Archivi categoria: amministratore

La giustizia trionfa: arrivata la sentenza attesa da anni.

Giunge a conclusione la vicenda giudiziaria del Condominio “Les Roches Noires” di Giardini Naxos. 

Il Quotidiano online delle aree metropolitane di Messina e Reggio Calabria, “TEMPOSTRETTO.IT“, ha pubblicato in queste ore l’articolo di cui vi allego il link: https://www.tempostretto.it/news/i-condomini-di-giardini-naxos-in-guerra-con-gli-amministratori-la-spuntano-una-condanna.html.

Nella nota si sottolinea come, dopo anni di rinvii di udienze e denunce presentate da alcuni condòmini coraggiosi – i quali hanno avuto il merito di portare all’attenzione degli organi competenti una serie di irregolarità legate alla gestione di un amministratore di condominio – si sia finalmente giunti a una sentenza significativa. Tutto ebbe inizio con il primo esposto presentato dal sottoscritto nel 2018 presso la Procura e la Guardia di Finanza di Catania, successivamente trasferito per competenza agli uffici di Messina, dato che il Villaggio in questione ricade nel territorio del Comune di Giardini Naxos. A ciò è seguita, in conformità con la Legge Cartabia, una formale querela. Dopo quasi sette anni di vicissitudini e costi non indifferenti, questa sentenza rappresenta un traguardo importante, poiché costituisce un precedente rilevante per affrontare situazioni analoghe, spesso critiche e diffuse in molti condomini del nostro Paese.

Riassumo brevemente la notizia e, permettetemi – in qualità di autore dei primi esposti presentati agli organi competenti (a cui hanno successivamente aderito numerosi condòmini, guidati dalla Sig.ra Romj Crocitti Bellante) – di esprimere un sentito ringraziamento per il lavoro svolto dalla PM di Messina, dalla Guardia di Finanza di Taormina, dal Pubblico Ministero Dott. Sebastiano Mazzullo e dal Tribunale di Messina (già… a quest’ultimo va un particolare riconoscimento: l’aver nominato in questi mesi, la Dott.ssa Graziana Quattroni, quale amministratrice giudiziaria); grazie quindi a tutti loro e alla loro professionalita, per aver contribuito a ripristinare principi di legalità che, purtroppo, erano stati gravemente compromessi.

Riprendo quindi la nota del quotidiano online “TEMPOSTRETTO.IT” provando a sintetizzarla: 

Giunge a conclusione la pagina giudiziaria del Condominio “Les Roches Noires” di Giardini Naxos, una vicenda che ha tenuto banco per anni e che ha visto i condòmini lottare per ripristinare legalità e trasparenza in un contesto di presunta mala gestio.

Il Quotidiano online, “TEMPOSTRETTO.IT“, ha pubblicato in queste ore un articolo che ripercorre gli eventi salienti di questa complessa vicenda. Dopo anni di rinvii, denunce e battaglie legali, un numero ristretto di condòmini del complesso “Les Roches Noires”, hanno finalmente ottenuto una sentenza di primo grado che segna un punto di svolta importante.

La sentenza, emessa dal giudice monocratico di Messina, la Dott.ssa Francesca Capone, ha condannato il Dott. Giuseppe Zani, ex amministratore di condominio, a 2 anni e 4 mesi di reclusione, più una multa per reati quali mancata esecuzione dolosa di provvedimento giudiziario, appropriazione indebita e truffa. Il Dott. Zani – secondo quanto riportato nella sentenza – dovrà risarcire in sede civile i sette condòmini che si sono costituiti parte civile, assistiti dagli avvocati Caterina Cavallaro e Giuseppe Carnabuci.

Le accuse rivolte al Dott. Zani sono di estrema gravità: dalla mancata consegna dei registri condominiali all’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale nel 2020 (predecessore dell’attuale Dott.ssa Quattroni), all’appropriazione indebita di circa 23 mila euro di quote condominiali, fino alla convocazione irregolare di assemblee e alla presunta truffa legata a un ammanco di cassa superiore a 480 mila euro.

Questa sentenza, seppur di primo grado, rappresenta un precedente significativo per tutti quei condomini che si trovano a dover affrontare situazioni simili di mala gestio e mancanza di trasparenza. Una vittoria per quei condòmini che hanno avuto il coraggio di denunciare e portare avanti una battaglia legale complessa e faticosa, ma soprattutto per aver avuto un ruolo fondamentale nel sollevare la questione.

Come autore dei primi esposti presentati, e avendo seguito da vicino questa vicenda, mi sento di sottolineare l’importanza di non arrendersi di fronte alle difficoltà e di continuare a lottare per la giustizia e la legalità. Questa sentenza non è solo una vittoria per i condòmini del Villaggio “Les Roches Noires“, ma un monito per tutti coloro che, in posizioni di responsabilità, pensano di poter agire al di sopra delle regole.

La strada è ancora lunga, poiché il Dott. Zani ha la possibilità di fare ricorso e di difendersi nei successivi gradi di giudizio. Tuttavia, questa sentenza rappresenta un primo, importante passo verso la giustizia e la trasparenza, e dimostra che, con determinazione e unità, è possibile ottenere risultati significativi.

Tra qualche giorno concluderò questa annosa vicenda con un pensiero personale, ma per ora, è doveroso riconoscere il valore di chi – oltre al sottoscritto – ha avuto il coraggio di alzare la voce e di non arrendersi, nonostante gli anni di impegno e sacrifici, perché la loro determinazione, è stata fondamentale per raggiungere questo traguardo!

Due anni e un mese ad un Amministratore: spostava dal conto di un condominio all’altro cifre pazzesche!!!

Sappiamo bene come la legge n. 220/2012, entrata in vigore il 18 giugno 2013, ha introdotto in Italia l’obbligo di apertura del conto corrente condominiale. La norma tra l’altro sussiste indipendentemente dal numero dei condomini ed è imperativa in presenza di un amministratore, la cui nomina è facoltativa solo fino a otto condomini.

Il problema da superare era semplice e cioè creare per ogni condominio un conto dedicato, già come quello che viene realizzato negli appalti e commesse pubbliche per assicurare la tracciabilità dei flussi finanziari in particolare nei contratti di lavoro o nelle forniture di servizi.

Ed invece assistiamo a tutt’oggi ad un vuoto normativo perché la legge sopra riportata non restringe i limiti di movimentazione da parte dell’Amministratore condominale, come d’altro canto non garantisce il fondo cassa negli anni accumulato dai condomini!!!   

E difatti, grazie a questo espediente, un Amministratore ha creato un buco da quasi mezzo milione di euro, rischiando di portare al collasso ben tre diversi condomini!!!

Per queste ragioni un’amministratore è stato condannato in primo grado a due anni e un mese di carcere, per il reato di appropriazione indebita. Dovrà inoltre pagare 1.200 euro di multa e 33mila euro di provvisionale: 10mila ciascuno ai tre condomini che si sono costituiti parte civile e 1.500 ciascuno ai due nuclei familiari che hanno partecipato al processo anche autonomamente, assistiti dai propri legali: «Siamo soddisfatti, durante il dibattimento, c’era anche chi ha messo in dubbio che la querela delle vittime da cui il processo fosse irregolare perché sarebbe stata presentata in ritardo. Abbiamo dimostrato che è stata formalizzata appena si è saputo dei reati che erano stati commessi, senza alcuna irregolarità».

I fatti al centro del processo riguardano una serie di presunte irregolarità che risalgono a prima della pandemia: l’amministratore spostava dal conto di un condominio all’altro cifre pazzesche, riepilogava il pubblico ministero in aula, durante la sua requisitoria.

Difatti, uno di quei condomini si è ritrovato improvvisamente con soli 8 euro di disponibilità, nonostante tutti i residenti avessero pagato regolarmente, mentre i fornitori incalzavano per ricevere i pagamenti per i loro serviz». 

Lo stesso amministratore non ha saputo spiegare gli ammanchi amministrativi tanto d’aver provocato una così enorme confusione contabile che il suo successore ha dovuto nominare un revisore contabile per verificare le sorti di ciascun condominio.

Durante il processo sono state ascoltate alcune famiglie residenti di quei condomini amministrati da quell’amministratore ed anche il collega ora subentrato ha dovuto compiere i tripli salti mortali per fare in modo di pagare tutti i fornitori. 

La circostanza assurda è che già in passato l’imputato era finito al centro di questioni giudiziarie per vicende simili a quelle della condanna di ieri, ma era riuscito a continuare incredibilmente la propria professione!!!

Su quest’ultimo punto ritengo che una parte di responsabilità vada ricercata in quelle Associazioni di Amministratori di Condominio, in quanto questi  sono consapevoli di dover intervenire celermente nei confronti di quei loro professionisti, in particolare quando vengono avvisati su possibili comportamenti gravi di “malagestio”…

Perché il ruolo che queste associazioni hanno nei confronti dei loro iscritti è fondamentale non solo nei processi di gestione, ma soprattutto nella valorizzazione del patrimonio immobiliare affidato da migliaia e migliaia di proprietari!!!

Il Tribunale di Messina condanna il Condominio convenuto, in persona del legale rappresentante!!!

Con ricorso ex art. 702 bis c.p.c. regolarmente notificato ad un Condominio di Giardini Naxos di un gruppo di condomini e dopo avere eccepito: 1) la “nullità/inesistenza della convocazione”, 2) l’invalidità della delibera per mancata convocazione; 3) la falsità di molte deleghe perché mai rilasciate dai soggetti in esse indicati, altre … rilasciate da soggetti non più proprietari o addirittura deceduti, altre ancora rilasciate a soggetti che non erano presenti  in assemblea, quest’ultimi chiedevano all’adito Tribunale: a) “preliminarmente, inaudita altera parte, sospendere l’esecutorietà della delibera impugnata; b) nel merito in via preliminare ritenere e dichiarare inesistente, nulla e/o invalida la delibera precedentemente compiuta dallo stesso Condominio.

Costituitosi in giudizio, il Condominio convenuto, in persona dell’amministratore p.t., contestava le eccezioni di parte avversa, eccepiva: l’improcedibilità della domanda per mancato espletamento del tentativo obbligatorio di mediazione; l’inammissibilità della domanda introdotta con ricorso, la cessazione della materia del contendere, giustificando l’approvazione a seguito di una successiva delibera assembleare e quindi chiedeva il rigetto del ricorso.

Rilevata l’infondatezza delle questioni preliminari sollevate da parte resistente, posto che il procedimento ex art. 702 bis si introduce con ricorso e che il ricorrente ha fornito prova dell’espletamento del procedimento di mediazione, conclusosi con esito negativo per la mancata comparizione del Condominio, occorre esaminare le questioni sollevate dal ricorrente.

Incontestata la mancata convocazione all’assemblea in questione di alcuni condomini, è stata altresì incontestata la falsità di alcune deleghe attestate nel verbale assembleare, in quanto mai rilasciate dai soggetti in esse indicati, in quanto rilasciate a soggetti non presenti in assemblea e addirittura rilasciate da soggetti non più proprietari o deceduti. 

La circostanza non solo non è contestata ma sembra essere giustificata dal resistente dalla complessità della gestione di un complesso condominiale di tali dimensioni. 

Naturalmente la malagestio non può trovare alcuna esimente nella dimensione del Condominio.

Secondo l’orientamento ormai consolidato in giurisprudenza – vedasi post pubblicato ieri al link http://nicola-costanzo.blogspot.com/2024/09/la-riunione-di-condominio-non-puo.html l’assemblea condominiale deve essere convocata a mezzo di comunicazione scritta che deve pervenire ai condomini almeno cinque giorni prima della data fissata per la riunione (art. 66 disp.att. c.c.). 

Il termine decorre dalla data di ricezione dell’atto e non dalla data di spedizione per cui deve essere fatto riferimento al momento della effettiva consegna dell’avviso. La convocazione deve essere fatta a tutti gli aventi diritto e l’inosservanza di una di tali prescrizioni comporta la annullabilità della delibera.

La mancata comunicazione, a taluno dei condomini, dell’avviso di convocazione dell’assemblea condominiale comporta l’annullabilità della delibera condominiale, (Cass. 4806\2005). 

Nello stesso senso Cass. 05.01.2000 n.31, secondo cui “la mancata comunicazione, anche ad uno solo dei condomini, dell’avviso di convocazione dell’assemblea condominiale in quanto vizio del procedimento collegiale, comporta l’annullamento della delibera.

Ne consegue che la mancata convocazione di alcuni condomini costituisce valido motivo di annullamento della delibera impugnata.

Il superiore motivo di annullamento della delibera rende superflua la trattazione delle ulteriori eccezioni proposte dai ricorrenti.

L’eccezione di cessazione della materia del contendere sollevata dal resistente non è fondata, posto che durante l’assemblea, non è stato trattato il punto relativo alla conferma o nomina di nuovo amministratore, oggetto della delibera impugnata.

Le spese di lite seguono la soccombenza e si liquidano come da dispositivo, sulla base dei parametri approvati con D.M. n. 55 del 10.03.2014, pubblicato in G.U. del 02.04.2014, in considerazione del valore della controversia, della complessità delle questioni trattate e dell’attività svolta.

P.Q.M.

Il Tribunale, sentiti i procuratori delle parti, definitivamente pronunciando annulla la delibera condominiale adottata del…. 

Rigetta ogni altra domanda.

Condanna il Condominio convenuto, in persona del legale rappresentante al pagamento, in favore dei ricorrenti, delle spese di giudizio che si liquidano in €. ….. (scaglione indeterminabile – complessità bassa), oltre spese generali, c.p.a. e i.v.a.

Auspico quindi che quanto sopra, possa un giorno risultarvi utile, già… per far valere i vostri diritti – in qualità di condomini – in qualunque sede di giudizio!!!

La riunione di condominio non può essere convocata con avviso nella posta!!!

L’amministratore di condominio non può avvisare l’adunanza dell’assemblea semplicemente immettendo l’avviso nella buca delle lettere, poiché si tratta di un comportamento illegittimo che rischia di rendere invalida l’adunanza, allo stesso modo, le delibere adottate in quella sede sono annullabili!!!

Sul punto è difatti recentemente intervenuto il Tribunale di Monza, sezione 2, sentenza 12 giugno 2024, n. 1734.

E quindi, l’assemblea dei condomini non può essere adunata lasciando nelle cassette delle lettere o sotto la porta un avviso di convocazione. 

Immettere l’avviso di adunanza condominiale in questo modo viola la legge, così come disposto la riforma del 2012 e che fissa le modalità di comunicazione esclusivamente a mezzo raccomandata, PEC, fax o consegna a mano. 

A tal proposito, occorre precisare che ​questo tipo d’immissione non ha lo stesso valore della consegna a mano e nel caso in cui ciò avvenga, il condomino ha il diritto di impugnare innanzi al tribunale le delibere adottate per ottenerne l’annullamento.

Infatti, già Legge 220/2012 aveva introdotto importanti novità in tema condominiale, tra cui la necessità di dare prova dell’avviso di convocazione dell’assemblea condominiale e sostituendo il principio della libertà delle forme. Difatti, prima della riforma la prova poteva essere desunta in qualunque modo purchè avesse portato all’attenzione del condomino l’adunanza. 

Tuttavia alla riforma del 2012 è stato rielaborato articolo 66, comma 3, precisando i mezzi che inderogabilmente devono essere utilizzati per comunicare: posta raccomandata; posta certificata; fax; consegna a mano.

L’amministratore deve quindi prediligere esclusivamente quelle modalità in grado di assicurare l’effettiva conoscibilità dell’adunanza assembleare. Queste modalità non possono essere in alcun modo sostituite, nemmeno se con il consenso delle parti.

Per cui le assemblee condominiali convocate immettendo semplicemente nella cassetta postale l’avviso o immesse a mano – ad esempio all’interno della propria abitazione da sotto l’uscio della posrta  – dai portieri o personale vario, sono invalide poichè l’immissione e/o la consegna non hanno alcun valore e non è possibile egualmente presumersi la tempestiva conoscenza del condomino. 

Le eventuali delibere adottate nel corso di quel tipo di assemblea, allo stesso modo, sono annullabili!!!

Il condomino ha quindi la facoltà di impugnare le delibere e ottenerne la dichiarazione di annullabilità, sussistendo un difetto di forma della convocazione assembleare.

Vi anticipo tra l’altro che proprio domani pubblicherò una sentenza emessa in qesti giorni dal Tribunale di Messina, che ha riguardato proprio un caso specifico di cui – sicuramente – potrete servirvi, nel caso in cui doveste trovarvi in una di queste o analoghe situazioni…

La norma nei condomini esiste ma il problema è come tutto il resto di questo Paese: riuscire a metterla in atto!!!

Attenzione a ciò che si compie nel proprio condominio perché l’amministratore può sanzionarVi con una multa elevata!!!

E’ finito il tempo in cui il condomino possa continuare a infrangere le regole del condominio, in particolare mi riferisco a tutti quei proprietari che pensano di far ciò che vogliono, perchè il rischio è quello di venir sanzionati…

Ad esempio, tenere la musica a tutto volume fino alle 2 di notte oppure altri comportamenti indecorosi e/o poco rispettosi non sono permessi es il rischio è quello di vedersi addebitare una multa di quasi mille euro.

Esiste infatti una norma, poco conosciuta dalla maggioranza, che dà la possibilità – anche agli amministratori di condominio – di sanzionare i condomini!!!

Difatti, essere proprietari non esime dalle responsabilità nei confronti dei vostri vicini ed allora, quando ciò accade, ci si può rivolgere all’amministratore che verificato il comportamento irrispettoso, può emettere una sanzione il cui ammontare può arrivare fino a 200 euro.

Ma se l’infrazione dovesse venire reiterata allora la multa può salire fino a 800 euro!!!

Questo è quanto è stabilito in una normativa, precisamente la 220 del 2012…

La norma prevede tra l’altro che i proventi derivanti dalle sanzioni somministrate ai condomini irrispettosi delle regole, vadano destinati al pagamento delle spese ordinarie.

Certo, fini ad oggi questa norma ha trovato scarsa applicazione in quanto l’Aamministratore condominiale può decidere di sanzionare un condomino solo dopo aver ricevuto una denuncia formale da parte di uno o più vicini di casa, ma comprenderete come non basti semplicemente denunciare, ma è indispensabile portare delle prove a sostegno delle proprie accuse.

Ed è qui che nasce il problema: già… la norma non specifica quali prove siano necessarie per supportare la richiesta di irrogazione della sanzione.

Inoltre vi è un altro problema che rende questa norma difficilmente applicabile ed è l’ammontare della sanzione: chi deve stabilire quanto è stata grave l’infrazione? L’amministratore stesso oppure gli altri condomini? 

Va aggiunto inoltre che solitamente l’Amministratore tende a non avere alcuno scontro con i proprietari, d’altronde parliamo di quegli stessi soggetti che durante la riunione condominiale straordinaria e attraverso una maggioranza di 501/000 lo hanno scelto e quindi comprenderete come solitamente egli eviti di inimicarsi i proprietari. 

Da quanto sopra intuite come sono troppi i punti lasciati in aria ed è il motivo per cui questa normativa – come d’altronde si può dire per la maggior parte del rispetto delle regole in questo Paese – non trova alcuna attuazione!!!

Società di consulenza evade 2 milioni di euro di tasse attraverso fatture false nel settore del superbonus, ma poi sana la propria posizione!!!

Cosa dire… l’ennesima truffa compiuta attraverso il superbonus!!!

Ma questa volta non si tratta delle agevolazioni edilizie o dee i lavori di ristrutturazione a finire sotto il mirino della Gdf, ma una società di consulenza che operava comunque nell’ambito di quel maxi sconto fiscale…

Le indagini condotte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ferrara, hanno individuato una rilevante evasione fiscale compiuta da una società che effettuava consulenze tecniche nell’esecuzione di lavori edilizi su grossi immobili che beneficiano del cosiddetto “superbonus”.

Il sistema era semplice: i compensi elargiti agli amministratori della società non venivano pagati come tali ed in questo modo si evitava di operare di versare le ritenute che risultavano essere d’importi elevati e facendo quindi passare quest’ultimi come pagamenti di fatture di consulenza, emessi quindi dalla società principale a ditte individuali che facevano capo agli amministratori.

In questo modo si otteneva un doppio vantaggio, sa una parte non venivano versate le ritenute, dall’altro, questi pagamenti risultavano come costi a carico della società principale, venendo così abbattuto l’utile e ridotte le imposte da pagare, per effetto proprio dei costi legati alle fatture contestate dalla Gdf. 

A differenza comunque delle abituali truffe di cui leggiamo ogni giorno, questa volta la vicenda si è chiusa in maniera totalmente diversa e certamente positiva…

La società difatti ha riconosciuto la bontà della ricostruzione della Gdf aderendo all’atto di contestazione (e dopo la fine dell’ispezione…) a sanare la propria posizione, versando nelle casse dell’Erario una cifra di poco inferiore a 2 milioni di euro…

L’ennesima condanna per un amministratore condominiale!!!

Un nuovo amministratore di condominio è stato condannato per aver fatto sparire 40mila euro dal conto dedicato!!!

Riprendo quindi per l’ennesima volta una vicenda condominale a cui è seguita una condanna a tre mesi di carcere (pena sospesa), per un amministratore di condominio di Perugia, posto alla sbarra con l’accusa d’aver fatto sparire 43 mila euro versati dai condomini e di avere lasciato quest’ultimi in gravi difficoltà, sia per quanto concerne i lavori di manutenzione mai effettuati, ma soprattutto per il pagamento delle fatture relative agli spazi comuni.

Secondo la versione dell’imputato, quel denaro era servito per anticipare alcune spese, in attesa del versamento delle quote condominiali. 

Stando viceversa a quanto denunciato dai residenti, l’amministratore si sarebbe appropriato di quelle somme anche attraverso pagamenti che sarebbero risultati gonfiati…

Cosa aggiungere, fintanto che il governo nazionale non si batte in maniera seria affinché vengano tutelati i condòmini e si riconosca quindi a loro il diritto di essere informati per ottenere un’amministrazione condominiale chiara, diventa difficile per chiunque far valere i minimi principi di trasparenza, ma soprattutto senza le giuste leggi, si scoraggia quanti hanno il coraggio di far valere le proprie ragioni presso le autorità competenti e quindi nei Tribunali; quest’ultimi difatti, evidenziano tempi d’attesa lunghissimi e costrimngendo i cittadini a sostenere costi elevati, fanno in modo che si disincentivi il proseguio di quella verità, anche ai più coracei sostenitori della legalita!!! 

Quindi, bisogna fare presto e fare in modo che tutti gli amministratori di condominio che si sono resi con le loro azioni, veri e propri farabbutti, paghino in prima persona con la detenzione e soprattutto che intervenga un provvedimento di confisca per tutti i beni intestati ad egli, a familiari/parenti, ed anche ad eventuali “prestanome”!!!

Dove la giustizia funziona si vedono i risultati: Amministratore di condominio condannato!!!

Come ripeto spesso: “due pesi e due misure“!!!

Sì… perchè la circostanza più difficile da sopportare è quella che da noi, nei nostri Tribunali, per giungere ad una sentenza, passano anni, in altre realtà viceversa, di questo stesso Stato, si riesce a condannare quei soggetti indagati, in tempi che direi quantomeno ragionevioli!!!

E difatti, per non aver dichiarato al fisco i guadagni percepiti quando svolgeva l’attività di Amministratore di condominio in provincia di Novara e dopo essere stato già condannato a tre anni e due mesi per aver indebitamente utilizzato la cassa condominiale, ecco che lo stesso, si ritrova nuovamente – questa volta per aver spiombato i contatori del gas per frodare energia –  ha rimediare una seconda condanna definitiva di un anno e sei mesi di reclusione, per omessa dichiarazione dei redditi!

La circostanza assurda è che parliamo dello stesso Amministratore condominiale protagonista di un altro caso scoppiato ben dieci anni fa, quando decine di palazzi dai lui amministrati rimasero al freddo perché le bollette non erano state pagate. 

La Cassazione ha respinto il ricorso della difesa, che sottolineava come i redditi derivanti dai reati a lui contestati non potevano essere considerati «imponibili», perché non confluiti in conti privati: «È pacifico che l’imputato si sia appropriato di somme di proprietà dei condomìni di cui era amministratore» dicono invece i giudici. Si tratta di un milione e 787 mila euro, di cui 751 mila euro nel 2013 e 1 milione 35 mila euro nel 2014. Per questo avrebbe dovuto versare 316 mila euro di Irpef per il 2013 e 438 mila l’anno dopo.

Un ragionamento semplice e direi chiaro, d’altronde a parlare sono i documenti, gli stessi che il più delle volte non vengono neppure presi in considerazione da taluni nostri organi inquirenti (per fortuna non tutti… già perchè c’è chi viceversa il proprio lavoro lo svolge in maniera professionale; sarà sicuramente perchè a differenza di quegli altri colleghi (chissà forse infedeli…) questi non sono ricattabili ma liberi di effettuare le opportune indagini corretta e mai sottomessa…), che hanno evidinziato in maniera palese, tutta una serie di reati gravi compiuti negli anni, che in confronto a quelli sopra riportati dall’Amministratore di Novara di cui parlato all’inizio, sì… se soltanto potessimo paragonare per “gravità” le azioni commesse da ciascuno, ecco… sono sicuro che quest’ultimo in confronto al suo collega siciliano, potrebbe anche passare per vittima…

Comunque… non ci resta che sperare nell’operato equo della giustizia!!!

Minch… che notizia: un amministratore di condominio fa sparire 130.000 euro!!!

Ho letto stasera di un amministratore di condominio che dal 2018 operava in nero e avrebbe sottratto ai propri condomini una somma pari a 130.000 euro. 

Una cosa da pazzi, già… perché questa notizia è stata persino pubblicata sui media nazionali!!! 

Perdonatemi, ma resto sconvolto quando osservo le diverse metodologia d’indagini compiute da eguali forze dell’ordine; da un parte c’è chi chi opera in maniera puntuale e precisa, mi riferisco al lavoro compiuto dalla Guardia di Finanza di Forlì (nell’ambito di quei controlli coordinati dalla Procura nel settore del contrasto all’evasione fiscale e ai reati contro il patrimonio) e da queste parti c’è chi viceversa, pur avendo ricevuto sulle proprie scrivanie un esposto con allegato un faldone contenente centinaia di pagine, a cui pochi mesi dopo si è sommato un ulteriore faldone a integrazione di quanto in precedenza consegnato (peraltro, quella persona denunciata, anch’egli amministratore di condominio, è stato alla fine indagato e rinviato a giudizio e  tra qualche giorno, un Tribunale siciliano, dovrebbe emettere (forse) quel provvedimento di sentenza, a conferma comunque che i documenti a suo tempo consegnati, fossero di fatto congruenti), sì… bastava semplicemente che in quel lontano 2018 qualcuno di quei “responsabili” si fosse adoperato a leggerli… 

Ma si sa, qui… non siamo mica a Forlì, questa è la terra dei Gattopardi, la terra della decadenza e allo stesso tempo la terra degli eccessi, degli “infiniti spazi e sovrumani silenzi”, già… è la terra dove un qualsivoglia cittadino, senza mimetizzarsi e/o camuffarsi, può rendersi latitante per quasi trent’anni: ah… dimenticavo, sì… alla fine quell’individuo è stato arrestato, anche se solo per pochi giorni!!!     

Riprendendo l’inchiesta di cui sopra, questa è scaturita da una verifica fiscale che i finanzieri di Cesenatico hanno eseguito a seguito di una denuncia per condotta illecita compiuta da diversi proprietari, scoprendo così quegli stratagemmi posti in essere ai danni dei condomini, ripeto, con un danno finanziario di circa 130.000!!!

Viceversa qui in quest’isola, per reati superiori al milione di euro, non ci si muove o quantomeno quel “reparto” se così lo si può definire, non si procede minimamente!!! Per fortuna che viceversa altri colleghi, certamente più meritevoli, mi riferisco a quelli presenti all’interno della PG di Messina, hanno – tra mille difficoltà e gravosi impegni – fatto emergere tutta quella serie di reati gravi compiuti a danno non solo di quei proprietari condomini, ma anche dello Stato!!!

Infatti, quei condòmini coraggiosi, sono riusciti tra mille vicissitudini – neppure “Report” o le “Iene” riuscirebbero a descrivere quanto accaduto in questi anni in una sola puntata – a far nominare al Tribunale competente un amministratore giudiziario: già… sapete bene quanto alta considerazione il sottoscritto abbia su questa particolare categoria di professionisti – d’altronde nel web vi sono decine di interviste su questo particolare argomento – e quindi spero vivamente che ora, il Dott. incaricato dal giudice delegato, possa finalmente riportare quella inderogabile legalità, ma non solo, riporti quella serenità che in questi lunghi anni si è andata esaurendo!!!

Perché alla fine, consentitemi di dire, è per questo che serve la giustizia!!! Sì… a dar forza alle azioni dei cittadini coraggiosi che ancora credono nello Stato e specialmente nei suoi militari, posti all’interno di quegli uffici essenzialmente per compiere il proprio dovere e non per altro… 

Ah… dimenticavo, riprendo quindi con quell’amministratore di Forlì: al termine degli accertamenti, l’uomo è stato denunciato alla Procura Nazionale con l’ipotesi di reato di appropriazione indebita ed è stato altresì segnalato all’Agenzia delle Entrate per condotta evasiva posta in essere.

Calcio Catania: condivido in parte quanto pronunciato su Telecolor dal giornalista Alessandro Vagliasindi…

Squadra in ritiro. Non può essere questo il Catania. Qualcuno, dal massimo dirigente al magazziniere, non sta facendo bene quello che dovrebbe fare”!!!

Trovate l’articolo completo su tuttocalciocatania.com – link:  https://www.tuttocalciocatania.com/2024/02/stampa-locale-vagliasindi-squadra-in-ritiro-non-puo-essere-questo-il-catania-qualcuno-dal-massimo-dirigente-al-magazziniere-non-sta-facendo-bene-quello-che-dovrebbe-fare/

In questi mesi (dopo anni di delusioni…) sono tornato a rivedere il “Catania Calcio“, non solo in Tv essendomi abbonato Sky per vedere la serie C, ma saltuariamente anche allo Stadio e credetemi per un momento ho pensato che dovevo essere diventato “masochista”, già… per aver deciso volontariamente di tornare a soffrire per questa squadra che ahimè, non merita minimamente il supporto di noi tifosi… 

Ma una cosa va detta, se quanto sopra (dopo tanti anni…) si è potuto avverare, lo si deve principalmente al Presidente Rosario Pelligra che si è messo in gioco, non solo acquistando la squadra, ma soprattutto direi promettendo quel tanto desiderato cambio di rotta che da troppo noi tifosi aspettavamo!!!

E su quanto sopra, nessuno di noi può dir nulla, il Presidente ha fatto e sta continuando a fare quanto di meglio per questa sua società, ma purtroppo le cose non stanno andando per come si vorrebbe ed allora bisogna ripartire dagli errori commessi, cercando di trovare una rapida soluzione!!! 

Sin dalla prima parte di stagione si vedeva che la squadra annaspava, non c’era gioco e alcuni dei giocatori dimostravano di non erano all’altezza delle aspettative, viceversa altri non potevano ricoprire i ruoli assegnati o quantomeno lo facevano in modoa scadente, non so dire se la colpa fosse del tecnico (che non conoscevo minimamente…) ma certamente, guardare quelle partite veniva da piangere… 

Il sottoscritto infatti non comprendeva come fosse possibile che la dirigenza non intervenisse urgentemente, ad iniziare dal suo Vice Presidente e Amministratore Delegato Vincenzo Grella, già… non capivo cosa ancora aspettasse…

E così finalmente si è esonerato l’allenatore Tabbiani per sceglierne uno nuovo ed è iniziato così sul web il “totonome” su chi potesse ricoprire quel ruolo, tra cui vi era anche quello dell’attuale Lucarelli.

Chi mi conosce sa che cerco sempre di essere corretto, in particolare quando si tratta di esprimere giudizi e difatti, tra i nomi che erano stato espressi, ve n’erano alcuni che mi piacevano, ed altri di cui non ero molto entusiasta, ed altri ancora che non mi vedevano d’accordo e tra questi, mi dispiace dirlo, vi era il nome di Lucarelli, ma soltanto perché in quel giudizio tenevo contro della sua esperienza professionale ( non parlo di quella da calciatore…) ma come allenatore…

tra l’altro vorrei aggiungere come al sottoscritto piace molto una frase attribuita al generale Napoleone Bonaparte che diceva: “Preferisco un generale fortunato ad uno bravo” e difatti non importa quanto a volte certi allenatori siano bravi, se poi dimostrano nei fatti di essere sfigati!!!

Ecco perché sin da subito non comprendevo il motivo di quella scelta, sapendo tra l’altro che vi erano altri tecnici sicuramente ben più capaci per questa particolare categoria, perché non va dimenticato come la serie C sia difficilissima e difatti c’è ne stiamo accorgendo tutti!!!

Ora, nel voler addebitare al solo Lucarelli le colpe di questo sfacelo sarei  scorretto, certamente egli ha delle enormi responsabilità e mi riferisco a quella mancata capacità di gioco espressa dalla squadra, d’altro canto, è ammesso che si possa perdere una partita, ma giocare male e tutt’altra cosa ed è ciò che il “Calcio Catania” sta facendo sin dal suo arrivo!!!

Scusate, ma soltanto il sottoscritto si accorge che la squadra non esprime alcun gioco, che quei giocatori passano la palla senza alcuno schema, mi sembra che tutto sia improntato nella casualità ed è soltanto a circostanze fortuite che si è riusciti a giungere nell’area piccola avversaria e quando ciò èsi è avverato, beh… anche gli attaccanti ci hanno messo del loro, già… giocatori incapaci d’indirizzare quella palla nella porta, se pur distanti soltanto ad un metro!!!

E quindi, pur non d’accordo con Vagliasini nel mettere la squadra in ritiro – d’altronde parliamo di professionisti, non stanno mica giocando nel campetto dei salesiani – sono viceversa concorde con egli (peraltro consentitemi di dire che ho sempre apprezzato di questo giornalista – che non conosco personalmente – non solo le grandi doti professionali, ma soprattutto quelle sue osservazioni, espresse quasi sempre in modo riflessivo ed equilibrato…), anche quando si è trattato di esprimere opinioni negative nei confronti di allenatori (e/o giocatori) e difatti, non posso ora che essere d’accordo quando parla di rischio “playout“!!!

Già… dice bene: non può essere questa la faccia del Catania!!! Nessuno di noi merita di vedere questa squadra, non è giusto, non fa bene neppure alla città che nella squadra trova una forma di rivincita sociale… 

Per cui, caro Lucarelli, certamente la squadra che ti è stata consegnata non era quella che volevi, d’altronde non avevi scelto quei giocatori che ti sono stati assegnati, ma qualcosa nel frattempo è cambiato, sì… il mercato di riparazione ti ha permesso di avere ora in rosa dei nuovi acquisti (alcuni di essi sicuramente da te segnalati…)!!!

Difatti, non si può dire che il Presidente Pelligra si sia risparmiato, anzi tutt’altro, e allora è tempo di scegliere i giocatori non solo più in forma ma che esprimono carattere, per avere così in campo la miglior squadra e proprio su quest’ultimo punto potresti farti aiutare, non certo dal sottoscritto, ma sicuramente da un’esperto qual è il giornalista Vagliasindi che, pur non essendo un tecnico, certamente potrà dare grazie alla propria esperienza (e senza alcuna critica da parte del sottoscritto…) quei necessari suggerimenti che sono certo, se verranno applicati, potrebbero dare una svolta in positivo al proseguo di questa squadra!!!

Perché una cosa in confidenza voglio dirla: se questa squadra continua così, mi dispiace dirlo, ma non credo proprio di aver la forza di continuare a guardarla!!!  

L’ennesima lite per problemi condominiali finisce col fuoco!!!

Avevo scritto solo pochi giorni fa che le riunioni condominiali, si stanno trasformando in qualcosa di rischioso, in particolare quando quest’ultime, se costituite da un particolare numero di soggetti, può determinare in taluni soggetti, degli atti di violenza…

Forse sarebbe meglio che in queste circostanze ci si adoperi attraverso la presenza di una guardiania privata, almeno si evitano i rischi di gesti folli…

L’ultimo accaduto ieri pomeriggio in provincia di Napoli, dove un uomo a cosparso di un liquido infiammabile una donna con cui aveva litigato per futili motivi, dandole fuoco con un accendino, a quanto si è saputo, dopo una lite per dissidi condominiali, in fiamme è stata data anche la sua auto. 

I carabinieri intervenuti hanno arrestato per tentato omicidio, aggravato per futili motivi, un uomo, mentre la donna, madre di tre figli, ha riportato ustioni diffuse sul corpo (50%) ed è stata trasportata presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli le sue condizioni restano gravi le sue condizioni, è considerata in pericolo di vita.

Ieri sera ascoltavo la notizia sul Tg nazionale e si parlava di un lenzuolo steso al sole ad asciugare che ostruiva l’ingresso di un box…

Ora mi chiedo, secondo voi quanto appena scritto può rappresentare un valido motivo per dar fuoco ad una donna, ma anche ad un altro uomo, può un motivo così futile scatenare una rabbia così violenta da condurre un altro essere umano quasi alla morte???

Scusate, ma la ragione non dovrebbe prevalere sull’istinto???  Cosa sta succedendo??? Ogni giorno rabbrividisco ascoltando le notizie sul web!!!

Già…, sembra che la vita non valga più nulla, chiunque, sia per puro sfogo personale che per un immotivato o demenziale divertimento, può oggi prenderci la nostra vita e farne ciò che vuole, per poi – è questa è la cosa peggiore – non pagarne minimamente le conseguenze o quantomeno le pene inflitte risultano così blande che è diventata quasi una moda eliminare, stuprare, rapinare, ferire, etc… perché alla fine, ciascuno di quei soggetti, sa che non pagherà nulla, già… grazie a questa nostra tenue giustizia…

La furbata dell’Assemblea riparatoria da parte dell’amministratore condominiale con la complicità di una parte del condominio (grazie a deleghe presentate più o meno false).

L’assemblea riparatoria è lecita, il problema è che gli amministratori non la attuano a seguito di vizi ed errori evidenziati dal singolo o più condòmini, se questi non sono maggioranza.

La attuano solo se si apre un contenzioso!!! 

Il condominio che è tenuto in solido a rispondere della “malagestio” al posto di sbarazzarsi di chi lo ha messo in questa situazione, incredibilmente… ci si allea!!!

Le maggioranze purtroppo in condominio sono costituite da: ignoranti della materia (non per nulla hanno bisogno di un amministratore), morosi a cui non si richiede di saldare il debito, condòmini che hanno perpetrato negli anni abusi sulle parti comuni, amici che hanno introdotto l’amministratore nel condominio, condomini non interessati a modello “tiro a campare” tanto ci pensano gli altri ed infine, in particolare nella mia terra, i cosiddetti “amici degli amici” che naturalmente cercano di ottenere da quella situazione un qualche vantaggio personale…

Quindi l’amministratore, dove ci sono queste situazioni, per salvaguardarsi il posto, diventa il “capo clan” di vere e proprie associazioni a delinquere!!!

Qualsiasi condomino pensi che basti il titolo di amministratore per dargli fiducia incondizionata, ma nella realtà non è acclarato che sia cosi, anzi.

Per avere la certezza del recupero delle spese ed evitare le furberie più o meno lecite praticate da pseudo amministratori, la procedura possibile è la seguente:

– Presenziare sempre le assemblee, far verbalizzare la motivazione de vs voto contrario e rendere edotti i condomini favorevoli delle loro responsabilità ravvisando l’eccesso di potere, richiedere copia del verbale o fotografarlo al termine dell’adunanza.

– Richiedere, immediatamente l’assemblea, anche in modo generico, con raccomandata A.R con all’OdG le delibere approvate con vizi, intimando un termine di risposta di 5gg (non imbustatela, alcuni bastardi hanno sostenuto di aver ricevuto una busta vuota), informandolo che in mancanza, si adirà all’impugnazione.

– Trascorso il termine senza che l’amministratore abbia provveduto, fare ricorso alla mediazione è contemporaneamente depositare la citazione.

La mediazione obbligatoria è extragiudiziale, il verbale e la convocazione servono a dimostrare che il ricorso è stato la conseguenza di un tentativo di soluzione disatteso. Oltre alle delibere impugnate, contestare l’eccesso di potere manifestato dall’assemblea che informata dell’illegittimità delle delibere ha provveduto lo stesso ad approvarle e porre come base della mediazione il rimborso delle spese sostenute.

Bisogna inchiodarli sulla responsabilità disattesa con prova testimoniale (scritti, registrazione audio assemblea e condomini contrari) a questo punto qualsiasi cosa facciano aggrava ulteriormente la loro posizione.

Alcuni magistrati quando ricevono gli incartamenti da parte delle forze dell’ordine preposte, facendo seguito alle indagini compiute a causa degli esposti presentati da alcuni coraggiosi condomini, beh… invece di prendere sul serio quando evidenziato, per motivi che ancora oggi ritengo ambigui, non procedono per come uno si aspetterebbe essendosi rivolto a quel palazzo di giustizia, bensì ciò che ne scaturisce è qualcosa di insolito, direi certamente poco regolare, nulla a che fare con quel principio di equità che un cittadino si aspetterebbe… 

D’altronde si sa… anche loro sono degli uomini e quindi non certo infallibili.

Noi cittadini auspichiamo sempre e comunque che la verità alla fine giunga, già… ci accontentiamo di poco, ma quel poco è importante che sappiano, lo vogliamo a tutti i costi!!! 

Una riunione condominiale finisce col fuoco!!! La prossima prevedo, se continua così nell’indifferenza generale, finirà nel sangue!!!

A Torino Pietra Alta la riunione di condominio finisce male: l’amministratore tenta di dare fuoco a un condomino!!!

Alcuni presenti ormai esasperati, durante una riunione di condominio hanno rischiato di diventare vittime “infuocate”… già, nel senso letterale della parola!!!

Mercoledì 9 agosto c.a., durante una convocazione assembleare, l’Amministratore ormai stanco di sentirsi accusare di avere eluso le casse del condominio (sull’accaduto tra l’altro sono in corso accertamenti d parte degli organi giudiziari, ma alcuni condomini sono certi che egli abbia fatto sparire parecchie somme, tanto da aver chiesto la sua revoca), beh… secondo quanto riportato, quell’amministratore di condominio ha rovesciato addosso ad un avvocato – invitato da alcuni condomini ad assisterli – una sostanza infiammabile, tentando di appiccare le fiamme con l’uso di un accendino che per fortuna non ha funzionato salvandolo così da un incendio certo…

A quel punto i presenti dopo aver separato i due soggetti hanno chiamato immediatamente i carabinieri, i quali hanno arrestato l’amministratore con l’accusa di tentato omicidio. 

I militari dell’Arma hanno fatto quindi eseguito un sopralluogo nella sede legale dell’amministratore, trovando un liquido compatibile con quello versato addosso alla vittima che come riportato sopra, non ha evidenziato alcun danno, se non lo spavento…

Ripeto quanto già evidenziato in un mio precedente post, intitolato “Omicidi compiuti nelle riunioni condominiali??? Ho come la sensazione che alcune negligenze vadano ricercate nell’operato superficiale di una parte delle nostre Istituzioni!!!”. link: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2023/07/omicidi-compiuti-nelle-riunioni.html

E sì… perché fintanto che la illegalità viene consentita dalla nostra fallace giustizia o dovrei dire da taluni suoi togati, gli stessi che per motivi irrazionali non garantiscono l’operato di quegli stessi amministratori giudiziari da loro stessi nominati, gli stessi che chiamati a difendere le ragioni di quei poveri condomini, in quanto sottomessi alle imposizioni e ai raggiri di taluni amministratori e di quei suoi lacchè, ma non solo, dopo essere stati indagati e rinviati a giudizio per tutta una serie di reati gravi, beh… continuano come nulla fosse, prendendo per il culo la giustizia fallace e tutto il suo apparato, grazie a meccanismi elusivi  e ad una serie di espedienti che gli permettono pur di rimanere ancora in carica attraverso suoi referenti o familiari, non permettendo neppure a chi è stato nominato dai Tribunali a compiere il proprio dovere!!! Tutti sanno e nessuno fa nulla… che schifo di giustizia, una vergogna per lo Stato e per i cittadini che cercano in maniera legale di far emergere principi di legalità!!! 

Ma la circostanza più assurda è dover ascoltare tutte quelle sterili ed abituali parole, alcune tra l’altro espresse dal nostro Presidente della Repubblica Mattarella e da molti nostri referenti istituzioni: Denunciate, denunciate e ancora denunciate, che lo Stato è con voi!!! Sì aggiungerei… “e con lo Spirito santo”!!!    

Auspico solo che qualcuno mi vorrà spiegare cosa sta accadendo all’interno di quel Tribunale peloritano, perché scusatemi il sottoscritto non riesce a capirlo: chissà… quando si giungerà ad una sentenza definitiva sarà troppo tardi, già… perché nel frattempo vedrete, qualcuno ci avrà rimesso la vita!!!

     

Omicidi compiuti nelle riunioni condominiali??? Ho come la sensazione che alcune negligenze vadano ricercate nell’operato superficiale di una parte delle nostre Istituzioni!!!

Sono passati solo alcuni mesi da quella lite condominiale (dicembre 2022) che portò un condomino ad uccidere tre donne a Roma ed ora nuovamente una lite condominiale che termina ahimè con l’ennesima vittima – vedasi i link: 

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2022/12/11/lite-per-il-condominio-spara-e-uccide-tre-donne_bd4629d0-281a-4e10-8316- 903d29b3c74a.html   

https://www.ansa.it/lazio/notizie/2023/07/08/ucciso-con-mazza-da-baseball-per-lite-condominiale-tre-arresti_39ca721d-7591-42d9-a372-8472bafa4233.html 

Sembrerà incredibile, ma a differenza della generale omertà con cui ogni giorno mi scontro, posso assicurare che il problema fondamentale su quanto accade di molti condomini è da ricercarsi principalmente nella superficialità o per meglio dire nella poca preparazione di alcuni “togati o uomini con la “divisa”…

Perché il problema fondamentale che in molti non vogliono capire o fanno finta di non capire per ragioni o interessi che non sto qui a riportare… è che dietro quei condomini, in particolare quando questi presentano bilanci da oltre un milione di euro, (neppure certi nostri Comuni viaggiano su queste cifre…) e risulta quindi facile intuire che siano in molti a fare di tutto per gestire tutta quella montagna di denaro… 

Ma la circostanza più grave e che questo tipo di situazioni vengano affrontate dalle nostre Istituzioni come fossero semplici beghe condominiali, eppure vi sono casi in cui queste presentano tipologie di reati le cui sanzioni sono ben riportate nel codice di procedura penale… 

Mi riferisco a raggiri, appropriazione indebita, mala-gestio, bancarotta e trasferimento fraudolento di valori, danno all’erario, a cui si sommano in taluni casi, associazione a delinquere finalizzate a commettere truffe a danno dello Stato nell’ambito delle misure di sostegno al settore edilizio, mi riferisco a quei cosiddetti “Bonus” concessi dallo Stato per lavori di recupero o restauro di facciate…

Vanno altresì evidenziati oltre a quanto sopra riportato per quegli specifici casi di truffa, anche taluni fatti gravi che hanno portano ad evidenziare, favoreggiamento alla latitanza, associazione mafiosa, spaccio, estorsione, usura, etc…

E sì perché un condominio, quando esso è rappresentato da un numero considerevole di individui, può rappresentare una vera e propria comunità, costituita da migliaia di unità che in certi periodi può raggiungere anche i 5/6mila condomini… 

Ed allora pur comprendendo la natura civilistica della definizione di condominio, non sempre questa definizione va dimessamente accettata, se pur la regola prevede che basta semplicemente che il numero di proprietari e di unità immobiliari superi una determinata soglia, per diventare così obbligatoria la nomina di un amministratore e la redazione di un regolamento… 

No, non sempre il condominio è quello…  quantomeno la regola vale quando la gestione del condominio è eseguita in maniera corretta, ma quando vi è la presenza di reati gravi, quando si è dovuto procedere a denunciare tali fatti emersi, quando ci si trova a combattere con un muro di gomma istituzionale che non effettua le dovute verifiche, quando chi è demandato a quel compito neppure s’interessa di leggere quei documenti, ditemi… o meglio caro Presidente Mattarella, mi dica a cosa serve denunciare, denunciare, DENUNCIARE???

E si… perché chi dovrebbe verificare dorme, chi dovrebbe studiare quelle carte fa in modo che esse vengano insabbiate, ed allora ci si ritrova a costatare come in taluni uffici istituzionali (auspico che tutti quei soggetti trasmessi ad alcune note testate televisive d’inchiesta abbiano prima o poi ad emergere…) si dorme, mentre viceversa alcune Procure fanno il proprio dovere…

Difatti, mentre chi ha ricevuto gli esposti li ha ritenuti quali “beghe condominiali” – il problema va anche ricercato in quel sistema massonico ben presente all’interno dei nostri apparati –  in altre strutture (dove sono presenti ufficiali e agenti di polizia giudiziaria integerrimi e professionali) quali quelli ad esempio che appartengono alla sezione e diretta e funzionale del Procuratore della Repubblica, beh… in quelle sedi, le verifiche condotte hanno potuto evidenziare come i reati a suo tempo denunciati, avevano ragione di esistere e quindi, quanto già a suo tempo in mano di taluni magistrati, avrebbe dovuto portare da tempo a una definita sentenza di condanna…

Eppure, ci si è palleggiati per anni, sono cinque per l’esattezza (già… da quel lontano 2018 in cui è stato presentato il primo esposto…) e se non fosse per la sola volontà di chi come il sottoscritto (ma anche di molti amici, gli stessi che in questi lunghi anni, hanno dimostrato di averne seguito l’esempio…) non sa piegarsi a quel sistema colluso e dimostra – con i fatti – di non aver paura di nulla e di nessuno, per poter raggiungere, dopo anni di silenzi assordanti e circostanze al limite della legalità, in parte lo scopo prefissato e cioè portare giustizia dove non c’è!!!

Sì… qualcosa è stato fatto, chi di dovere è stato rinviato a giudizio, ma nel frattempo l’illegalità ha continuato come nulla fosse, essendo di fatto, passata in maniera illegale in altre mani!!!

Ed allora mi chiedo, ma lo Stato cosa fa??? Ricordo… lo stesso Stato che ha nominato (a seguito di quanto dal sottoscritto e da altri compiuto) un Suo Amministratore, sì…  “giudiziario”, ma a cui viene reso impossibile operare, perché altri, gli stessi che ora sono rinviati a giudizio, non ne consentono la corretta gestione!!! 

Ho saputo che proprio alcuni giorni fa, in una sala riunione di un condominio, una Sig,ra insieme ad altri condomini, sono stati aggrediti, subendo violenza non solo verbale ma anche fisica, soltanto per essersi voluti ribellati a quel sistema coercitivo, maltrattamenti che sono stati successivamente denunciati alle forze dell’ordine presenti in Ospedale durante il ricovero…

Ed allora “mio caro Stato” cosa dobbiamo aspettare ancora ??? 

Forse si attende di contare le prossime vittime di Condominio??? 

Permettetemi di riportare la parte conclusiva su quanto ufficialmente inviato alcuni giorni fa a mezzo Pec : “Ecco perché richiedo un intervento mirato da parte delle Istituzione di cui all’indirizzo, per far sì che le parole espresse alcuni giorni fa dal nostro Presidente Mattarella,  parlando di legalità in una scuola, trovino finalmente quel giusto riscontro: grazie al lavoro prezioso delle Istituzioni, delle forze dell’ordine, delle associazioni di volontariato, la cultura dell’antimafia e il rigetto alla corruzione passa attraverso noi tutti, spezzando definitivamente le catene dell’omertà e della paura. Noi, non dobbiamo smettere di vigilare, il malaffare è sempre presente, capace di vivere nascosto e pronta a rialzare la testa al minimo sintomo di cedimento. La Repubblica vi è vicina e tutte le amministrazioni pubbliche devono far sentire con efficacia la loro presenza accanto ai cittadini e insieme a tutte le espressioni della società civile”.

Catania: arrestato amministratore per bancarotta fraudolenta.

L’inchiesta colpisce una società del Catanese per bancarotta fraudolenta: sono indagate otto persone!!!

Trovate la notizia completa nel link “La Sicilia”: https://www.lasicilia.it/cronaca/svuotata-societa-in-crisi-arrestato-amministratore-della-sicula-costruzioni-1815068/

Sembra da quanto riportato che il sistema prevedeva di svuotare alcune società in favore di altre, appartenenti allo stesso  gruppo, nel momento in cui – per effetto dei rilevanti debiti maturati – risultava più conveniente continuare l’attività economica con una nuova o diversa realtà aziendale.

L’ennesimo condominio truffato…

Sig. Costanzo buongiorno e buone feste, 

le scrivo con riguardo al post da Lei pubblicato al link: https://nicolacostanzo.wordpress.com/2021/12/17/superbonus-110-truffato-un-condominio/ per raccontarLe quanto sta per capitare anche al nostro condominio.

Il problema è che abbiamo l’amministratore che secondo me fa la parte dell’impresa che lui stesso ha scritto una clausola e tutti in maggioranza hanno approvato tranne io e un altro condomino abbiamo votato contro persone che hanno votato senza rendersi conto della gravità cioè la clausola che ha scritto l’amministratore identico a quello che avvisa il suo blogs.

Qualora l’impresa inizia i lavori per un totale di 2.000.000 milioni di euro compreso lavori extra senza sconto in fattura a mio avviso un ricatto e dopo effettuato lavori per 30 – 40% e la banca non gli dà i soldi, significa che dobbiamo pagare noi, bella truffa.

Caro Sig. Vincenzo, come può vedere ho pubblicato quanto ricevuto, poiché quanto sta accadendo al Vs. condominio, è eguale (ahimè) a tanti altri…

Mi permetta di darLe comunque un consiglio, Lei – anche se oggi si sente solo o quantomeno in minoranza (insieme a un altro condomino ) – ha ancora la possibilità di ribaltare la sua posizione, perché la legge ( anche se a volte lenta come una lumaca…) è per fortuna dalla sua parte, si tratta solo di non avere paura e denunciare quanto sta accadendo in quel condominio!!!

Posso assicurarLe che oggi, chi crede di vantare un potere al di sopra delle parti, si ritroverà – se sono stati compiuti realmente dei reti o delle procedure illegali – improvvisamente in un Tribunale, ma dalla parte inquisita e Lei potrà finalmente ritrovare “giustizia”!!!

D’altronde, qualcosa in questi giorni è cambiato – visto purtroppo quanto accaduto violentemente a Roma in una riunione condominiale – e difatti ora, gli organi di polizia e la stessa magistratura, hanno finalmente compreso che dietro a quelle riunioni di spese per le parti comuni, non vi soltanto beghe condominiali, ma un giro consistente di denaro e soprattutto reati commessi o in procinto di commettere di ogni tipo…

Il sottoscritto infatti, proprio su questo argomento, ha pubblicato ad inizio mese un post: http://nicola-costanzo.blogspot.com/2022/12/quando-la-giustizia-dorme-o-si-rende.html dal quale può prendere alcune considerazioni importanti, quale ad esempio: l’Articolo 2700 del Codice Civile.

In ogni caso, se volesse ricevere ulteriori consigli su come procedere oppure avere qualche dritta su come accelerare le procedure giuridiche affinché vengano sospese le procedure adottate dall’assemblea e dal suo amministratore, mi contatti nuovamente che – se attuerà quanto le dirò (ormai su questo argomento sono diventato un esperto…) – posso garantirLe che in tempi abbastanza celeri, riuscirà a limitare o ancor meglio a far sopprimere tutte quelle procedure che sicuramente potrebbero determinare non solo a lei, ma a tutto  il condominio, gravi danni economici e non solo… 

Cordialmente, Nicola Costanzo.

Quando la giustizia dorme (o si rende collusa): una lite condominiale finisce in tragedia con 3 donne morte e 4 feriti gravi!!!

Se scrivo questo post è perché ho buone ragioni per farlo e credo che non passerà molto tempo per dimostrare con i fatti, quanto accaduto in questi lunghi anni…

In particolare si potrà evidenziare l’inadeguato lavoro di certe organi di polizia a cui sono seguiti ahimè, anche situazioni al limite della irregolarità proprio da parte di quegli organi definiti “giudiziari”, che non hanno minimamente tenuto conto, di quanto riportato nel Articolo 2700 del Codice Civile (R.D. 16 marzo 1942, n. 262 – Aggiornato al 29/04/2022) che riporta testualmente: “L’atto pubblico fa piena prova, fino a querela di falso [221 c.p.c.], della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché delle dichiarazioni delle parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti”!!!

Nello scrivere, vorrei premettere che una parte sana del nostro Stato, svolge costantemente attraverso i suoi referenti, quel riconoscimento e quel rispetto degli altrui diritti, un operato compiuto in maniera esemplare da farmi affermare che dove qualcuno è mancato, altri viceversa hanno saputo svolgere con imparzialità e professionalità, il compito al quale sono ogni giorno delegati, dimostrando con il loro agire, correttezza, equilibrio, ma soprattutto integrità e moralità, valori di rettitudine che per fortuna, garantiscono a questo paese (e quindi a noi cittadini) quel po’ di speranza di giustizia che ancora resta… 

Certo usare violenza come quella appena compiuta a Roma (periferia a nord, precisamente nella ex borgata Fidene, la collina di palazzoni che svetta a Colle Salario, vista Grande Raccordo Anulare) nei confronti di tre donne (uccise) e di altri soggetti (di cui 4 risultano feriti) per una lite condominiale, fa pensare ad un momento di pazzia, ma a volte quanto appena detto, può dipendere da tutta una serie di motivazioni che vanno ricercate all’origine di quel gesto…

Premetto che quanto compiuto da quel soggetto non può avere alcuna giustificazione e quindi, ora per quanto commesso, dovrà ovviamente pagare!!! 

No… ila mia considerazione non tiene conto del caso in questione, d’altronde non ne conosco le motivazioni e neppure le eventuali giustificazioni che hanno determinato quella ferocia, ma ritengo che giungere a gridare “vi uccido tutti”, fa comprendere come quella premeditazione a prima vista “folle” si stesse trasformarsi in tragedia!!!

Certo, chiunque tra noi, ascoltando i Tg nazionali, avrà pensato: com’è possibile che una lite condominiale abbia portato a ciò??? Sembra di ascoltare non un nostro canale tv, bensì uno di quelli USA, dove l’uso di armi d’assalto (sancito tra l’altro dal II° Emendamento della Costituzione) ha portato ad un alto numero di stragi nelle scuole e costituisce un tristissimo trend che fa per l’appunto degli Stati Uniti, il Paese con il più alto numero di decessi prematuri causati da armi da fuoco, addirittura superiore a quello dei morti per incidenti stradali.

Ritornando alla sparatoria di Roma: è avvenuta intorno alle 9,30, quando terminata la riunione condominiale uno dei condomini ha estratto una pistola ed ha iniziato a sparare in uno scenario apocalittico: colpisce 3 donne e le uccide e poi continua a sparare ferendone altre quattro che sono state trasportate immediatamente negli ospedali.

Da questa tragica vicenda, vorrei rivolgere un appello: quando accadono situazioni gravi (che vengono opportunamente denunciate) che si svolgano in ambito condominiale, vorrei che essi svolgessero il loro compito in maniera scrupolosa, perché a volte, quell’esposto – se esaminato correttamente – presenta carattere non di contesa o litigio, bensì di truffa, raggiro, abuso, frode, inganno, contropartita, evasione, e potrei continuare con una lista lunghissima… e quindi, quando si ha a che fare con condomini, non bisogna utilizzare quella propria abituale metodologia superficiale, per non chiamarla con il proprio nome “negligenza”, ma cercare di fare il proprio dovere!!!

D’altronde assistiamo ogni giorno a questo modo del tutto italiano di effettuare i controlli, sì… con leggerezza, inquadrando quel problema – quasi fosse quell’esposto ricevuto e posto sulla propria scrivania: una rottura di coglioni” – come una semplice bega condominiale, senza fermarsi per un momento ad analizzare se dietro tutti quei documenti ricevuti, si nasconda una vera e propria metodologia corruttiva ed anche clientelare, che trova ahimè coinvolti anche una parte delle nostre istituzione, sì… quei “membri” affiliati, capaci con le loro azioni, d’inquinare anche le prove presentate!!!

Ma questo fa parte di un altro gravoso problema, che però a momento adatto verrà affrontato: già… non mi resta che sperare che l’amico giornalista Massimo Giletti si appresti prima o poi ad affrontarlo!!!

I dirigenti "BT" erano a conoscenza delle frodi contabili in Italia!!!

Stiamo parlando di “EXCLUSIVE-BT”… la società di telecomunicazioni britannica che da una indagine interna, si è scoperto uno scandalo contabile presso la sede operativa in Italia della stessa società…
Secondo BT, tre dirigenti del gruppo erano a conoscenza di frodi contabili all’interno di quella sede… 
Il documento difatti afferma che una rete di persone in “BT” (Italia) ha falsificato i documenti ufficiali, gonfiando le entrate e producendo fittizi rinnovi contrattuali, fatture e transazioni varie di fornitori, al fine di raggiungere obiettivi e di conseguenza relativi bonus che scattavano al raggiungimento di quegli obbiettivi…
Ora naturalmente, dopo aver preso atto su quanto emerso,sono state concesse tre settimane per giustificare quanto accaduto… anche se i tre dirigenti ne frattempo hanno lasciato londra e di conseguenza la società “BT” da quando è emerso lo scandalo…
Oltre a loro tre, anche la società “BT” italiana è stata incriminata per non aver controllato quanto di sua competenza escludendola così difatti, quale parte danneggiata.
I dirigenti quindi sono stati immediatamente sostituiti, mentre i dirigenti accusati di falso in Bilancio, sono stati altresì accusati di aver fissato obiettivi non raggiungibili, in quanto fortemente elevati…
Il documento ha rivelato inoltre che anche chi è stato incaricato della revisione dei conti di “BT” Italia, ha falsificato l’audit…ed è con questa motivazione che l’amministratore delegato ha dichiarato che la società non avrebbe potuto scoprire il problema, dato che i top manager di Londra non erano a conoscenza di quanto stava accadendo in italia… e sta provando a contestare le azioni legali collettive da parte di molti azionisti che hanno affermato che il gruppo BT-Italia abbia ingannato gli investitori e non ha comunicato tempestivamente quelle presenti irregolarità.
E’incredibile come nel nostro Paese vi sia una certa costanza nel compiere abituali frodi finanziarie e di come soprattutto quei suoi indagati, riescano a farla sempre franca, a scapito non non solo di questo loro Stato, ma soprattutto perché di fatto viene messa in cattiva luce, quel ruolo stesso di ciascuno di noi, che viene -a causa di quelle continue inchieste- etichettato quasi fossimo tutti, dei veri e propri ladri!!!

I condomini godono dell’immunità nei confronti del proprio amministratore!!!


Lo ha deciso il giudice di pace Elena Biasutti, che ha assolto un condomino accusato di ingiuria e diffamazione… 
Si trattava di un settantaduenne residente in Prato della Valle…
L’inquilino in assemblea condominiale aveva criticato l’operato dell’amministratore, con frasi e giudizi aspri, su presunti conteggi errati… 
Lo aveva accusato d’essere un “prestigiatore di contabilità” e di “furbizie contabili“!!!
L’amministratore condominiale ovviamente sentitosi diffamato, si è costituito parte civile e pretendeva una risarcimento di cinquemila euro, ma purtroppo per lui… se n’è dovuto andare a mani vuote!!!

Sintetizzando… l’Assemblea condominiale aveva avuto luogo il 9 dicembre 2009 ed in quella occasione il condomino era andato giù pesantemente nei confronti dell’amministratore e di quella sua contabilità… 

Alla fine dell’assemblea, il settantaduenne aveva rincarato la dose con accuse gravi, inviando a mezzo fax le sue disapprovazioni, direttamente all’ufficio dell’amministratore. 
In quei fax il condomino accusava l’amministratore di “collusione” e di presunti fatti “illeciti” effettuati dal precedente amministratore, inoltre, gli contestava di aver compiuto appropriazioni indebite e movimenti contabili senza alcun riscontro documentale…
Nel gennaio 2010 l’amministratore aveva presentato un esposto contro il condomino, che era stato rinviato a giudizio…
L’avv. Malipiero ha difesa del condomino, ha chiesto l’assoluzione del cliente perché il fatto non costituiva reato.
L’avvocato ha portato in aula una sentenza della Corte di Cassazione del 2014; ebbene, i giudici di quella Suprema Corte avevano annullato una sentenza di condanna per fatti simili a quelli contestati al settantaduenne. 
I supremi giudici infatti, avevano affermavano il diritto di critica di un condomino che aveva si offeso l’amministratore ma in maniera motivata (anche se nel caso della sentenza annullata i conteggi erano risultati regolari), non gratuita e senza attacchi alla sfera personale…
Quindi, la Corte di Cassazione ha riconosciuto alla sfera condominiale una valenza particolare in cui i limiti del diritto di critica verso l’amministratore si ampliano rispetto ai valori normali, dando via libera a confronti accesi e aspri, purché non trascendano sul piano personale, nel dileggio, nella gratuità…
Non per ultimo difatti la Corte di Cassazione ha giudicato non meritevole di censura il comportamento di una condomina che ha pubblicato nell’atrio condominiale una dura lettera di critiche nei confronti dell’amministratore, definendolo “latitante e “incompetente“.
Nella fattispecie è stato esercitato un legittimo diritto di critica, pertanto, non ricorrono gli estremi dei reati ingiuria e diffamazione…
Analoga situazione lo ha stabilito la Corte di Cassazione (quinta sezione penale, sentenza n. 41785/2016) pronunciandosi sul ricorso promosso da un condomino, condannato per i reati di ingiuria e diffamazione avvenuti in ambito condominiale nei confronti dell’amministratore…
E’ stato riportato che “non commette diffamazione il condomino che inserisce dei volantini nella buca delle lettere degli altri proprietari accusando l’amministratore di violare la legge fiscale e rappresentandolo come un personaggio col naso lungo e con un cartello al collo con la scritta “Pinocchiopoulos“.
Quanto sopra rientra infatti, nel diritto di critica se non vengono utilizzate espressioni gravemente infamanti e inutilmente umilianti.
Quanto all’uso di un personaggio come “Pinocchio”, invece, è idoneo ad integrare il diritto di satira!!!
Quindi… come vedete, quando volete criticare il Vs. Amministratore, esistono parecchi modelli da seguire,  l’importante comunque è che le analisi di dissenso siano valide…
Io se posso consigliare, indico sempre la strada più affidabile… quella della denuncia presso gli organi giudiziari!!!
Non bisogna avere remore morali, oppure farsi prendere dalla paura o da quel senso di sottomissione… solo ed esclusivamente perché altri, si comportano come pecore o chissà, forse dimostrano con quel loro esimersi, sentimenti celati di collusione o ricattabilità!!!
Tranquilli, la legge è sempre dalla parte degli onesti e quindi… dalla nostra!!!

L’Amministratore di Condominio e l’ipotesi di rinnovo tacito dell’incarico…

Ultimamente ho assistito ad una Assemblea ordinaria di condominio nella quale l’Amministratore procedeva pur avendo escluso dall’ordine del giorno, uno dei punti fondamentali previsti nel Regolamento Condominiale, che riportava: “L’Assemblea ordinaria si riunisce ogni anno per approvare il preventivo di spesa, il relativo stato di ripartizione, per approvare il consuntivo dell’anno precedente, e per deliberare  in merito alla conferma  o sostituzione  dell’amministratore.  
Lo stesso amministratore altresì, a seguito della contestazione di cui sopra, consegnava a sua giustificazione una nota che riportava “L’amministratore di condominio resta in carica un anno e l’incarico si intende rinnovato per eguale durata” (articolo 1129, comma 10, del Codice civile).
Da queste sintetiche parole, si evidenziava come si fosse dinanzi ad una generalizzata ipotesi di rinnovo tacito dell’incarico…
Comprenderete bene come  sia stato abbastanza agevole per quell’amministratore, far passare questa Sua tesi… d’altronde la maggior parte dei condomini presenti, non possedevano alcuna specifica tecnica su riforme condominiali e soprattutto, non erano esperti legali…  
Quindi a parte il sottoscritto che in un qualche modo ha impugnato questa sua tesi… c’è stato da parte di tutti i presenti il manifestato silenzio…
Ma quanto ha detto quell’Amministratore corrisponde a verità? E’ proprio vera quella sua affermazione?
Provo quindi a chiarire quanto sopra…
Prima della recente riforma realizzata con L. 220/2012 si riteneva che l’accettazione potesse essere espressa oppure tacita; in particolare si realizzava un’accettazione tacita quando l’amministratore nominato cominciava la gestione del condominio e riceveva dal precedente amministratore la contabilità.
A seguito della nuova riforma invece, il nuovo articolo 1129, quattordicesimo comma, c.c., esclude espressamente l’accettazione tacita o per fatti concludenti, in quanto prevede che l’amministratore, all’atto dell’accettazione della nomina o del suo rinnovo, deve specificare analiticamente, a pena di nullità della nomina stessa, l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta.
Inoltre, egli anche in occasione del rinnovo dell’incarico è tenuto a comunicare i dati di cui al secondo comma dell’articolo 1129 del Codice civile (dati anagrafici e professionali, codice fiscale, sede legale e denominazione se si tratta di società, locale in cui sono tenuti i registri condominiali, orari in cui è possibile prenderne visione) oltre per come si diceva sopra a «specificare analiticamente… l’importo dovuto a titolo di compenso per l’attività svolta» (articolo 1129, comma 14, del Codice civile). 
Adempimenti, questi, difficilmente conciliabili con un tacito rinnovo. 
Per altro verso, l’amministratore è pur sempre obbligato a convocare l’assemblea in prossimità della scadenza del suo incarico, affinché si determini in merito alla successiva gestione, tanto che “il ripetuto rifiuto di convocare l’assemblea per la nomina del nuovo amministratore” configura un’espressa ipotesi di “grave irregolarità” (articolo 1129, comma 12, n. 1, del Codice civile) che legittima ciascun condomino ad agire per la revoca giudiziale. 
A questo punto, si ritiene ovvio che non è possibile ipotizzare la proroga dell’amministratore per un altro anno nei casi in cui:
– l’assemblea conferma l’amministratore uscente senza alcuna determinazione in merito al rapporto e all’incarico;
– l’assemblea, magari riconvocata (per scrupolo del professionista o perché gli sia stato richiesto dai condomini), non raggiunge i quorum richiesti per la sua costituzione e per l’adozione della deliberazione di nomina.
Senza questo passaggio procedimentale, la scadenza del termine può determinare solo quella situazione, comunemente indicata, di “prorogatio imperii” a cui, con la riforma, fa ora espresso riferimento l’articolo 1129, comma 8, del Codice civile: «alla cessazione dell’incarico l’amministratore è tenuto… ad eseguire le attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni senza diritto ad ulteriori compensi».
Come avrete potuto comprendere, la nuova disciplina, non tollera “manovre dilatorie o evasive” da parte dell’amministratore in scadenza, prevedendo, in queste situazioni, precisi effetti: la stringente delimitazione dell’ambito di operatività dei poteri dell’amministratore in regime di prorogatio (solo attività urgenti al fine di evitare pregiudizi agli interessi comuni…) e il mancato riconoscimento di un ulteriore compenso costituiscono chiare indicazioni dirette a dare impulso all’iniziativa dell’amministratore in scadenza, tenuto a convocare l’assemblea per le necessarie determinazioni sulla successiva gestione.
Va ricordato inoltre come la revoca dell’amministratore può essere sia deliberata in ogni tempo dall’assemblea (attraverso la maggioranza e con le modalità previste dal regolamento di condominio), ma può essere raggiunta attraverso l’autorità giudiziaria, su ricorso di ciascun condomino, nel caso previsto dal quarto comma dell’articolo 1131, se non rende il conto della gestione, ovvero in caso di gravi irregolarità…
Infatti, nel caso in cui siano emerse gravi irregolarità fiscali (evidenziate quest’ultime da un professionista nominato quale Revisore contabile) oppure per mancata ottemperanza su quanto disposto dal numero 3) del dodicesimo comma del presente articolo, i condomini, anche singolarmente, possono rivolgersi all’autorità giudiziaria…
Nel caso di accoglimento della domanda, il ricorrente, per le spese legali, ha titolo alla rivalsa nei confronti del condominio, che a sua volta può rivalersi nei confronti dell’amministratore revocato.
Vorrei ricordare inoltre quali altre situazioni costituiscono gravi irregolarità:
1) l’omessa convocazione dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto condominiale, il rifiuto di convocare l’assemblea per la revoca e per la nomina del nuovo amministratore o negli altri casi previsti dalla legge;
2) la mancata esecuzione di provvedimenti giudiziari e amministrativi, nonché di deliberazioni dell’assemblea;
3) la mancata apertura ed utilizzazione del conto di cui al settimo comma;
4) la gestione secondo modalità che possono generare possibilità di confusione tra il patrimonio del condominio e il patrimonio personale dell’amministratore o di altri condomini;
5) l’aver acconsentito, per un credito insoddisfatto, alla cancellazione delle formalità eseguite nei registri immobiliari a tutela dei diritti del condominio;
6) qualora sia stata promossa azione giudiziaria per la riscossione delle somme dovute al condominio, l’aver omesso di curare diligentemente l’azione e la conseguente esecuzione coattiva;
7) l’inottemperanza agli obblighi di cui all’articolo 1130, numeri 6), 7) e 9);
8) l’omessa, incompleta o inesatta comunicazione dei dati di cui al secondo comma del presente articolo.
Ed infine, in caso di revoca da parte dell’autorità giudiziaria, l’Assemblea non potrà nominare nuovamente l’amministratore revocato!!!

"Cu mania… non pinia": Gli amministratori di condominio.

Ha dirlo è un detto siciliano… “Cu mania non pinia” che significa “chi ha le mani in pasta… sta bene…“!!!
Molte volte assistiamo a dei condomini dove l’amministratore non percepisce annualmente quanto pattuito, ma resta a credito del proprio compenso per anni…
E’ come se ciascuno di noi, dopo aver terminato il proprio mese, invece di prendersi quanto dovuto e cioè il proprio compenso, lo lascia lì… nella cassa della Società e/o Ente per il quale opera, non un giorno, non un mese… ma anni!!!
Viene allora spontaneo chiedersi… ma forse non ne ha bisogno, oppure qualche maligno potrebbe pensare “non è che forse è riuscito a recuperare quelle stesse somme grazie ad altri incassi???
Ed allora viene spontaneo chiedersi, come sia possibile recuperare somme al di fuori di quella contabilità analitica dettagliata??? 
Non essendo ovviamente un commercialista e neppure un ispettore della Gdf, ho iniziato a relazionarmi sul web, per comprendere in quali modi, taluni amministratori, gonfiano i propri costi, affinché raggiungano quelle somme necessarie, non solo a sostituzione di quelle somme, volontariamente non percepite e al momento accantonate all’interno della cassa del condominio…
Ecco quindi che cosa ho letto…
Uno dei sistemi utilizzati da quegli amministratori infedeli… è ad esempio, gonfiare le fatture, per poi recuperare una parte di quelle somme in contanti…
Un’altro modo è quello di pilotare gli appalti delle forniture o dei lavori di manutenzione, sia straordinari che ordinari… 
Ad esempio, ci si mette d’accordo con l’impresa di fiducia scelta (dallo stesso amministratore…), facendo in modo che quest’ultima, per la commessa ricevuta, riconosca una percentuale di utile su quei lavori… quasi sempre gonfiati, affinché a guadagnarsi siano entrambi… 
Poi, va aggiunta una contabilità troppo articolata e difficile da comprendere, in particolare per quei condomini non abituati a valutare scritture contabili e che quindi solitamente, non riescono a verificare l’operato di quel proprio amministratore…
Poi c’è la parte più interessante… quella attraverso cui spariscono i soldi dei condomini… Ecco quindi un elenco di pagamenti in contanti non autorizzati, documenti che non hanno allegate le cosiddette “pezze d’appoggio“, ricevute senza alcun riscontro formale, pagamenti per consulenze varie e quant’altro mai autorizzato dall’assemblea…
Va aggiunto inoltre, l’utilizzo di beni e servizi del condominio, da parte di terzi, dai quali certamente s’incassano somme o quantomeno si barattano appoggi personali, per eventuale rinomina dell’incarico…  
Poi c’è chi fa ancora peggio: ad esempio… non paga!!!
Già, non paga nulla di ciò che compete di legge al condominio… e non si tratta di non aver in cassa quelle somme, bensì, si preferisce destinarle ad altri usi… oppure, si utilizza lo stratagemma, divenuto ormai consuetudine “nazionale”, quella cioè di non pagare… o di rimandare il più possibile quelle cartelle tributarie ricevute, d’altronde, si spera così facendo di mediare con l’Ente preposto, pagando una eventuale sanzioni, d’altronde tutto ciò resta esclusivamente a carico di quegli “assonnati ” proprietari… 
Quest’ultimi infatti, se pur vengono informati del problema, condividono quanto compiuto dal loro amministratore, anzi, ritengono quel suo sistema “ingegnoso”, in quanto prevede di non pagare quanto dovuto per legge…
Il problema è che taluni di quei condomini, manifestano palesemente quella propria natura… sono soggetti predisposti a comportamenti fraudolenti ed illegali, dimenticano o fanno finta di non comprendere a quali sanzioni “gravi” si potrebbe incorrere, per quelle azioni disoneste…
Ma ciascuno di essi è in uno stato d’euforia, sanno che quei loro soldi sono in quel preciso momento, (a detta dell’amministratore… che è tutto da dimostrare) ancora nelle loro tasche…  
Non tengono conto di tutti quei casi… ben evidenziati nei Tg nazionali, dove l’amministratore è sparito nel nulla, portando via con sé l’equivalente delle casse e dei c/c bancari e di tutte le somme di denaro mai quietanzate… lasciando così, non solo un buco finanziario, bensì anche un debito consistente verso gli Enti pubblici…
Ma allora viene da chiedersi come difenderci da questi amministratori???
Innanzitutto bisogna ragionare in maniera distaccata, considerare quel soggetto come un mero professionista e nulla più…
Non lasciarsi abbindolare dalle sue parole, ma verificare, anche con l’aiuto di professionisti preparati, il rendiconto annuale di gestione, l’unico documento contabile attraverso il quale l’amministratore informa i condomini delle spese e degli introiti avvenuti nel corso dell’anno in ragione dell’incarico ricevuto per la gestione e la conservazione delle parti comuni…
Ha proposito di parti comuni… 
Quello Patrimoniale è un dato fondamentale, al quale l’amministratore deve dare molta considerazione, per comprendere e fare in modo di rispettare quei pagamenti dovuti per i propri beni immobiliari, appartenenti alla sua gestione, avendo chiaro quel patrimonio immobiliare, senza che vi siano da parte di condomini dubbi d’interpretazione sulla sua corretta provenienza…
Avere una tabella millesimale aggiornata è di importanza assoluta, per poter dividere in maniera equa, le percentuali ad ogni condomino attribuite…   
Inoltre è compito dell’amministratore presentare all’assemblea il rendiconto… se questo documento non viene presentato per due anni di seguito, egli, può per essere revocato dall’Autorità Giudiziaria su ricorso anche di un solo condomino (art. 1129 c.c.)!!!
Se pur è assodato che l’amministratore risponda in prima persona ai sensi della legge, è diritto di ogni condomino, verificare la rispondenza del rendiconto di gestione rispetto alle spese effettivamente sostenute e ai contributi concretamente riscossi… e ciò può essere fatto, richiedendo attraverso l’esercizio del diritto d’accesso, a tutta la documentazione condominiale…
Potrebbe capitare durante una riunione d’assemblea che qualcuno –solitamente uno dei tanti “lacchè” dell’amministratore- intervenga, dichiarando che quanto chiesto da un condomino è illegittimo…
Si sappia che il diniego dell’esercizio di tale prerogativa può portare ad una richiesta d’annullamento della deliberazione assembleare di approvazione dei conteggi (cfr. da ultimo Cass. n. 19210/11)!!!
Cosa diversa nel caso in cui, ci si accorge di un rendiconto consegnato errato, al fine di percepire un indebito guadagno, ad esempio con l’inserimento di voci di spese mai sostenute; bene, a parte la possibilità d’impugnare quel documento mendace, i condomini possono sporgere querela per truffa!!!
Va ricordiamo in tal senso che, ai sensi dell’art. 640 c.p., è punibile per truffa: “ Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con una multa…”, non sto qui a spiegare tutta la normativa prevista
Ciò che interessa nel caso del condominio, è che l’amministratore sarà punibile per il reato di truffa allorché con artifici e raggiri consistenti nell’inserimento di poste fittizie nel rendiconto di gestione, abbia tratto in inganno i condomini facendogli versare delle somme ulteriori rispetto a quelle effettivamente necessarie, traendo così dal fatto un ingiusto profitto per sé o per altri…
I condomini potranno denunciare l’amministratore, ma visto e considerato che per il fatto ricorre la circostanza aggravante di cui all’art. 61 n. 11 c.p. (aver commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera), il reato è perseguibile d’ufficio (in sostanza, i magistrati possono indagare e processare l’amministratore infedele di loro iniziativa…).
Ora comprendo perfettamente come molte volte, la paura di cambiare… come si dice “chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova“… porta a soprassedere, ma ciò che non si comprende è che, se il problema esiste… non sparisce!!!
Per cui, la paura d’avere un amministratore peggiore dell’attuale, la crisi economica che condiziona le tasche di tutti quei proprietari, la “credulità” che spinge la maggior parte dei condomini a dare ancora una volta fiducia a quel proprio amministratore, condurrà quel condominio con il tempo, ad un vero e proprio fallimento… e a quel punto, sarà troppo tardi per rimediare!!!
Vi è una sola soluzione ed è una soltanto: bisogna intervenire prima che il problema diventi irreparabile!!!
Per fortuna oggi, la riforma del condominio (entrata in vigore nel 2013)  ha previsto a carico dell’amministratore obblighi di rendiconto  più stringenti…
Inoltre, secondo l’articolo 1130, nr. 11) del codice civile, l’amministratore deve redigere il rendiconto annuale della gestione e deve convocare l’assemblea per la relativa approvazione entro centottanta giorni… e il successivo art. 1130 bis regola in modo molto preciso i contenuti del rendiconto annuale.  
Come avrete avuto modo di vedere, non si tratta di una semplice “paginetta” ma di un vero e proprio rapporto, che consente l’immediata verifica le voci di entrata e di uscita; ogni altro dato inerente alla situazione patrimoniale del condominio; i fondi disponibili, le eventuali riserve, ed una nota sintetica esplicativa della gestione con l’indicazione anche dei rapporti in corso e delle questioni pendenti…
Infine, l’assemblea, può nominare un revisore dei conti, che verifichi per i condomini la contabilità del condominio… ed è prevista la possibilità di nominare dei consiglieri di condominio, incaricati con funzioni consultive e di controllo!!!
In conclusione, come avete visto, esistono tutta una serie di strumenti adatti ad un puntuale e continuo controllo, che possono efficacemente essere utilizzati per avere il polso costante della situazione finanziaria… 
L’importante sarà ovviamente, far valere le proprie ragioni, sapendo che a quegli incontri, ci sarà sempre chi andrà contro quelle vostre iniziative… sì, sono gli stessi, che hanno negli anni, beneficiato da quella gestione ambigua dell’amministratore… 
Purtroppo andare contro quel sistema (a volte decennale o ventennale), può costare non solo tempo e/o sacrifici, ma si dovrà mettere la propria faccia… 
Difatti nel far il proprio dovere… si dovrà esporre la propria persona all’indolenza di gran parte del condominio e si verrà criticati nel corso delle proprie azioni, da tutti quei servili “portaborse” dell’amministratore…
Purtroppo però… questa rappresenta l’unica via per evitare che un giorno si vengano a determinare situazioni gravose, che in poco tempo, potrebbero trasformarsi in irrecuperabili!!!
Il condominio d’altronde, potrebbe essere rappresentato con questa storia:
C’erano quattro persone, chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C’era un condominio importante da controllare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare!!!


Ma veramente pensavate che avrebbero pagato le tasse??? Ecco cosa accade a mettersi contro i politici…

Si chiude!!!
Già… la decisione è della Commissione bilancio dell’ARS che ha previsto di liquidare Riscossione Sicilia… approvando un emendamento alla Legge di stabilità!!!
La norma ora approvata, prevede che dal 1° luglio Riscossione Sicilia chiuderà…
Il giudizio più pesante è arrivato da Antonio Fiumefreddo, rappresentante legale di quella agenzia: “Ora brindano i poteri criminali… una situazione socialmente gravissima è giuridicamente inapplicabile“. 
Certo la preoccupazione dell’Avv. Antonio Fiumefreddo (Amministratore unico dell’azienda controllata dalla Regione Siciliana) è la preoccupazione di tanti, in particolare di quei cittadini onesti, che vedono ancora una volta le leggi, realizzate per fini strettamente personali o per meglio dire “ad personam” per continuare a godere di quegli esclusivi privilegi e mai per compiere quelli sociali…
E difatti, mentre molti cittadini si presentano a sanare le proprie posizioni, tra mille difficoltà, presentando domanda di rottamazione… ecco che di contro, quei protetti e sfuggenti evasori, in questo preciso momento, staranno ridacchiando, per come si sta concludendo questa vergognosa vicenda…
Avevamo letto in questi mesi delle denunce presentate dall’Amministratore e di quei nomi eccellenti chiamata in causa, ed ora “casualmente” e all’improvviso, giunge la notizia della chiusura di quella società… proprio nel momento in cui, si stavano incassando milioni di euro derivanti dalla rottamazione…
La cosa assurda che l’Agenzia di riscossione, passerà ad una società nazionale che ancora oggi non esiste, perché quella di fatto esistente nazionale… parlo di “Equitalia“, non può rilevarla, poiché in stato di liquidazione. 
Va aggiunto inoltre come, questi nostri meravigliosi deputati siciliani (ricordiamoci di votarli alle prossime elezioni…) con questa decisione, fanno perdere a noi siciliani circa 50 milioni di euro, che andranno di conseguenza a finire nelle tasche di “Roma ladrona”…
L’ho scritto in questi giorni… ci si aspetta sempre giustizia, mentre si vive purtroppo nella iniquità, nella prepotenza e nella prevaricazione dei più forti… contro i più deboli!!!
Chissà… viene da chiedersi se forse, non sia proprio questo… ciò che ci meritiamo… 
Sì… come diceva Vasco Rossi: questo è ciò che ci fa essere uomini… andare avanti, nonostante tutto, anche se intorno a noi, la realtà fa schifo!!!

Avv. Fiumefreddo… Lei non è solo!!!

Certo, comprendo perfettamente la solitudine che in questo periodo sta provando… 
Lo “STATO”… si quello con le lettere maiuscole, ha un brutto difetto, incoraggia noi cittadini a compiere il nostro dovere ed in particolare in questa terra, ci chiede di non essere omertosi e di combattere in ogni momento quei poteri collusivi e corruttivi mafiosi…
Ma quando uno di noi compie quanto gli altri evitano di fare, ecco che il sistema si blinda e colui che denuncia viene solitamente lasciato solo…
Al sottoscritto volgarmente parlando… mi si fa un “pomp…” e difatti ho dimostrato di non aver paura di ciò che ho è fatto e soprattutto di quanto ancora sto per compiere… e che proprio in questi giorni verrà evidenziato in alcune nostre note testate giornalistiche…
Le minacce o le intimidazioni d’altronde fanno paura soltanto a chi ha paura, a chi ha vissuto o continua a vivere di riflesso negli altri, a chi ha sperato in quegli appoggi politici, imprenditoriali e mafiosi, gli stessi ai quali, ha da sempre dovuto sottostare e che senza di essi o ancor meglio… senza quelle opportune protezioni ha dimostrato non saper vivere e quando infatti quegli “appoggi” non vengono più concessi, ecco che ci si è ritrovati soli ed esclusi da tutti!!! 
Per cui caro Avv. Fiumefreddo, continui per la sua strada, denunce questo sistema malato e non abbia paura per la sua incolumità!!!
Lei non è solo… basterà chiamare ciascuno di noi in appello, già, noi cittadini onesti che in meno di 24 ore scenderemo in piazza per difendere il suo operato ma soprattutto la sua persona…
Non tema nulla, perché solo chi minaccia oggi in questa città… deve avere paura!!!
Le forze dell’ordine (tutte) stanno compiendo a Catania un lavoro egregio; certo qualche “tumore maligno” è stato finalmente allontanato e qualche altro ancora purtroppo va combattuto… ma per il resto, gli uomini e le donne a difesa oggi di questa nostra città, meritano il nostro plauso…
Le denunce come vado ripetendo ogni giorno… vanno fatte e intuisco come i malanni di questa città siano enormi e coinvolgono ahimé ancora oggi… molti miei concittadini o responsabili di quelle PA; ed è purtroppo a causa di ciò, dell’enorme numero di inchieste, che quanto denunciamo non trova sin da subito una celere soluzione… ed a volte si è portati (per accelerare) ad amplificare la notizia tramite i media…
Egr. Amministratore, proceda con quelle denunce e non si faccia intimidire da eventuali ritorsioni o vendette, poiché è quello che sperano d’ottenere!!!
La magistratura e la procura, saprà compiere a pieno il proprio dovere e vedrà come sin dai prossimi giorni, saranno in molti a comprendere, che il tempo della disonestà è giunto ormai alla fine… e soltanto chi ha qualcosa da temere da quella azione, dovrà iniziare ad avere paura…
Come diceva Giovanni Falcone: “Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana”…
Ecco, è propriamente a quella dignità che dovrà essere ispirata ogni Sua azione, poiché è grazie a quei suoi gesti (che anche ciascuno di noi prova a compiere quotidianamente…), che si potrà vedere un giorno questa nostra isola “bellissima”… si come una donna senza più quei tentacoli che l’avvinghiano… 
Quando si è fatto il proprio dovere, si è fatto quello che si supponeva fosse parte delle nostra responsabilità, poiché il dovere è come un obbligo e man mano che cambiano i ruoli nella nostra vita, cambiano anche i nostri doveri: recarsi sul posto di lavoro ogni mattina, essere un buon genitore, comportarsi in modo onesto e perbene, sono tutti doveri: essi hanno a che fare anche con il senso di moralità di ciascuno di noi. 
D’altronde, sentire di aver compiuto il proprio dovere è ciò che fa dormire tranquilli, quasi quanto… avere la coscienza a posto!!!

L’Avv. A. Fiumefreddo da il meglio di se: "indagati 9 dipendenti di Riscossione Sicilia"!!!

Ma non sarà che i parlamentari regionali siciliani usufruiscono di eventuali agevolazioni? 
Ebbene sì!!!
Secondo l’ultima indagine della procura di Catania in tre avrebbero avuti particolari trattamenti di favore illegittimi da parte di Riscossione Sicilia.
L’inchiesta ha portato ad indagare nove persone, tra cui agenti, funzionari e dirigenti della società in servizio presso la sede provinciale di Catania. 
La procura contesta ad ognuno di loro, abuso d’ufficio in concorso e continuato ed ipotizza un danno erariale di quasi 390.000 euro…
Vi chiederete chi sono questi signori che la dea bendata a voluto essere beneficiari di quel particolare trattamento, eccoli: il primo (stando alle risultanze dell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Fabio Regolo), è Nello Musumeci, sì proprio lui… il leader del movimento “DiventeràBellissima”, uno dei candidati al centrodestra di cui proprio alcuni giorni fa avevo parlato per quel ruolo di governatore della nostra Regione…
Il secondo è per il sottoscritto una vera sorpresa, trattasi di Nino D’Asero, attuale capogruppo del Ncd all’ARS e per ultimo Raffaele Nicotra, deputato regionale del Partito Democratico…
Secondo l’indagini avrebbero usufruito di alcuni benefici illeciti, quali la chiusura di procedure esecutive di pignoramento presso terzi, malgrado non avessero ancora estinto i debiti con Riscossione Sicilia…
Avevo scritto alcuni giorni fa su “figli e figliastri” o ancor meglio su “furbi e fessi” e quanto sto leggendo in questi giorni dimostra che qualcosa in quell’Agenzia di riscossione non funzionava…
Riprendendo… sembra che il Nicotra avrebbe goduto della cancellazione di un fermo amministrativo di un veicolo e della chiusura di una procedura esecutiva di un pignoramento immobiliare, pur avendo ancora debiti col fisco…
Per fortuna che  l’attuale amministratore unico di Riscossione Spa, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, non ha paura di quel sistema clientelare/mafioso presente in molti nostri uffici delle PA… ed è riuscito a far emergere queste cosiddette “agevolazioni” illegittime… presentato esposti e denunciando questi illeciti pubblicamente…
Sembrerà strano, ma da noi, se le notizie (se pur denunciate presso gli organi competenti) non giungono a media… vengono il più delle volte occultate!!!
Ovviamente i tre deputati negano le accusa ed in particolare proprio il Dott. D’Asero ha dichiarato di non avere mai ricevuto istanze di pignoramento e quindi, non avrebbe mai potuto beneficiare di alcun favore. 
Nicotra si considera “sdegnato” e si dice estraneo ai fatti che lo vedrebbero coinvolto e analoga considerazione fa l’On. Musumeci che parla di una legittima rateizzazione…
Ritengo che in questi casi, la cosa più semplice è presentare una querela contro l’Agenzia di Riscossione direttamente al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania… e consecutivamente fare conoscere ai media quanto effettuato.
Soltanto così, noi semplici lettori, potremmo dubitare che quanto denunciato dall’Amministratore Unico della società di riscossione possa essere errato… perché altrimenti diventa veramente difficile credere al contrario…    
L’amministratore ha comunque dichiarato che “avvierà le procedure di licenziamento per quei dipendenti “infedeli” attualmente indagati per avere cancellato le tasse a quei deputati regionali all’Ars… 
Tralascio i nomi di tutti gli indagati… speriamo soltanto che finalmente si proceda in maniera corretta alla richiesta di quanti devono all’Agenzia di Riscossione, centinaia di migliaia di euro, ancor prima di pensare di richiedere poche centinaia di euro a quei poveri disgraziati che oggi si ritrovano senza lavoro, con gravi problemi economici e certamente familiari…
Speriamo che dopo quanto sopra… non si giunga –come solitamente avviene da noi– ad allontanare l’attuale rappresentante legale dell’Agenzia, per sostituirlo con il classico nominativo, affiliato a quel “sistema corrotto” che ben conosciamo e che permette ai soliti “amici degli amici” di favorire e dare concretezza a quegli illeciti con i quali finora ( da quanto sembra dalle indagini in corso…) si è convissuto…   

ANAC… SVEGLIA!!!

Ma come si può arrivare al 15 Febbraio del 2017 per conoscere dall’Amministratore Unico di Riscossione Sicilia (Avv. Antonio Fiumefreddo), di come gli appalti in Sicilia siano di fatto irregolari!!!
Ma questa è una follia… attendere che qualcuno debba ogni qualvolta “segnalare” affinché qualcuno all’interno di quel palazzo dell’anticorruzione comprenda in maniera preventiva cosa si debba fare, affinché situazioni imbarazzanti come questa appena emersa, non abbiano a compiersi…

Non si vuole comprendere che provenire è meglio di curare, anche perché il malato impresa – in particolare quello in Sicilia – è ormai allo sfacelo e cerca di aggrapparsi a tutti gli stratagemmi pur di sopravvivere…

Ecco il perché “in Sicilia gli appalti pubblici, qualunque sia la stazione appaltante, si tengono con autocertificazioni relative alla cosiddetta regolarità fiscale” in quanto non viene mai dimostrata l’istanza della relativa regolarizzazione “.

Motivo logico per cui sarebbe più corretto fare richiedere il certificato di quanto sopra, direttamente dalla SA… all’Esattoria!!!

Certo l’attuale presidente dell’Ance Sicilia, Santo Cutrone, ha voluto commentare la denuncia fatta in commissione Antimafia dal Presidente di Riscossione Sicilia, dichiarando che “non è vero che le imprese che eseguono lavori in appalto in Sicilia non sono in regola: ogni stazione appaltante prima di pagare le fatture emesse dalle imprese, dopo l’esecuzione dei lavori o per stati d’avanzamento, chiede l’attestato di regolarità fiscale a Equitalia, come avviene per legge nelle altre parti d’Italia“…

Sono certo che il nuovo Presidente dell’Ance Sicilia stia contribuendo a dare una nuova svolta all’Associazione che oggi rappresenta, con riferimento particolare a quella immagine di legalità, poiché – visti i predecessori – si ha ancora oggi, estrema difficoltà a credergli sulla fiducia, ma come si dice… non si può generalizzare e fare di tutta un’erba un fascio!!!   

Provo quindi a credere che forse la verità stia a metà delle due parti avverse… e che forse Riscossione ha un problema con Equitalia e che la metà delle imprese ha colpe gravi e sono le stesse a cui – quando scoperte irregolari dalla SA – nello svolgimento dell’appalto, vengono bloccati i pagamenti”!!! 
Certo leggere quanto dichiarato dal Presidente Fiumefreddo e cioè che “Riscossione Sicilia negli ultimi 10 anni non ha riscosso 52 miliardi di euro“… fa pensare che non tutto abbia funzionato a dovere: “Ho trovato una società – ha aggiunto – con dati devastanti: al 2015 Riscossione siciliana, che dovrebbe incassare 5 miliardi e 700 milioni l’anno, ne incassava 480 milioni ovvero l’8% di quanto avrebbe dovuto riscuotere”.

Io di una cosa sono certo… e mi dispiace dover dichiarare quanto segue: il più delle volte quelle stesse denunce presentate, per fatti e circostanze gravissimi, non vengono neppure prese in considerazione…

Chissà, forse per dare il giusto risalto a quanto si è compiuto in maniera irreprensibile, si deve sempre procedere nel consegnare quanto già in precedenza denunciato al noto quotidiano on line investigativo… ed allora sì che forse finalmente, le notizie verranno riportate e soprattutto le responsabilità personali, inizieranno ad avere un nome ed un cognome!!!
In caso contrario si attende… ed il sottoscritto, ha da un bel pezzo la sensazione, che proprio questo blindato sistema, preferisce farle tacere certe situazioni imbarazzanti!!!

Tornato… per la gente!!!

Il 17 Marzo nel mio post avevo scritto che sarei rimasto a guardare gli eventi…
Riprendo così un articolo di pochi giorni fa:
Già, in questi giorni purtroppo, mi sono dovuto allontanare dal mio blog per concentrarmi su problemi personali e quindi, pur leggendo ed osservando quanto stava accadendo… non ho potuto esprimere quanto pensavo e quindi ho affidato al cellulare gli appunti presi… 
Riprendendo quindi da dove avevo lasciato e cioè su quanto avevo comunicavo all’ex Presidente di Riscossione Sicilia, Avv.  Fiumefreddo: “ora credo che Lei sia giunto ad un bivio: denunciare pubblicamente tutti i nomi di coloro che dal suo lavoro stavano avendo un qualche danno d’immagine ( e soprattutto finanziario…), pur sapendo che così facendo verrà allontanato definitivamente da quei palazzi, oppure soprassedere… e sperare nuovamente di rientrarci… io staro qui ( ma credo che saremo in molti… ) ad osservare gli eventi”… quegli stessi eventi che ora confermano come Egli… sia nuovamente rientrato nel palazzo!!!
Ed allora comincerei con quanto ha dichiarato dopo la nomina: “questa non è una mia vittoria, ma una vittoria della gente onesta”. 
Ed allora ne approfitto subito per chiederLe (premetto sin d’ora che in questi giorni formalizzerò ufficialmente tale richiesta a mezzo Pec a direzioneprovincialect@pec.riscossionesicilia.it) come debbo rispondere a quanti in questi giorni mi stanno esprimendo il proprio disagio…
Mi riferisco ai molti dipendenti dell’impresa IN.CO.TER. S.P.A. che a causa del provvedimento di pignoramento dei c/c della società (realizzato appunto dalla società: Riscossione Sicilia Spa) si ritrovano oggi a non poter percepire quanto loro dovuto e di contro, ricevono richieste esattoriali dalla stessa agenzia, per pagamenti dovuti attraverso quelle ben note “cartelle verdi”…
Allora, mi rivolgo a Lei, per nome e conto di tutta quella “gente onesta”, che oggi chiedono i propri diritti e nel contempo vorrebbero mantenere i propri doveri…
Sono tutte persone che sopravvivono grazie al proprio lavoro!!!
Poche migliaia di euro che servono a mantenere la famiglia in modo dignitoso, senza sprechi o divertimenti… perché tolti i costi diretti, d’affitto, d’utenze, di tutte quelle spese necessarie per il mantenimento dei propri familiari… ecco, ciò che resta è il niente… anzi solo qualche nuovo debito, quello appunto richiesto dall’agenzia di riscossione (senza voler entrare nei meriti della legittimità delle richieste…)!
Leggo quindi con piacere che è nuovamente rientrato… sì… con “maggiori poteri” ed allora spero che per un momento venga rivista la posizione della nostra società che ricordo essere “CONFISCATA” (ho la netta sensazione che ormai di questa situazione non glie ne fotte più niente a nessuno…) e che si permetta alla stessa di svincolare tutte le somme attualmente bloccate, per poterle destinare ai lavoratori ( che rappresentano dopotutto proprio quella “gente onesta” a cui Lei si riferisce… non solo, aggiungerei irreprensibile e soprattutto incorruttibile… proprio perché “non collusa“, rappresentante di quell’immagine di correttezza morale a cui in molti vorrebbero immedesimarsi e che nei fatti dimostrano concretamente essere distanti…
Per cui, su quest’ultimo punto, se c’è qualcuno dei cosiddetti “paladini” della legalità che si vuole “pubblicamente” confrontare… il sottoscritto è in ogni momento disponibile!!!
Preg.mo Avv. Fiumefreddo, nel ritornare “più forte di prima”, provi a mettere in campo quel “grande coraggio” espressole dal Presidente Crocetta…
Perché le vittorie per essere concrete devono manifestarsi con i fatti… in caso contrario… restano delle vittorie di “pirro”… 
Quindi, quanto chiedo oggi a nome della Società (anche se dovrebbe essere qualcun altro a farlo… ma la vita è così… come quando si era alle elementari, le caramelle andavano sempre a chi stava buono e a braccia conserte…) è quanto Lei ha già dichiarato… e cioè di voler fare il Suo dovere, come prima… senza sconti a nessuno e rispettando tutti!!!
E noi questo Le chiediamo di rispettarci… proprio per quel senso di rispetto e di eguaglianza a cui Lei tanto s’ispira!!!

Sorveglianza speciale e sequestri: Le misure di prevenzione

Sorveglianza speciale e sequestri Le misure di prevenzione: il lavoro svolto dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione è uno dei capisaldi per il contrasto all’illegalità e al proliferarsi dei patrimoni illeciti.

Cosa dire… l’approfondimento della giornalista Laura Di Stefano è encomiabile, in quanto riporta in modo perfetto le dinamiche che intervengono, dal provvedimento di sequestro a quello della Confisca…
Non è mio interesse entrare nelle misure giudiziarie o dare i giusti meriti alle Procure per l’operato svolto…
Ciò che mi interessa valutare è la capacità concreta e obbiettiva che hanno le Istituzioni nel gestire quel patrimonio milionario e costatare come l’aspetto occupazionale rappresenta oggi, una vera e propria mannaia per tanti dipendenti… tra cui anche il sottoscritto!!!
Vedere in quali modi la vicenda Tecnis sta traghettando… preannuncia certamente per la nostra provincia una catastrofe… non solo occupazionale ma anche esecutiva, vedasi quegli appalti in corso –certamente necessari– e che a seguito della misura di prevenzione, non potranno adesso, rispettare i tempi contrattuali previsti, alimentando nuovi malumori nei cittadini, che vedono ora –in quelle mancate opere realizzate– quei benefici e quelle aspettative di cui avrebbero potuto beneficiare…
Abbiamo compreso come, ad ogni misura di prevenzione patrimoniale, segue la nomina (da parte del Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione) di un amministratore giudiziario, che di fatto, sostituisce il precedente legale rappresentante nella gestione della società, sottoposta adesso al provvedimento di sequestro. 
Il problema difatti nasce proprio lì… e cioè nell’affidare questo incarico così importante ad un uomo solo… che dimostra (se non sulla carta…) una limitata capacità di gestione societaria… dove poco o nulla valgono i requisiti di qualificazione universitari o i master conseguiti, perché la gestione di una società, abbisogna non solo d’inquadrare gli aspetti tecnici o amministrativi in modo lineare, ma necessita di scelte decisioni immediate… che il più delle volte se ritardate, producono gravi conseguenze disastrose o implicazioni civili e/o penali di difficile soluzione, che conducono di conseguenza la stessa società (sotto amministrazione controllata) al fallimento!!!
L’operato quindi dell’amministratore giudiziario non deve limitarsi a ricondurre l’azienda nel circuito della legalità… ma intervenire in tutte quelle problematiche di coordinamento che devono in tempi celeri essere affrontate… con il Tribunale, gli Enti, le SA, i fornitori, i consulenti esterni ed i dipendenti, affinché si concretizzi quella necessaria sinergia, che faccia in modo di garantire la continuità aziendale…
Le nomina finora conferite, il più delle volte, non hanno tenuto conto di quelle giuste prerogative meritocratiche, anzi si sono dimostrate nel corso di quegli anni di “guerra” errate… non tanto perché non si è tenuto conto dei criteri di rotazione… ma perché le scelte adottate sono state basate su amichevoli rapporti. meglio inquadrate in quei meccanismi (tanto di voga nel nostro paese) tra raccomandazioni e determinazioni arbitrarie degli stessi giudici delegati…
Prendiamo come esempio la vicenda dei giorni scorsi, dove due Comitati di “No Discarica“, hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Catania nei confronti dei tre commissari prefettizi della Oikos, nominati dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto i vertici dell’azienda con l’inchiesta “Terra Mia” e che hanno il compito di gestire la suddetta discarica… o anche, la scelta prefettizia di Catania, che ha affidato ad una coppia di coniugi (associati tra loro), per inviarli come commissari prefettizi: il marito M. Cassarino per gestire gli appalti Oikos-IPI e la discarica Valanghe d’Inverno (con le indennità che abbiamo ascoltato in questi giorni sulle “Le Iene”…) e la moglie R. Castelli per l’appalto de “La Cascina” al Cara di Mineo.
Il Cv depositato serve a poco, per non dire a nulla… in quanto è necessario prima di assegnare un nuovo incarico ad un amministratore, comprendere come egli abbia operato nelle precedenti gestioni e valutare se quanto realizzato rispondesse a quei canoni di giustizia e legalità… e nel caso in cui avesse dimostrato non solo inadeguatezza personale e professionale ma ancor peggio “collusione”, ecco che a quel punto, chi di dovere, dovrà prendere le giuste distanze, allontanandolo definitivamente!!!
Dopotutto come vado ripetendo… se fossero così bravi professionalmente… non avrebbero necessità di uno stipendio Statale… ma continuerebbero liberamente con la loro professione!!!
In ultima analisi, vorrei entrare nei meriti dei numeri…
Ho già scritto in un mio precedente post della moltitudine di società sottoposte in questi  anni a procedimenti di prevenzione e di come, la maggior parte di esse… siano ormai completamente chiuse!!!
Se quindi prendiamo questo parametro “ufficiale” quale metro di riferimento… possiamo ben comprendere come ci sia stata incapacità -da parte di molti di questi amministratori-,  nella gestione di questi beni che –quando e se… sarà definitivamente fatta emergere dimostrerà il proprio insuccesso in tutta la sua gravità…

Ed infine l’aspetto occupazionale, migliaia e migliaia di dipendenti senza lavoro… e quelli che sono ancora inseriti in queste società, non percepiscono il proprio stipendio da mesi…

In questa nota bisogna fare un plauso a Riscossione Sicilia S.p.a., capace – di bloccare totalmente i conti bancari di una impresa confiscata… non permettendo così ad essa di operare e/o di sopravvivere e nel contempo fa sospendere i pagamenti degli stipendi di quei poveri dipendenti…
Il bello è che quest’ultimi “cristi” e sono tanti… si ritrovano nel contempo ad essere chiamati dalla società di riscossione ad ottemperare alle inadempienze … senza però tenere conto, che proprio a causa di quanto dalla stessa realizzato, quei dipendenti –se pur volessero  ottemperare alle richieste pervenute ne sono di fatto… impossibilitati!!!
Che follia… il cane che si morde la coda… e nessuno che ne parla!!!

Arrestato Amministratore Giudiziario!!!


Sono anni che vado dichiarando delle difficoltà a cui le imprese sottoposte a confisca debbono sottostare…

Ad iniziarsi proprio da quel “particolare ed esclusivo” sistema con in quale si giunge alla scelta dei nominativi cui affidare ii controllo societario…
Un vero e proprio rituale quello delle nomine degli amministratori giudiziari, che segue il provvedimento con il quale il tribunale nomina il giudice delegato alla procedura…
Un sistema quasi clientelare, nel quale girano personaggi che hanno ritenuto di poter disporre dei beni confiscati quasi fossero “personali” e su cui costruire i loro vitalizi…

Difatti la consuetudine ha permesso che la maggioranza dei patrimoni confiscati, siano attualmente nelle mani di queste soggetti che, in modo del tutto arbitrario, li gestiscono spesso con discutibile efficienza e soprattutto senza alcun rispetto delle disposizioni di legge.
In particolare queste mie considerazioni, poggiano su fattori determinanti e cioè:
– il primo, quello dei pagamenti: eseguiti questi, senza alcun rispetto di quelle regole elementari chiamate “priorità”, nelle quali pur valendo sempre la regola della cosiddetta “par condicio creditorum”… e cioè che in base a questo principio, i creditori hanno tutti il diritto di essere soddisfatti in egual misura rispetto al patrimonio del debitore, questo però, finché non sussistano diritti di prelazione che dividono i creditori in differenti categorie, alle quali corrispondono ovviamente differenti trattamenti e cioè se si appartiene alla categorie dei privilegiati ( lo Stato, le istituzioni per debiti tributari ed il personale dipendente) oppure dei cosiddetti chirografari, che non godono del diritto di prelazione ( e dunque… saranno soddisfatti successivamente i creditori privilegiati).

– il secondo, quella della rotazione nelle amministrazioni giudiziarie, prevista dalla legge (così come la destinazione dei beni) che dovrebbe avvenire entro 90 giorni o al massimo 180, mentre invece – esistono reali casi in cui società con patrimoni milionari, sono da 15 anni nelle mani dello stesso professionista che per altro, possedeva un doppio incarico, giungendo a prendere cosi negli anni parcelle d’oro ( circa 7 milioni di euro) sia come amministratore giudiziario e sia (150 mila euro) come presidente del consiglio di amministrazione… controllore e controllato nella stessa persona…
– il terzo, la gestione in contemporanea di società – appartenenti questo allo stesso gruppo – che ora vengono ad avere il medesimo amministratore, che ovviamente nell’operare, si ritroverà a seconda della situazione ad essere, una volta creditore ed un’altra volta debitore e viceversa, operando così a “sensazione“, scelte strategiche di solito errate o certamente non convenienti per l’una rispetto all’altra…  

– il quarto, la poca dimestichezza con il settore tecnico da affrontare – per non voler aggiungere,  la poca capacità professionale e personale che questi amministratori giudiziari hanno, garanzia loro data soltanto sulla carta, in quanto iscritti all’Albo nazionale degli amministratori giudiziari, ma per il resto, poco conoscono di quel campo con cui adesso debbono andare ad insediarsi, vedasi imprese alimentari, di costruzione, gestione ambientale, impianti industriali, ecc…, e dove – circostanza questa che secondo il sottoscritto dovrebbe essere sempre adottata – questi amministratori, pur avendo la possibilità di chiedere al giudice delegato il consenso a farsi coadiuvare da tecnici o da altri soggetti qualificati, questi amministratori… preferiscono operare in modo del tutto arbitrario, facendo di solito cazz…, ed in questo, non pensiate che ci sia soltanto l’inadeguatezza professionale… perché al suo interno si nasconde il vero motivo, rappresentato da una personalità debole che per propria convenienza, preferisce in ogni circostanza evitare… quei possibili scontri o eventuali denunce di responsabilità!!!

Quanto sopra è appena emerso, dall’ultima indagine condotta dalla Procura Calabrese, dove è stato scoperto ( ma parliamo sempre dell’acqua calda… ) che la condotta di un amministratore giudiziario infedele, consentiva alla ‘ndrangheta di continuare a controllare le stesse imprese sequestrate alcuni anni prima ad alcune cosche…
Il boss arrestato, grazie alla complicità dell’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, continuava a gestire in maniera diretta le proprie aziende sequestrate, impartendo ordini e fornendo indicazioni che permettevano così alle società collegate di progredire nel malaffare…
Ora in galera sono finiti in tanti, non soltanto coloro che erano affiliati alla cosca, ma anche  insospettabili professionisti, commercialisti ed avvocati, accusati tutti di far parte dell’organizzazione o di averla favorita. Tra questi Rosario Spinella, professionista reggino che il Tribunale aveva designato quale amministratore giudiziario delle aziende sequestrate preventivamente quando era scattata l’operazione…
Spinella è accusato di aver amministrato le aziende, praticamente facendo partecipare il clan a tutte scelte strategiche delle società.

Il manager poi attraverso la sovra-fatturazione delle prestazioni avrebbe costituito un fondo nero al quale i boss potevano attingere, soldi che poi finivano direttamente nelle mani della “famiglia”…
Oltre al commercialista nella lista delle persone finite in manette anche gli avvocati Giulia Dieni e Giuseppe Putortì, legali storici del boss, ora accusati di aver fatto da staffette e portaordini del boss, approfittando della possibilità di avere con lui colloqui in carcere.
Gli inquirenti hanno rilevato che i familiari del boss, era sempre presenti nei cantieri ed aveva la disponibilità di uomini e mezzi che gestivano a loro piacimento, eludendo di fatto, le disposizioni impartite del Tribunale. 

Voler credere oggi che questi rappresenti siano soltanto un caso sporadico è falso…. e vi assicuro che non c’è bisogno d’attraversare lo stretto, basta guardare a casa nostra e di queste imprese e di questi amministratori collusi, ne troviamo a centinaia – basterebbe prendere in mano le carte di quella loro “professionale” gestione amministrativa e ci si accorge subito ( o meglio… ciò è possibile se chi legge le carte è capace di poter individuare anche tra quegli interspazi bui… occultati nel proprio interno, difficilissimi da intuire o da comprendere, anche purtroppo… per gli stessi inquirenti) di come questa loro condotta, sia stata volontariamente, disdicevole e manchevole, un operato svolto non con piena autonomia, ma fortemente condizionato e indubbiamente sottomesso!!!  
Ci sono uomini che credono tanto nella “famiglia” che ne hanno due…

Quante " teste di legno"…

Si definisce una testa di legno, colui che per il semplice fatto di aver accettato l’incarico di Amministratore legale di una società, diventa consapevole di realizzare attività illecite, sotto il diretto “suggerimento” dell’amministratore di fatto…
Uno dei motivi per i quali si fa uso di tali soggetti è la disponibili di questi a sostituirsi a loro per ragioni di opportunità.
Solitamente si sceglie tra familiari poiché garantiscono maggiore sicurezza ma a volte è più facile demandare a soggetti estranei, tale incombenza è più disponibili a eseguire gli ordini, per pura convenienza economica…, anche se il più delle volte la ” testa di legno ” raccoglie le briciole dell’elemosina elargita dal suo “capo”…   
Oggi comunque si distinguono le diverse responsabilità, evidenziando i differenti criteri di imputazione e cioè quelli cosiddetti patrimoniali da quelli di carattere amministrativo, in particolare nel caso in cui, l’amministratore di diritto non sia quello effettivo, ma risulti affiancato dalla figura nascosta dell’amministratore di fatto.
Quindi il cosiddetto “prestanome” non fa altro che avvallare ogni decisione altrui, sottoponendo ogni sua scelta alle disposizioni del proprio boss!!!
Voler stabilire per quale motivo o per quale prezzo un’uomo, decida di affidare la propria libertà e la propria persona, barattando quindi, onestà e dignità per qualcosa di abbietto è qualcosa che purtroppo non si riesce a capire…
Preferire quel provvisorio benessere, a qualcosa di unico e di raro qual’è l’indipendenza morale, è certamente qualcosa di insensato pericoloso… 
Un soggetto incapace, totalmente estraneo alla concreta attività sociale e ad eventuali scelte imprenditoriali, posto in una carica che attribuisce a lui principalmente doveri di vigilanza e di controllo e le cui invece violazioni, comporteranno personali responsabilità.
Difatti, anche la semplice accettazione del rischio che potrà determinare possibili reati è ragione sufficiente, per ritenere responsabile questa cosiddetta “testa di legno”…
Ogni giorno assistiamo ad arresti nei quali sono sempre più presenti soggetti, che per dare una svolta, a questo particolare momento di crisi, affidano e promuovono se stessi a prestanome, anche ed in sostituzione di soggetti legati alla malaffare…
Ridursi a marionetta o a pupo è qualcosa di veramente spregevole, non soltanto per il rischio molto concreto di essere chiamato a rispondere alle autorità, sotto il profilo penale e civile, ma principalmente perchè attraverso la propria condotta irresponsabile ( anche se dovuta ad una posizione servizievole), dovrà un giorno giustificarsi con se stesso, i propri cari, di quelle scelte che ora è costretto a subire e che indirettamente, hanno macchiato non soltanto la propria integrità, ma anche il decoro di quanti finora gli erano stati accanto…
Si tratta quindi di fare una scelta, di imporsi un comportamento rigoroso, allontanando da se decisioni estremamente convenienti e comode, ma che contrastano con quei principi di rettitudine, moralità e giustezza, cui da sempre è improntata la parte onesta della natura umana!!!