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18 Marzo, un evento dedicato alla memoria del maresciallo dei carabinieri Alfredo Agosta, vittima della lotta alla mafia: Palazzo delle Scienze ospita il convegno "Criminalità organizzata ieri e oggi".

Oggi martedì 18 marzo, presso l’aula magna del Palazzo delle Scienze dell’Università di Catania, si terrà un convegno intitolato “Criminalità organizzata ieri e oggi“, un evento dedicato alla memoria del maresciallo dei Carabinieri Alfredo Agosta, vittima della lotta alla mafia. 
L’iniziativa, organizzata nell’ambito del progetto GRINS (Growth, Innovation and Sustainability), ha riunito istituzioni, forze dell’ordine, accademici e cittadini per riflettere sull’evoluzione della criminalità organizzata e sulle strategie di contrasto adottate nel tempo.
L’iniziativa sarà aperta dai saluti istituzionali del rettore Francesco Priolo, del presidente dell’Associazione nazionale antimafia “Alfredo Agosta” Carmelo La Rosa, del presidente del tribunale Francesco Mannino e del prefetto Maria Carmela Librizzi e rappresenterà un’occasione importante per approfondire il tema della mafia e il suo impatto sulla società. Tra gli interventi, quello del Generale di Brigata Salvatore Altavilla, comandante provinciale dei Carabinieri di Catania, e del procuratore della Repubblica Francesco Curcio, che sottolineranno l’importanza di un impegno costante delle istituzioni e della società civile nella lotta alle attività illegali.
Ma al di là dei dibattiti e delle analisi, il cuore dell’evento è il ricordo di Alfredo Agosta, ucciso barbaramente il 18 marzo 1982 mentre si trovava in un bar di Catania, in via Firenze. Un uomo che, con scrupolo e dedizione, aveva fatto della lotta alla criminalità organizzata una missione, pagando con la vita il prezzo del suo coraggio.
Alfredo Agosta non era solo un militare, ma un investigatore capace di andare oltre le apparenze, di collegare fatti a nomi, di smascherare legami oscuri tra criminalità e politica in un’epoca segnata dall’omertà. La sua storia è una testimonianza di impegno civile e deontologico, un esempio di come il senso del dovere possa trasformarsi in un atto di amore per la comunità.
Purtroppo, in un’epoca in cui i modelli proposti ai giovani spesso si riducono a figure superficiali e banali, diventa ancora più importante ricordare uomini come Agosta. Uomini che hanno saputo guardare oltre, che hanno scelto di non accontentarsi, che hanno fatto della loro professione una missione animata da ideali etici e civili.
Celebrare la memoria di Alfredo Agosta non è solo un dovere, ma un impegno che va oltre l’ambito personale. 
Difatti, questa lealtà e questo senso di giustizia sono i principi che sento di dover portare avanti ogni giorno, sì… denunciando fatti gravi, non solo come individuo o come membro dell’Associazione “Alfredo Agosta“, ma soprattutto come “formatore”. Perché è proprio attraverso l’educazione e l’esempio che possiamo trasmettere alle nuove generazioni quei valori fondamentali – rispetto, onestà, coraggio – gli stessi che possono far migliorare questa nostra terra, ideali che abbiamo visto, hanno guidato uomini proprio come Alfredo Agosta.
Perché solo così possiamo onorare quel loro sacrificio e fare in modo che il loro impegno non sia stato vano, ma diventi una luce per costruire un futuro migliore, libero dalla mafia e dall’ingiustizia!!!
Non bisogna attendere i gesti degli altri, ognuno di noi nel proprio piccolo può fare la differenza, contrastando ogni forma di corruzione e malaffare. Perché la memoria non deve essere relegata a una semplice ricorrenza, ma deve vivere ogni giorno, nelle nostre azioni e nelle nostre scelte.
Grazie, Alfredo Agosta, per averci insegnato che il coraggio e la lealtà sono valori che non passano mai di moda. La tua eredità continua a vivere in chi, come te, crede in un mondo più giusto e onesto.

Premio Alfredo Agosta: "Unirsi contro le mafie: tecniche preventive e monitoraggio del fenomeno".

Un convegno quello di stamani, organizzato dall’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, che ha portato centinaia di giovani presso la sala conferenze del Centro Fieristico “Le Ciminiere” della città metropolitana di Catania, per seguire i relatori: Generale di Corpo d’Armata, Giovanni Truglio, in rappresentanza del Foro di Catania, l’Avv. Ivan Antonio Maria Albo, il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Catania, Dott. Carmelo Zuccaro, moderatore il giornalista di Live Sicilia e inviato di La7 “Aria che tira”, Dott. Antonio Condorelli. 

IL Prof. Emanuele Coco, docente di Storia della Filosofia dell’Università degli Studi di Catania, ha aperto i lavori, cui sono seguiti gli interventi Istituzionali del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Sen. Nello Musumeci, il Presidente dell’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, Ing. Carmelo La Rosa, il Dirigente dell’Ufficio scolastico per la Sicilia Ufficio VII – Ambito Territoriale di Catania, il Presidente della Corte d’Appello di Catania, Dott. Filippo Pennisi ed il Prefetto di Catania, Dott.ssa Maria Carmela Librizzi. 

 

E’ intervenuto inoltre a mezzo teleconferenza il Presidente della Commissione Nazionale Antimafia di Camera e Senato della Repubblica, On.le Chiara Colosimo.

In ricordo del Maresciallo Maggiore Alfredo Agosta è intervenuto il figlio, componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, con una coinvolgente e commovente testimonianza personale/familiare che ha saputo trasmettere ai giovani presenti gli insegnamenti espressi dal padre per quei valori di onestà, principi di coraggio e ideali che contraddistinguono quel giusto percorso di crescita che si deve insitillare sin dall’infanzia. 

I ragazzi presenti, particolarmente colpiti da quelle sue parole, hanno abbracciato egli ed il fratello Antonio, con un lungo e caloroso applauso.

Difatti, la loro partecipazione a questo convegno ha reso unica questa giornata alla memoria del Maresciallo Agosta; è infatti a loro che viene consegnato il futuro e soprattutto l’esempio di coloro che hanno sacrificato la loro vita nel nome della legalità. 

Il messaggio è quindi “La mafia uccide, il silenzio pure” ed allora, non bisogna mai abbassare la testa di fronte alla criminalità, alla colllusioni, alla corruzione, viceversa, bisogna avere in ogni momento della nostra vita il coraggio di dire no, di denunciare, perché il cambiamento della società è ora nelle vostre mani!!!

Mi riprometto inoltre nei prossimi giorni di dedicare alcuni post alle parole espresse dai relatori, perché in esse vi è contentuto un messaggio cardine alla lotta e al cambiamento, in particolare da quel radicamento storico-culturale della mafia nel territorio e soprattutto a quei falsi miti per cui la mafia vince sempre sullo Stato, nonostante centinaia di funzionari dello Stato abbiano perso la vita per combattere la criminalità organizzata!!!

Lunedì 18 Marzo: consegna a Catania del Premio Antimafia "Alfredo Agosta".

Saranno tre i vincitori a cui verrà consegnato il “Premio Agosta” durante l’incontro “Unirsi contro le mafie, tecniche preventive e monitoraggio del fenomeno” previsto il l8 marzo c.a. alle ore 10.00, nella sala conferenze de “Le Ciminiere” di Catania.

E precisamente, l’ufficiale dei Carabinieri del Ros, Lucio Arcidiacono (lo stesso che ha catturato il latitante Matteo Messina Denaro), il Procuratore Generale, Dott. Carmelo Zuccaro, ed infine, uno dei giornalisti maggiormente impegnati nella nostra isola, capace attraverso le sue inchieste di cronaca, d’evidenziare tutte quelle collusioni mafiose, politico, imprenditoriali, che come ben sappiamo, sono ben presenti nella nostra regione, mi riferisco al Dott. Antonio Condorelli.

Saranno presenti inoltre alcuni studenti delle quinte superiori, universitari e rappresentanti dell’Ordine degli avvocati che hanno partecipato alle iniziative di sensibilizzazione dell’associazione antimafia Agosta. 

Ad aprire i lavori sarà Emanuele Coco, docente di storia e filosofia dell’università. 

Sono previsti interventi del ministro Nello Musumeci, di Carmelo La Rosa, Presidente dell’associazione nazionale antimafia Alfredo Agosta, di Emilio Grasso, dirigente dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia, di Antonino Guido Distefano, Presidente dell’Ordine degli avvocati, di Filippo Pennisi, Presidente della Corte d’appello e del Prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi.

Una sessione degli studi sarà inoltre dedicata al ricordo del maresciallo Alfredo Agosta, con la relazione del figlio Giuseppe. 

Previste altresì tre relazioni, quella dell’avvocato Ivan Albo, del generale di corpo d’armata e comandante interregionale dei Carabinieri Giovanni Truglio e del Pg Carmelo Zuccaro. Le conclusioni saranno di Chiara Colosimo, Presidente della commissione nazionale antimafia.

Quale criminalità organizzata, oggi? Struttura e attività – nuove strategie di intervento a contrasto.

Avrei voluto esserci, ma il lavoro mi ha condotto quest’anno ad essere lontano dalla mia Catania, anche se quotidianamente seguo quanto accade non solo nel capoluogo etneo, bensì in tutta la regione… 

Tra l’altro, il convegno di cui sto per parlarvi, organizzato dalla associazione “Alfredo Agosta” di cui mi pregio di aderire, è stato realizzato presso lo stesso Istituto che frequentavo quand’ero adolescente, già… quell’Istituto Tecnico Superiore Statale: “G.B. Vaccarini”.

Sono passati parecchi anni da quando mi diplomai in quel lontano 1985 e credo che se oggi ho potuto fare affidamento su certi principi, come per l’appunto quelli della legalità (che mi vedono da anni impegnato in prima linea…), molto lo si deve principalmente agli insegnamenti ricevuti allora da quella scuola e dai suoi professori, che ricordo ancora con affetto…   

E’ difatti fondamentale provare in ogni circostanza a trasmettere ai nostri giovani quella cultura della legalità, che dovrà essere principio fondamentale della loro vita e a cui crescendo, non dovranno mai rinunciare.

Il tema del convegno è stato: Quale criminalità organizzata, oggi? Struttura e attività – nuove strategie di intervento a contrasto”.

Ad aprire i lavori è stato il Dirigente Scolastico Prof.ssa Salvina Gemmellaro, la quale si è soffermata sull’importanza di affrontare unitamente ai ragazzi temi sulla legalità e sulla criminalità organizzata.

Presenti tra i relatori, il Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Antonella Barrera, che ha evidenziato come la mafia si autoalimenta con i propri comportamenti illeciti (estorsioni, sostanze stupefacenti, appalti ecc…) e proseguendo conversando con i ragazzi, si è soffermata sull’importanza non solo di credere, ma soprattutto di trasmettere quella cultura di liceità, parola che è stata più volte ripetuta durante il convegno.

L’Associazione Nazionale Antimafia Alfredo Agosta, rappresentata dal segretario Alessandro Patanè, ha portato i saluti istituzionali del Presidente Ing. Carmelo La Rosa, spiegando come l’Associazione  si muova sul territorio e quali compiti si prefigga di ottenere; ad egli, è seguito successivamente l’Avv. Antonio Cannavaro collaboratore esterno dell’Associazione, che ha illustrato ai ragazzi l’importanza della denuncia, ma anche del diritto di difesa.

Era presente altresì il dott. Giuseppe, figlio del Maresciallo Alfredo Agosta, che ha raccontato ai ragazzi della sua vita personale, d’altro canto comprendere come vivere senza un padre non sia per nulla facile, soprattutto quando lo si è perso in quel modo così crudele, vittima di quella brutalità umana o per meglio dire: “inumanità” chiamata “mafia”!!!

Giuseppe Agosta esordisce comunque con parole pregevoli che trasmettono a quei giovani presenti la speranza, un messaggio importante quello cioè che nella vita si può sempre scegliere e decidere dove stare e soprattutto con chi: “nella mia disgrazia sono stato fortunato, perché ho avuto alle spalle una grande madre e una famiglia ovvero l’Arma dei Carabinieri”.

E importante sempre e in ogni circostanza far comprendere a quei discenti cosa li attenderà fuori dalla scuola, quanto il loro essere onesti, prima con se stessi, sarà di grandissima importanza, in quanto primo passo per migliorare se stessi, ma anche il Paese in cui credono!!!

Questi giovani devono comprendere che è da loro che passerà il futuro, essi potranno rappresentare con le loro scelte la differenza, ma nel far ciò non dovranno mai piegarsi o aver paura o patire le pressioni dell’ambiente circostante, perché quest’ultime con il passar del tempo ci saranno e faranno in modo da condizionare qualsivoglia loro decisione, subendo pressioni anche in maniera coercitiva, pur di far raggiungere quelle azioni disoneste… 

Ed è per queste motivazioni che essi in questa loro crescita dovranno scegliere, cioè… rendersi conto che non potranno mai essere onesti verso gli altri, se prima non lo saranno in fondo con se stessi!!!

Ed allora, mi permetto di condividere il pensiero di un uomo che posandomi da fanciullo la mano sul mio capo mi disse: non importa quanto tu sia buono o monello, l’importante è che tu sia sempre onesto!!! Era… il Presidente Aldo Moro.

Nel salutare quindi, lascio quest’ultimo messaggio a modello eredità, confidando che attraverso di esso, si possa orientare se stessi verso quei naturali principi di giustizia e legalità, gli stessi che faranno in modo da sostenervi e affrontare la vita in maniera dignitosa.

Diceva Sigmund Freud: “Essere completamente onesti con sé stessi è un buon esercizio, ma esserlo con gli altri, sarà musica per le loro orecchie”.

  

Per non dimenticare: Alfredo Agosta.

Il 18 Marzo del 1982 veniva barbaramente ucciso il maresciallo dell’Arma dei Carabinieri Alfredo Agosta e nella giornata di ieri per ricordarlo, è stata realizzata una messa presso la Chiesa di S. Chiara di Catania, nel 37esimo anniversario della sua scomparsa.

Purtroppo in questi giorni sono stato fuori sede e mi dispiace non poter essere stato lì, perché penso sempre che queste occasioni sono fondamentali per rinnovare quel senso di ringraziamento verso chi con il proprio sacrificio e nell’esercizio del proprio dovere, ha segnato una tappa fondamentale nel cammino di questa democrazia…
I nomi e le storie di tutti quegli uomini e donne, costituiscono delle irrinunciabili testimonianze di impegno civile e deontologico e devono essere sempre tenute vive nella memoria collettiva di ciascuno di noi, non solo durante gli anniversari, ma sempre, in ogni momento delle nostre giornata!!!
Solo in questo modo, accomunando ogni nostra azione a quelle compiute da essi, possiamo rendere più luminosa la nostra esistenza, senza dover attendere – come solitamente avviene – quelle “Giornate della memoria”.
Ciascuno di loro, in un periodo storico violento per la nostra terra, ha saputo profondere il massimo impegno personale, senza ricercare per se la vocazione da eroe, ma compiendo il proprio dovere senza mai accontentarsi…
Hanno fatto della loro professione una missione, animati da una carica ideale ed etica, non si sono limitati, ma sono andati oltre…
Hanno valutato quanto gli altri non vedevano o non volevano vedere e sono riusciti – in un periodo di grande omertà – a comprendere quel mondo criminale celato e quei legami con la politica e i suoi uomini… riuscendo a collegare fatti a nomi, il tutto in nome di una passione civile e sociale

Ciò che oggi non si sta riuscendo a trasmettere ai nostri ragazzi… interessati maggiormente a prendere come esempio sui social (ad esempio Istagram) quei modelli “influencer” del tutto banali e insignificanti!!!
Alfredo Agosta, era un investigatore scrupoloso e venne assassinato nel centro della nostra città, mentre prendeva un caffè in via Firenze con un suo confidente…
Sono onorato di poter ricordare in questo mio “semplice”  un grande uomo e mi sento particolarmente vicino ai suoi familiari e ai rappresentanti dell’associazione nazionale antimafia ad egli intestata…

Sono pienamente d’accordo con quanto riporta il figlio Giuseppe: “Celebrare la ricorrenza, un impegno che va oltre l’ambito personale… mio padre mi ha insegnato a stare in questa terra con lealtà e io l’ho insegnato ai miei figli”.
Ed è il motivo che spinge ogni giorno il sottoscritto a prodigarsi per far sì che possa dare sempre il massimo, contrastando in ogni circostanza anche la più semplice forma di corruzione e malaffare; principi che sento interiormente grazie proprio agli insegnamenti di uomini come Alfredo Agosta, gli stessi che nel mio piccolo provo a trasmettere quotidianamente non solo ai miei familiari, ma a chiunque ed in ogni circostanza…
Grazie Agosta… 

Fondamentale iniziativa a Catania, dall’Associazione Alfredo Agosta.

Ogni venerdì è attivo presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania (Via Battello) lo sportello sul sovra-indebitamento gestito dagli esperti avvocati messi a disposizione dall’Associazione Nazionale Antimafia, Alfredo Agosta, di cui mi onoro far parte.
Si tratta di  applicare la legge 3 del 2012, una procedura che a Catania è poco conosciuta (è stata difatti utilizzata una sola volta…) sia dagli utenti, che dagli stessi operatori… 
La norma rivolta ai privati e alle piccole imprese, permette la cancellazione dei debiti pregressi del debitore,  ivi compresi quelli verso il fisco (Equitalia).
La Legge infatti ha introdotto nel nostro ordinamento, una procedura concorsuale anche nei confronti del debitore persona fisica, attivabile però solo dal debitore stesso e non dai creditori.
Per poter beneficiare delle procedure di composizione della crisi è necessario avere due requisiti:
– il primo prevede che non si deve essere assoggettati (né assoggettabili) alle vigenti procedure concorsuali disciplinate dal R.D. 267 del 1942.
Pertanto, alla procedura in commento possono ricorrere tutti i soggetti, persone fisiche, società, enti, che:
*  non svolgono attività d’impresa;
* sono professionisti, artisti o altri lavoratori autonomi;
* sono imprenditori commerciali sotto la soglia di cui all’art. 1 l. fall.;
* sono enti privati non commerciali (associazioni ecc.);
* sono imprenditori agricoli;
* sono “start up innovative” indipendentemente dalle loro dimensioni.
– il secondo requisito prevede che vi deve essere lo stato di “sovra-indebitamento” definito come “la situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà ad adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente” (Art. 6 co. 2, lett. a), L. 3/2012).
Il concetto di ”sovra-indebitamento” è diverso da quello di insolvenza della legge fallimentare in quanto prevede non solo l’incapacità definitiva e non transitoria di adempiere regolarmente ai propri debiti, ma fa anche riferimento ad una sproporzione tra il complesso dei debiti e il proprio patrimonio prontamente liquidabile, seppur sia specificato il rapporto di tale squilibrio.
Il consumatore, invece, è definito come “il debitore persona fisica che ha assunto obbligazioni esclusivamente per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta” (Art.6, co.2, lett b), L.3/2012)”.
Questa specifica individuazione è da ricondursi alla volontà del legislatore di distinguere nettamente la procedura relativa al consumatore, rispetto a quella prevista per tutti i restanti soggetti non fallibili.
  • Non possono accedere al queste procedure coloro che sono in queste condizioni: essere soggetto a procedure concorsuali diverse da quelle previste dalla L.3/2012;
  • aver fatto ricorso, nei precedenti cinque anni, ai procedimenti di composizione della crisi da sovra-indebitamento;
  • aver subito, per cause imputabili al debitore, uno dei provvedimenti di cui agli art.14 e 14-bis (ovvero l’impugnazione e la risoluzione dell’accordo e la revoca e la cessazione degli effetti dell’omologazione del piano del consumatore);
  • aver presentato una documentazione che non consente di ricostruire compiutamente la sua situazione economica e patrimoniale.

Lo sportello sarà aperto dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e per chi fosse impossibilitato a recarsi il venerdì mattina potrà chiedere un appuntamento concordando orari e giorni diversi inviando una mail all’indirizzo: info@associazionealfredoagosta.it
Si precisa altresì che lo sportello svolgerà funzione di antiusura e antiracket, e sarà impegnato in iniziative di informazione, sensibilizzazione e promozione, per offrire ai cittadini che sono a rischio usura o che siano già vittime di questi fenomeni, un supporto gratuito che tenga conto di tutti gli aspetti del problema, economici, legali, psicologici.
Il direttore dell’Ispettorato del lavoro, Domenico Amich, ha già annunciato che nell’immediato futuro moltiplicherà i giorni di ricevimento dello sportello e le sue funzioni, anche perché – ha affermato Amich- “A molti, compreso le banche, fa comodo che la procedura sul sovraindebitamento sia poco conosciuta l’Associazione Alfredo Agosta, che si è resa disponibile gratuitamente a prestare questo servizio e ben volentieri abbiamo deciso di istituire questo sportello le cui funzioni saranno presto ampliate, mettendo a disposizione nostro personale, per creare anche uno sportello informativo sul lavoro.»
In un momento di crisi profonda del nostro paese, sia finanziaria (che morale…) dove, intere famiglie ed imprese, vengono ridotte sul lastrico, vi è uno strumento (ahimè… scarsamente noto). per poter ripartire nuovamente da zero, cancellando (o quanto meno riducendo) drasticamente i debiti e ridando dignità a tutti quei soggetti che da troppo tempo, erano rimasti vessati ed imprigionati in quelle maglie cupe della disperazione, a causa di “strozzini” (ufficiali e ufficiosi…) che ormai li avevano resi incapaci anche di poter vivere…
Una nuova speranza si è accesa… per dare coraggio e conforto alla sofferenza.

Zero denunce!!!

L’associazione antiracket-antiusura “Alfredo Agosta”, ha comunicato nei giorni scorsi che: i commercianti non reagiscono!

Nessuna denuncia…, silenzio assoluto!!!
Tra l’altro, proprio il procuratore reggente, Michelangelo Patanè, a lanciato una verità dolorosa e cioè che dopo aver proceduto con le indagini, attraverso pedinamenti, intercettazione e quant’altro avendo accertato concretamente al tentativo d’estorsione, ci si trova a giungere ad un bivio, anzi ad una vera e propria interruzione…
Già, i processi purtroppo, non possono essere avviati, in quanto mancano della figura più importante e cioè della “vittima”, che stranamente non denuncia…
E’ certo che il pizzo costituisce per l’associazione criminale un introito importante, che non può essere messo in discussione da nessuno, neanche dai familiari o dai propri affiliati… al limite questi, potranno ottenere un piccolo sconto o una dilazione sul pagamento… ma di pagare… bisogna pagare è questo lo sanno tutti!!!
Certamente questa situazione di “paura” condiziona e limita fortemente non solo gli imprenditori che non si sentono sicuri, ma la stessa libertà di mercato che ribalta i propri effetti negativi su tutta la società…

Di certo, non si può sperare di chiedere a quei pochi cittadino onesti… di sventolare lo stendardo della legalità e dire loro… d’iniziare a mostrarsi coraggiosi, quasi fossero dei paladini della giustizia, con la corazza e pronti ad andare a combattere…, chiaramente… da soli!!!

Come uscire quindi da questa situazione???
Bisogna cambiare metodologia, dare vere motivazioni a questi imprenditori, commercianti, ecc…, che garantiscano in maniera sicura, colui che denuncia…
Non si tratta di mettergli la scorta e nemmeno di proteggere i propri familiari…, anche perché ci vorrebbe un esercito se tutti denunciassero…, ma si potrebbe iniziare, per esempio, col prevedere una norma che assicuri l’esenzione totale dei prossimi pagamento dei tributi locali per almeno cinque anni o ancor meglio l’esenzione su tutte le imposte (Equitalia-Serit- ecc…) degli ultimi tre anni, che però, dimostrino in maniera decisa, la volontà di collaborare con le autorità, permettendo di attuare quelle procedure investigative che conducano le autorità inquirenti o alle forze dell’ordine, di poter costatare in maniera indubbia, che si è stati vittime di comportamenti criminosi, attribuibili ai reati di estorsione e di usura…

I giovani in tal senso, stanno dando segnali di rivolta contro le estorsioni e sono sempre loro i primi ad essere in prima linea, sia in qualità di rappresentanti di una società migliore, ma soprattutto come esempio per quelle realtà emarginate, maggiormente colpite dalle organizzazioni criminali…

Certamente alle denunce debbono seguire riforme più concrete da parte dei nostri legislatori, che garantiscano pene certe ed esemplari…
A cosa serve denunciare se poi dopo soltanto pochi giorni o al massimo qualche mese… ci si ritrova ad avere dietro la porta, coloro che si erano denunciati e che ora manifestano con violenza le proprie ritorsioni…

Non ci prendiamo in giro…, fintanto saranno queste le normative di riferimento con cui si spera di stravolgere quel perverso meccanismo… c’è poco da stare allegri… perché sarà molto difficile, per non dire impossibile…, che qualcuno si travesta da Batman per andare a colpire questa diffusa piaga…

E’ ovvio comunque che bisogna selezionare in modo rigido, quanti sono disponibili a collaborare…
Abbiamo potuto assistere in questi giorni, come alcune società legate alla criminalità, abbiano avuto l’intuizione di iscriversi a queste associazioni per la legalità, solo per poter avere quel virtuale “paravento”, che ha permesso loro, di compiere in maniera illecita, i loro sporchi traffici…

Già, potrebbero essere in molti, coloro che decidano di denunciare soltanto per poter usufruire o accedere a quei possibili vantaggi derivanti dalla collaborazione… ma qui non si tratta di fare – come ormai di moda fanno molti ex mafiosi – i “collaboratori di giustizia”, questa iniziativa ha la volontà di premiare quanti hanno il coraggio di fare il primo passo… poi con il tempo se tutti faranno la loro parte… ecco che allora non ci sarà più bisogno di alcun incentivo… poiché la cultura della legalità… avrà vinto su quella del pizzo e dell’usura!!!
Per cui bisogna fare presto…, come dice il proverbio: chi prima arriva meglio alloggia…, Certamente, bisogna approvare una normativa che preveda l’esenzioni sopra riportate… in virtù soprattutto di una crisi in atto che, non solo rischia di aumentare il numero di quanti sono già colpiti del racket dell’estorsione, ma soprattutto, non potendo questi assolvere il più delle volte alle richieste di pagamento degli estorsori, si ritrovano con il tempo vittime anche di quello dell’usura… per concludere ahimè… il più delle volte, la propria esistenza, in maniera suicida!!!