- per esempio le intercettazioni, le perquisizioni, i sequestri, che  la Costituzione  riserva all’autorità giudiziaria… quindi l’ANAC può studiare il fenomeno, può cercare di prevenirlo. ma l’accertamento dei reati è esclusivo compito dell’Autorità giudiziaria…
Chiede quindi Corrado Formigli… (il giornalista e presentatore della programma): non è che quindi c’è un travalicamento (o uno scavalcamento) di competenze???
P.D.: No… sto dicendo che sono due sfere diverse…
C.F.: Non è che forse l’Anac utilizza degli strumenti che dovreste usare solo voi magistrati???
P.D.: NO… l’ANAC non usa affatto gli strumenti che usiamo noi magistrati…perché non può… la Costituzione non lo prevede… li usiamo solo noi… ma per accertare la corruzione è possibile farlo solo con quegli strumenti…
C.F.: E quindi non serve a niente l’ANAC???
P.D.: No… è un’autorità amministrativa che ha compiti diversi… ha la prevenzione della corruzione che è un’altra cosa…
C.F.: Secondo Lei serve quest’Autorità???
P.D.: non spetta a me decidere che cosa serve dell’attività dell’autorità amministrative…
C.F.: Si sarà fatto un’idea immagino… 
P.D.: ma… la tengo per me…
C.F.: va beh, la tiene per se… ma forse s’intuisce un po da quanto ci ha appena detto…
Anch’io mi sono fatto un’opinione diretta e non certamente positiva; il motivo??? segnalazioni attendibili delle quali finora non ho ricevuto alcuna risposta!!!
Ma si sa come va qui da noi: sono tutti così “fortemente impegnati“… dal non trovare mai il tempo necessario, per effettuare anche quelle semplici e banali verifiche!!!
Già, molti giudici sono così fieri della loro incorruttibilità che dimenticano spesso la giustizia, facendo sì che nel contempo… la corruzione dilaghi!!!

Bisogna far ripartire i cantieri…

Poco… ma rispetto ai precedenti anni, qualcosa sta cambiando, siamo passati dai circa 18 miliardi di lavori messi in gara nel 2012 ai circa 25 miliardi dell’anno appena trascorso… 
Sappiamo bene come i lavori pubblici costituiscano un punto essenziale per la crescita del nostro paese e se i livelli di corruzione per questo settore fossero attraverso procedure “blindate” eliminati, certamente la crescita del nostro paese, sarebbe molto più celere e    
Ovviamente bisogna fare si che i bandi di gara abbiano una certa logicità… e non vengano realizzate opere per lo più inutili, che hanno quale unica motivazione, la realizzazione di un giro di spesa, necessario a certi comuni per sovvenzionare quanti operano al loro interno ( ed anche all’esterno ), per poi scoprire successivamente, grazie alle inchieste delle varie procure, che queste avessero quale scopo, quello di far girare le solite tangenti e bustarelle…
Poi ci sono opere, come quelle evidenziate nella trasmissione “Striscia la notizia”, cattedrali nel deserto che oltre ad essere rimaste incompiute, vengono solitamente abbandonate – distruggendo il più delle volte – quel meraviglioso patrimonio naturale e comportando costi esosi per la collettività!!! 
Bisogna che si trasformi quella consuetudine delle amministrazioni pubbliche di realizzare opere non necessarie in qualcosa di più utile, ad iniziarsi con i lavori di ristrutturazione e di sicurezza di quelle strutture già esistenti, come scuole, ospedali, uffici, ecc… e integrando successivamente quanto ancora resta in disponibilità finanziaria per la realizzazione di nuovi cantieri… 
L’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione, deve servire a valutarle anticipatamente quelle opere… per comprendere se il loro realizzo ha necessità di esistere o se la richiesta debba essere bocciata… dopotutto si tratta d’investimenti pubblici e non possono essere lasciati “arbitrariamente” ad uso e costume di pochi politici e dirigenti… 
Qui si tratta di colpire quei noti “mali” del tutto italiani, che scopriamo quotidianamente come vengono ripetuti e che ancora oggi è dimostrato essere difficili da eliminare in tempi rapidi…
Per fortuna qualcosa sta cambiando, grazie alla Legge di Stabilità, infatti si stanno programmando gli stanziamenti verso opere concrete, quali quelle infrastrutturali…
Ad iniziare dalla realizzazione e manutenzione di strade e ferrovie, per passare ai lavori causati da dissesti idrogeologici, la riqualificazione nelle città delle periferie, il patrimonio culturale e architettonico, l’edilizia scolastica, ecc…
Finalmente si punta verso opere coerenti con quanto necessario e soprattutto compatibile con le finanze pubbliche…
Inoltre, l’uscita dal patto di stabilità con il successivo pagamento degli arretrati dalle PA alle imprese affidatarie, sta permettendo di liberare risorse per nuovi investimenti… 
Il vero problema quindi, resta quello di progettare opere essenziali e allo stesso tempo pronte in tempi rapidi per trasformarsi in cantieri funzionali, dando priorità a quelle procedure di legalità e leale concorrenza, che sono di fatto le condizioni, che ahimè il più delle volte, sono venute propriamente a mancare…
Bisogna infine fare pulizia di tutte quelle imprese “prestanome”, le quali non hanno alcuna capacità imprenditoriale ma sono per lo più costituite da soggetti, che fanno riferimento alla criminalità organizzata…
Infatti queste fanno sì… d’aggiudicarsi i lavori (grazie alle certificazioni di cui sono “sulla carta” in possesso) per poi subappaltarli totalmente ad imprese “fittizie ed aleatorie” che non garantiscono minimamente quelle minime condizioni obbligatorie, come quelle relative agli adempimenti fiscali e assicurativi (il più delle volte queste società chiudono alla fine di ogni anno, per poi riaprire una nuova posizione a nome di un parente…) per continuare con i mancati adempimenti sulla normativa contrattuale e con quelle procedure previste per la sicurezza!!!
E dire… che tutte queste (affidatarie e sub-appaltatrici) hanno ancora oggi… la presunzione di definirsi “imprese di costruzione“.
 

Un paese dedito alla corruzione…

Dire che la corruzione nel nostro paese è a livelli preoccupanti… non rappresenta di certo una novità… anzi tutt’altro…
Il dato però che emerge è che questa, se non contrastata efficacemente con atti concreti, potrà crescere ancora di più!!! 
Vi è la convinzione da parte di tanti, che la corruzione è soltanto quella messa in atto dai nostri politici-amministratori, che, da quelle posizioni di supremazia, possono manovrare una parte fondamentale della nostra economia…
Ma quanto sopra non è vero o almeno è vero solo in parte, perché le inchieste connesse ad episodi di corruzione, dimostrano che stati circa 4 milioni i cittadini coinvolti!
Al di là quindi dei soliti populismi… il problema che emerge, è che bisogna intervenire celermente, in quanto è evidente a tutti, questo sistema di fatto… impoverisce, giorno per giorno, sempre di più, questo nostro paese!!!   
Si calcola infatti che annualmente l’onere sul nostro bilancio pubblico è di circa 55 miliardi di euro l’anno, una vera e propria tassa, pagata in modo “celata” con i soldi di noi cittadini…
Si stima infatti che la perdita di ricchezza causata dalla corruzione è pari a circa €. 170,00 annui di reddito pro capite!!!
Ovviamente colpire la corruzione è fondamentale non solo per quanto sopra esposto, ma soprattutto per disapprovare quel pensar male, che ormai fa parte del nostro modo di vivere…
Mi riferisco alla volontà di molti, di disconoscere le istituzioni, la classe politica e dirigente, quei segnali di degrado morale che dimostrano di premiare sempre, corrotti e corruttori, alimentando così nella popolazione la cultura che soltanto partecipando a quel sistema, si può avanzare di carriera e ci si può permettere di crescere economicamente, alimentando quel potere e quei lussi altrimenti impossibili da realizzare… 
E’ sono quindi le persone più comuni a farsi corrompere… i cosiddetti personaggi della “zona grigia”, quei signori dai colletti bianchi che fanno sì che quei meccanismi “fuorvianti” possano attuarsi…
Dirigenti, impiegati amministrativi e tecnici, professionisti, a cui ovviamente si aggiungono i soliti politici-assessori-consiglieri ecc… che non fanno altro che dilagare quel meccanismo prettamente mafioso del dare/avere, attraverso la richiesta, più o meno velata, di una tangente o di un favore!!!
L’elenco di attività sui quali è possibile intervenire in modo illegale è incredibile; vi è il traffico illecito di raccolta e gestione dei rifiuti, l’abusivismo edilizio (attraverso il rilascio di concessioni illegittime), la gestione illecita negli appalti, i cambi urbanistici con nuove lottizzazioni, la realizzazione di impianti fotovoltaici o eolici, le grandi opere pubbliche e le ricostruzioni causate da cataclismi naturali…
L’elenco è spaventoso e mancando quasi sempre i controlli sul territorio, ci si accorge… sempre dopo, come quelle sistematiche metodologie, vengono di volta applicate, senza che nessuno denunci gli abusi!!!
Un paese dalla “grande bellezza” ma stravolto in questi 40 anni da una infinita corruzione che mediamente, ogni cinque anni, cambia aspetto rigenerandosi…
Un paese che a differenza di quanto ci vogliono raccontare, non ha alcun futuro… poiché questo “cancro” virulento ha prodotto non solo al paese ma anche all’estero, un’immagine negativa, con rischi per la credibilità della nostra economia, per la tenuta sociale, per gli investimenti…
Un Paese il nostro, che ancora oggi presenta forti disuguaglianze, logora con politiche sociali inique, distrugge e inquina sempre più l’ambiente, tiene in ostaggio l’economia e fa si, che non esiste alcuna democrazia!!!
Il tempo delle chiacchiere è finito… e se non vengono attuate tutte una serie di “blindature” chiare e soprattutto severe, in parte presenti nella nuova legge “anti-corruzione” (anche se non mancherà ai ben noti “azzeccagarbugli”, trovare gli eventuali punti deboli, per difendere i loro “corrotti” assistiti…), ecco quindi che a questo nostro paese o ai suoi attuali o futuri governanti, resta poco tempo per riuscire a far in modo, che si possano eliminare tutte queste forme collaborative di corruzione, che in concreto, fanno sì che vengano alimentate ben più note casse… e cioè quella della criminalità organizzata!!!

Se Milano è la "capitale morale"… allora….

Scusi Presidente, ma forse distrattamente… mi sono perso qualche passaggio…
Stava forse parlando di Zurigo/Ginevra o certamente si stava riferendo a Vienna e/o Vancouver… 
Perché se dovesse essere a suo giudizio Milano la città che meglio di tutte… si è riappropriata del ruolo di “capitale morale” del nostro Paese, mi permetta, ma ho paura che Lei, conosca in modo molto superficiale questa città…
Cerchiamo intanto di trovare un punto in comune… cosa intende per morale…
Sicuramente, quella serie di modelli comportamentali e sociali, compiuti mediante il perseguimento di determinate condotte… e quindi s’intendono quell’insieme di azioni, che rappresentano i veri valori sociali di una società o anche semplicemente di un individuo!!!
Bene, fatte le dovute considerazioni, debbo portare a sua conoscenza, quanto proprio in questi giorni ho potuto leggere su questa città e cioè:
– il quotidiano la Repubblica scrive oggi che la procura di Milano ha aperto un’inchiesta sulla spartizione dei diritti televisivi della Serie A fra il 2015-2018 e che tra i documenti si fa riferimento alla vendita del Milan…

Inoltre,
– da un’indagine sempre della Procura di Milano, è emerso che sarebbe –in relazione a una concessione petrolifera in africa- stata pagata una “tangente milionaria” di cui oggi la Corte di Londra avrebbe effettuato un sequestro preventivo per 190 milioni di dollari, già… sembra essere una maxi-tangente da 1 miliardo e 92 milioni di dollari, che sarebbe stata pagata da Eni per l’acquisto della concessione del giacimento petrolifero “Opl-245” in Nigeria e di cui, circa 800 milioni, sarebbero stati ripartiti tra politici e intermediari africani, mentre la restante parte, circa 200 milioni, sarebbe stata destinata a mediatori e manager italiani e europei… 

Ed ancora,
– arrestati due giorni fa… un giudice, un cancelliere, un finanziere e alcuni professionisti (in affari col magistrato), dal quale è emerso, un sistema corruttivo all’interno del Tribunale ed ora che stanno uscendo i nomi, sono in tanti a tremare!!!
Una confessione che descriveva un sistema svolto anche da altri colleghi, ove s’interveniva direttamente per risolvere cause giudiziarie e dove con l’ausilio di avvocati e dottori commercialisti, si sarebbe stretto un patto corruttivo, ottenendo vantaggi ed omaggiando (vostro onore) con bustarelle, oggetti costosi, abiti griffati, fino a pagargli persino le bollette…
Ancora,
– cosa dire dell’arresto del vice presidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, accusato di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti e che portato in carcere altre persone, tra cui anche alcuni dipendenti della Regione…
Oppure,
– manette per due dipendenti del Comune d Milano, oltre a un titolare di un‘impresa edile, dove fra i reati contestati vi è anche la frequentazione di escort durante il proprio orario di lavoro…
Ed infine,
– quanto fatto emergere dal sostituto procuratore della repubblica di Milano, Gaetano Ruta, sul rinvio a giudizio del presidente dell’Inpgi (Andrea Camporese) nell’inchiesta sul crac della holding Sopaf, una truffa ai danni dell’Istituto di previdenza dei giornalisti che secondo l’accusa, avrebbe portato nelle tasche del presidente circa 200.000 euro a titolo di remunerazione per il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio…
Ora, nel volermi limitare… desideravo confermarle che le inchieste riportate sopra,  fanno riferimento solo ad alcune emerse in questa settimana!!!
Quindi, visto che Lei (più di chiunque altro) è nelle condizioni di farsi consegnare un riepilogo, con tutte le inchieste svolte quest’anno dalla Procura di Milano… vedrà da se, come, quel giudizio espresso precipitosamente per questa città… andrebbe “forse” rivisto!!!
Caro Presidente, io resto dell’idea che dove ci sono soldi… c’è sempre la possibilità di trovare persone disposte a corrompere ed altre disposte a farsi corrompere… ed essendo Milano la regina tra le nostre città, che da sola, muove una grossa fetta di quella economia nazionale… è logico pensare, che il livello corruttivo sia certamente, molto più alto, di altre… nelle quali si sta esclusivamente sopravvivendo…     
Adesso, se il metro di paragone di riferimento da Lei adottato e quello di un’altra città… altrettanto corrotta (se non di più) e mi riferisco alla nostra Capitale, è ovvio che se è Roma per Lei il modello di riferimento a cui si e ispirato… allora capisco perfettamente i motivi, che inducono a credere che Milano sia quel nuovo modello esportabile di sinergia…
Ma, così come non vale la regola di “fare di tutta l’erba un fascio“, non può altrettanto valere la regola che “mafia Capitale” possa configurarsi nell’immagine di una della città più bella del mondo!!!   
Ho sentito dire che con l’Expo abbiamo lavorato benissimo… ma, non è che forse ci si è dimenticati troppo velocemente, delle accuse di riciclaggio o di concorso in corruzione, inchiesta che, se pur in conclusione con vari patteggiamenti… risulta però essere ancora aperta, in quanto si è in attesa del deposito di ulteriori documenti …
Le sue sono certamente belle parole… che spronano ad una politica di rinnovamento, ad un cambiamento profondo… ma se non si interviene nelle coscienze, educando alla responsabilità ed alla legalità democratica, promuovendo non solo azioni di sensibilizzazione ma soprattutto, applicando quei correttivi necessari, affinché la corruzione (o le sue modalità… ) non abbiano ad esistere… ecco alla fine ciò che resta… sono solo… belle parole.
Milano, come Roma e come la mia Catania… sono delle bellissime città… ma esprimere in questo periodo, giudizi sulla moralità… mi dispiace contraddirla… quella è tutta un’altra storia!!!  

Ed hanno il coraggio di chiamarli… Amministratori giudiziari!!!

Ho già toccato in molti miei precedenti post l’argomento… ed il più delle volte ho avuto la sensazione di aver dato fastidio nel aver espresso giudizi negativi su alcuni soggetti appartenenti a questa particolare “casta”…
Ed è per i ripetuti motivi e per non volermi ripetere…, che non mi meraviglio di aver letto in questi giorni, sul fatto quotidiano, dell’ennesima beffa a danno delle società amministrate dallo Stato…
Dire che la Prefettura di Catania non faccia una bella figura è una situazione che ormai si ripete con consuetudine…
Anche perché in questi anni, ha già dimostrato, con scelte discutibili, di essersi più volte ripetuta…, basta rileggere gli articoli di alcune testate giornalistiche, in particolare quelle pubblicate online… vedasi per esempio quelli su Live Sicilia…
Per cui, scoprire come due commissari straordinari, nominati appunto dalla Prefettura di Catania, per amministrare in contemporanea, una discarica e due aziende specializzate nel settore dei rifiuti, abbiano percepito stipendi lordi da 45.000 euro al mese, non mi fa sobbalzare minimamente!!!

Assistere quotidianamente a come, ci si trova dinnanzi a personaggi del genere, aumenta ancor di più, quella disistima verso questo sistema guasto, che ormai non trova più persone per bene… ma gente corrotta e meschina…
E’ cosa dire dell’Anticorruzione… che ha provveduto a commissariare lo scorso settembre le due società che operavano nel settore dei rifiuti… per chissà quali accertamenti… ed oggi si ritrovano di contro, ad avere nominato propri uomini, che hanno dimostrato di approfittare- aggiungerei in modo vergognoso – dell’incarico ricevuto…
I miei complimenti Dott. Cantone… per l’ottima scelta!!!
La cosa assurda, è che, gli uffici prefettizi…, nel voler beneficiare ulteriormente i due “rispettabili” amministratori, di quella già ricevuta elargizione…, appunto, non sazi dei mandati onerosi dati…, hanno provveduto ad affidare, sempre agli stessi, una ulteriore consulenza… da 25.000 euro ciascuno, per gestire la discarica di Valanghe d’Inverno…
Mi chiedo, non è che forse queste somme ricevute, dovevano successivamente essere spartite anche con altri soggetti…???

Mi auguro che la Procura di Catania… faccia chiarezza sull’accaduto e che, visti i personaggi e le istituzioni coinvolte, non si cerchi –come molto spesso avviene nel ns. paese in casi analoghi– di soffocare  l’indagine o si tenti di farla passare nel dimenticatoio…
Se penso a quelle povere società… già in crisi a causa dei provvedimenti giuridici ricevuti, che ora, si ritrovano a doversi confrontare con nuovi e gravosi problemi a causa di una gestione truffaldina, ecco, quando penso a tutti quei lavoratori della Oikos Spa, Imprese Pulizie Industriali Srl (Ipi) e Valanghe d’Inverno… vedo sempre di più… il fallimento dello Stato, dei suoi uomini, di quella gestione mafiosa
che tanto si vorrebbe combattere e di cui invece si dimostra di fare parte…

Basta con i proclami… non vi è più nulla da poter imparare… non esiste nessuno tra voi che può venirci a fare le morali… nessun insegnamento può esserci dato dai vostri uomini… da questi nuovi delinquenti “legalizzati” con i colletti inamidati che tentano di coprire quell’odore marcio di cui traspirano…
Quanti altri trenta denari avete bisogno per toglierci dai c….. questi Amministratori ???
A difesa comunque di alcuni appartenenti a questa categoria, aggiungo come dice il detto… “non si fa di un’erba un fascio” e a seguito proprio della mia attuale esperienza professionale, debbo confermare che quanto sopra detto è vero!!!
Perché se da un ladro esistono questi “ladri”…, da alcuni anni, nello svolgere il mio incarico di Direttore tecnico, mi ritrovo a collaborare con un’amministratore giudiziario che – non solo svolge da tre anni in modo professionale il proprio compito, ma soprattutto, che da quasi due anni, non riscuote il proprio compenso…
Sono due facce della stessa medaglia…, una onesta ed una ladra!!!

Legge anti-corruzione

Finalmente arriva il primo sì in commissione Giustizia per la legge anticorruzione…
Meglio tardi che mai, si è capito che bisognava metterci mano a questa legge, in particolare estendendo le sanzioni penali a quanti operano nel pubblico soprattutto quando l’incaricato incarna in se, la figura di pubblico ufficiale. 
Aumenteranno le sanzioni anche per i casi di corruzione propria, quali l’induzione e la messa a libro paga…
Come sempre si spera nella collaborazione di quanti decidano di collaborare, ed in questi casi viene offerto loro uno sconto di pena…
Ancora più importante è l’estensione della punibilità per il falso in bilancio, che a seconda della dimensione dell’impresa e della rilevanza del fatto, sarà sempre comunque perseguibile d’ufficio…
Aumenteranno anche le sanzioni di reati contro la pubblica amministrazione e ci sarà soprattutto un giro di vite sull’associazione mafiosa e sarà vietato il patteggiamento, se non verrà restituito il prezzo del reato…
Il Presidente dell’Autorità anticorruzione ha dichiarato: il Parlamento forse si sta prendendo un po’ di tempo, ma è meglio attendere un mese di più e avere una buona legge, l’importante è che si faccia perché ci sono molte cose su cui intervenire e ci sono tanti temi sul campo… abbiamo la necessità di avere una legge organica, che riguardi gli aspetti processuali, i fenomeni di collaborazione, una legge insomma che preveda anche una buona norma sul falso in bilancio… – conclude Cantone – l’importante comunque è che questa legge venga varata e tecnicamente ben fatta…
Di positivo c’è, che finalmente se ne cominciato a discutere… dopo tutte le notizie clamorose di questi anni… dopo tutti gli arresti per corruzione, finalmente qualcosa si muove…
Una goccia in mezzo al mare della degenerazione, dove non si riesce ad estirpare quei processi corruttivi che alimentano in modo esponenziale, i vantaggi per la criminalità organizzata…
Non c’è più tempo e bisogna decidere in fretta quale strategia di contrasto adottare…, cercando di non limitare la propria forza d’urto e soprattutto senza pensare come sempre “all’italiana” e cioè di lasciare qualche espediente, da potersi poi utilizzare – come finora fatto – nei momenti opportuni!!!
Forse a breve, potremmo dire, che il tempo dei “furbetti” è giunto alla fine e soprattutto che chi sbaglia da ora in poi paga…
La corruzione è una nemica della Repubblica e i corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza nessuna pietà. Dare la solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti.
Il presidente Sandro Pertini, nel suo messaggio di fine anno agli Italiani – 1979

Anti-corruzione…

Raffaele Cantone, Presidente dell’Authority A.N.AC ( Autorità Nazionale Anticorruzione ) durante un convegno a Cernobbio, ha chiesto alla Confindustria di applicare la stessa metodologia utilizzata nella regione Sicilia e cioè che – venga realizzata la stessa battaglia che e’ stata fatta per la mafia…
Infatti in Sicilia, Confindustria ha deciso di espellere gli imprenditori collusi!!!
C’è sempre la convinzione da parte di tanti che, soltanto attraverso l’autorità giudiziaria si possano superare le difficoltà create da quel meccanismo perverso creato con le famose tangenti…

Bisogna iniziare a ripulire innanzitutto la pubblica amministrazione, colpire con pene severe, quei dipendenti infedeli che si lasciano travolgere dalle mazzette e che mancano di operare quei necessari controlli, ma che partecipano attivamente perché quel sistema corruttivo possa continuare indisturbato…
E’ cosa dire di tutti quei meravigliosi consulenti “oxfordiani” che interpretano, leggi, regolamenti e norme vigenti, in modo del tutto arbitrario e soprattutto nel momento in cui, iniziano a farsi emergere – da qualcuno estraneo – responsabilità dirette e personali, allora ecco che tentano di difendersi, attaccando essi stessi, quanti proprio a quel sistema non desiderano appartenere e/o non vogliono partecipare…
E’ evidente comunque che in nessun caso, il perseguimento dell’interesse pubblico o societario può giustificare una eventuale condotta disonesta.
Gli Enti Pubblici, debbono non solo iniziare a redigere un Piano di Prevenzione della Corruzione, ma soprattutto di quel piano iniziare a condividerne le norme e le azioni, demandando così a tutti, dal segretario generale, ai dirigenti, fino agli impiegati, l’osservanza di quelle direttive, volte a prevenire la corruttela ed in particolare le infiltrazioni mafiose nella gestione dell’attività posta in essere, ognuna di esse, nel rispetto del proprio settore di competenza.

Ora c’è chi parla di applicare il Codice Etico… ma quello ha senso soltanto quando i soggetti rappresentanti d’imprese, organizzazioni o singoli operatori, applicano nella propria condotta, quei comportamenti etici, evitando di appropriarsi di benefici, sfruttando la propria posizioni di forza.

Ovviamente il codice è improntato ad un ideale sinergico in vista di una possibile e reciproca collaborazione, un vantaggio per ciascuna delle parti coinvolte, nel rispetto del ruolo di ognuno, in modo che ciascuno agisca secondo principi e regole ispirate ad un’analoga idea di condotta etica…

Secondo l’Anticorruzione s’intende indirizzare le strategie future sul controllo delle PA, per cui chiarisce il Presidente Cantone, ho si adottano di un codice etico o presentano un piano di trasparenza, in attesa del decreto organizzativo che dovrebbe giungere entro l’anno…
Certamente si auspica di allargare la collaborazione anche a Confindustria, perché è stato dimostrato che in questo ns. paese ( purtroppo… ) non tutti gli imprenditori hanno quella corretta “cultura di legalità” anzi il più delle volte sono essi stessi ( o chi per essi… ) i primi a commetterne i reati…

Ovviamente bisogna garantire l’imprenditore onesto, colui che denuncia, anche coloro che presentandosi in veste di pubblici ufficiali, richiedono per chiudere un’occhio, la consegna di somme di denaro…
E’ ovvio che adesso, a seguito della denuncia presentata, quell’imprenditore onesto, si ritroverà esso stesso sotto mira, proprio di quei “sostituti” colleghi che ovviamente – ligi al proprio dovere – sapranno ricercare ogni possibile condotta illegale tra quelle carte ( ora visionate in modo professionale… ), dalle quali ora emergono movimenti – più o meno chiari – che portano a sanzionare ( in maniera sicuramente feroce… ) il malcapitato imprenditore onesto!!!
Sì… l’obiettivo dichiarato è quello di non perdere tempo, di valutare le fasi di un appalto impiegando al massimo dai sette ai quindici giorni, però, se a giudicare saranno gli stessi uomini, sottoposti oggi ad indagini o a possibili condanne, è ovvio che allora… quanto sperato di certo non potrà funzionare…
Diceva Giorgio Bocca: sono certo che morirò avendo fallito il mio programma di vita: non vedrò l’emancipazione civile dell’Italia.
Sono passato per alcuni innamoramenti, la Resistenza, Mattei, il miracolo economico, il centro-sinistra. 
Non è che allora la politica fosse entusiasmante, però c’erano principi riconosciuti: i giudici fanno giustizia, gli imprenditori impresa. Invece mi trovo un paese in condominio con la mafia. 
E il successo di chi elogia i vizi, i tipi alla Briatore… 

Incandidabilità e Anticorruzione…

L’interdizione dai pubblici uffici è una pena accessoria disciplinata dagli artt. 28 e seguenti del codice penale.
L’art. 29 c.p. prevede in via generale:
– l’interdizione perpetua dai pubblici uffici a seguito di condanna all’ergastolo e di condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a 5 anni (si rammenta che il massimo della pena detentiva prevista per il nuovo reato introdotto dal disegno di legge in esame è di 5 anni);
– l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni in caso di condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a 3 anni.
L’art. 317-bis c.p. prevede l’interdizione perpetua in caso di condanna per i reati di cui agli artt. 314 (peculato) e 317 (concussione) c.p..
Se, tuttavia, per circostanze attenuanti viene inflitta la reclusione per un tempo inferiore a tre anni, la condanna importa l’interdizione temporanea.
Ai sensi del’art. 28 c.p. l’interdizione comporta la privazione, tra gli altri, del diritto di elettorato o di eleggibilità in qualsiasi elezione e di ogni altro diritto politico.
La lettera b) prevede l’incandidabilità per coloro che sono stati condannati in via definitiva, con una pena di almeno 2 anni, per i delitti previsti dal libro II, titolo II, capo I del codice penale.
Si tratta dei delitti contro la pubblica amministrazione, quali peculato, malversazione, concussione, corruzione, ecc. ( per l’elenco completo si veda sopra, la sintesi riferita all’articolo 8, comma 5 del disegno di legge). 
La medesima lettera b) prevede altresì, l’incandidabilità per “altri delitti” per i quali la legge preveda una pena detentiva superiore, nel massimo, a 3 anni.
La lettera c) prevede che sia il legislatore delegato a determinare il termine di durata dell’incandidabilità – la quale, si è ricordato, è temporanea.
La lettera d) stabilisce che l’incandidabilità operi anche nel caso di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’art. 444 c.p.p. (patteggiamento).
Non è prevista analoga disposizione per il divieto di assunzione di cariche di cui al comma 1 e al comma 2, lettera g).
La lettera e) individua tra le finalità del testo unico il coordinamento delle norme sull’incandidabilità con quelle in materia di interdizione dai pubblici uffici e di riabilitazione, nonché con le restrizioni all’esercizio del diritto di voto attivo.
Per quanto riguarda la riabilitazione: l’art. 178 c.p. prevede che la riabilitazione estingue le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna, salvo che la legge disponga diversamente.
Il divieto di ricoprire cariche di Governo (comma 2, lettera f))
La lettera f) prevede che le cause di incandidabilità a deputato e senatore si applicano anche ai fini della assunzione delle cariche di Governo (Presidente del Consiglio dei ministri, Ministri, Viceministri e Sottosegretari), alle medesime condizioni.
Per i membri del Governo, la incandidabilità si tramuta in divieto di ricoprire cariche di governo.
– incandidabilità a livello locale (comma 2, lettere g)-h))
La lettera g) prevede che il testo unico operi una completa ricognizione delle disposizioni vigenti in materia di:
– incandidabilità alle seguenti elezioni di enti locali:
– provinciali;
– comunali;
– circoscrizionali;
Il divieto a ricoprire le seguenti cariche:
– presidente della provincia;
– sindaco;
– assessore provinciale e comunale;
– consigliere provinciale e comunale;
– presidente e componente del consiglio circoscrizionale;
– presidente e componente del consiglio di amministrazione dei consorzi;
– presidente e componente dei consigli e delle giunte delle unioni di comuni;
– consigliere di amministrazione e presidente delle aziende speciali e delle istituzioni di cui all’articolo 114 del testo unico degli enti locali (D.Lgs. 267/2000);
– presidente e componente degli organi delle comunità montane.
A differenza dell’incandidabilità parlamentare, istituto completamente nuovo, l’ordinamento vigente già prevede alcune cause ostative alla candidatura negli enti locali derivanti da condanna definitiva.
Si ricorda che l’art. 58 del testo unico degli enti locali (d.lgs. 267/2000) prevede che non possono essere candidati alle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali, e non possono comunque ricoprire le cariche di presidente della provincia, sindaco, assessore e consigliere provinciale e comunale, presidente e componente del consiglio circoscrizionale, presidente e componente del consiglio di amministrazione dei consorzi, presidente e componente dei consigli e delle giunte delle unioni di comuni, consigliere di amministrazione e presidente delle aziende speciali e delle istituzioni di cui all’art. 114 TU, presidente e componente degli organi delle comunità montane coloro che hanno riportato una condanna definitiva per uno dei seguenti delitti:

– associazione di tipo mafioso o associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; delitto concernente l’importazione, l’esportazione, la produzione, la vendita di armi; delitto di favoreggiamento personale o reale commesso in relazione a tali reati;
–  peculato, malversazione a danno dello Stato, concussione, corruzione per un atto d’ufficio, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio;
–  delitti, diversi da quelli di cui al punto precedente, commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio per i quali sia stata comminata definitivamente la pena della reclusione non inferiore a sei mesi;
–  delitti non colposi per i quali sai stata inflitta una pena della reclusione non inferiore a due anni.

Le medesime condizioni di non candidabilità sussistono anche per coloro nei confronti dei quali sia stata applicata, con provvedimento definitivo, una misura di prevenzione, in quanto indiziati di appartenere ad una associazione di stampo mafioso.
L’eventuale elezione di coloro che si trovano nelle condizioni descritte è nulla.
L’organo che ha convalidato l’elezione è tenuto a revocarla non appena viene a conoscenza della loro esistenza.
In caso di sentenza non definitiva si applica la sospensione dalle carica e con il passaggio in giudicato della sentenza di condanna è prevista la decadenza di diritto (art. 59 TUEL).
Il testo attuale della disposizione suddetta è stato introdotto dall’art. 1 della legge 13 Dicembre 1999, n. 475, per conformare il testo alla sentenza della Corte costituzionale n. 141 del 1996 che aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale della precedente formulazione (che ancorava la situazione ostativa anche a decisioni non irrevocabili).
La Corte ha affermato che l’incandidabilità va considerata come una particolarissima causa di ineleggibilità che va valutata alla luce del diritto di elettorato passivo, che l’art. 51 Cost. assicura in via generale.
Secondo la Corte, solo una sentenza irrevocabile può giustificare l’esclusione dei cittadini che intendono concorrere alle cariche elettive; né vale obiettare che si tratta di elezioni amministrative, e non di quelle politiche generali, perché pure in questo caso è in gioco il principio democratico, assistito dal riconoscimento costituzionale delle autonomie locali.

Quindi alla fine è stato approvato un decreto, in base al quale chi ha avuto condanne definitive per peculato, corruzione, concussione, terrorismo, mafia fino ad 2 anni e 1 giorno non può essere candidabile, fino a 2 anni invece si. 

Meno male che si pensava di fare pulizia, ma forse se avessero adottato la regola più semplice e cioè quella di mettere fuori, tutti coloro che hanno subito una condanna penale, credo che alla fine di quelli oggi al parlamento, ne sarebbero restati pochi…
L’Italia politica è fantastica nel sapere sempre trovare le giuste soluzioni o per meglio dire escamotage, per favorire sempre ed ovunque i propri uomini di potere… in vari modi, ma sempre mirati ad ottenere per qualcuno benefici, sia che si tratta di politica, che di economia, che di leggi ad personam, di fisco e via discorrendo…
Queste regole non cambieranno mai… c’erano ai tempi dei romani… e ci sono ancora oggi!!!
Voi pensate di poterle cambiare le regole, che attraverso il voto o i referendum si possano modificare le attuale condizioni, tutte baggianate… appena qualcosa cambia… loro intervengono per rimettere le cose nuovamente apposto!!! 
Non c’è tra loro una regola scritta…, ma è una regola di vita, per quanti vogliono appartenere a quella casta, ad un sistema ben radicato, fatto di complicità, favoreggiamenti, raccomandazioni, alleanze e connivenze, tali da non permettere a nessuno di poterne modificare o soltanto incrinarne la struttura…
Un Paese dove s’intrecciano sistemi legali a quelli corruttivi, dove i processi vengono indirizzati…, dove le indagini trovano ostacoli alla verità, dove si attuano accordi con mafia e terrorismo, dove i giudici che si ribellano…, vengono uccisi oppure trasferiti se non azzittiti in procure emarginate!!!
Nessuno parla…nessuno vuole parlare e quei pochi che potrebbero farlo, per paura tacciono…, mentre gli altri, già quelli di cui invece sentiamo manifestare le opinioni, sono ovviamente pagati per dire ciò che piace loro… e noi tutti qui…ad ascoltare ” pacificamente ” una verità che non esiste!!!