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Scandalo corruzione marittima: lo Stato ancora nella rete.

L’ultimo filone d’inchiesta sulle frodi nelle pubbliche forniture ha portato al sequestro di ben 64 milioni di euro a una compagnia marittima. Mentre gli interrogatori davanti al GIP sono in corso, il pubblico ministero ha già richiesto gli arresti domiciliari per alcuni degli indagati.

E ancora una volta, come un copione ormai fin troppo familiare, tra i nomi coinvolti spuntano magistrati, forze dell’ordine e alti funzionari delle prefetture. Molti di loro, si legge negli atti, avrebbero addirittura viaggiato gratuitamente sulle tratte per la Sardegna e la Sicilia.
Per i pubblici ufficiali è scattata l’inevitabile contestazione di corruzione, anche se – almeno per ora – non sono emerse prove definitive sui favori concessi alla compagnia marittima in cambio dei “regali”. 
Le accuse, comunque, sono gravi: frode, falso e corruzione. Purtroppo, grazie alla nuova legge Nordio, il giudice dovrà ascoltare gli indagati prima di emettere misure cautelari, aggiungendo un ulteriore strato di burocrazia a un sistema già farraginoso.
Come sempre, evito di citare i nomi: li trovate ovunque, in ogni articolo, in ogni telegiornale. Al sottoscritto, invece, colpiscono le loro funzioni, i ruoli che ricoprivano, o che ancora detengono. Quelli che dovrebbero essere garanti della legalità, e che invece sembrano averla svenduta per un posto in prima fila sul traghetto, per un favore, per un vantaggio meschino.
E qui, ammetto, la rabbia lascia spazio a un’amarezza ancora più profonda.
Perché ogni giorno, in questo Paese, scopriamo che nessun livello sociale è immune dalla corruzione. Nessuno. Non le toghe, non le divise, non gli scranni del potere. Anzi, più si sale, più l’ipocrisia diventa sfacciata, più il marcio si fa sistemico!
E il dramma è che non è più nemmeno una sorpresa. È la normalità. È la rassegnazione di chi, come me, legge queste notizie e sa già come finirà: con qualche arresto domiciliare, con qualche annuncio trionfale, ma senza una vera svolta. Perché il vero scandalo non è che accada, ma che continuiamo a tollerarlo.
E allora sì, viene da pensare a quei “trenta denari” che hanno venduto l’onore di un intero sistema. Per cosa? Per un viaggio gratis? Per una raccomandazione? Per un po’ di potere in più?
Che misero prezzo per svendere la dignità di un Paese intero…

Gli Appalti Pubblici??? Gia… una vera e propria "manna dal cielo"!!!

Gli appalti pubblici sono stati creati dai legislatori come un interesse pubblico… 
Sì… un vero e proprio contratto che lega la pubblica amministrazione ad un soggetto privato, sì… in vari contesti, ad esempio l’esecuzione di lavori, forniture o servizi vari…
Già… mai e poi mai ci si saremmo aspettati che proprio coloro che avrebbero dovuto controllare e quindi, in quanto controllori, avrebbero dovuto verificare che tutto procedesse in maniera corretta, sono stati viceversa i primi ad aver iniziato gli illecitidi cui ormai quotidianamente andiamo leggendo…

Difatti, anche noi siamo diventati esperti, sì… di tutta una serie di parole come corruzione, appropriazione indebita, abuso di potere, favoritismo, concorrenza sleale, concussione, falsificazione, clientelismo e servono a poco le multe inflitte o le condanne di chi si è comportato in maniera colpevole!!!

La circostanza che mi fa più ridere è vedere coloro che auspicano nella giustizia ed in quel risarcimento, ben sapendo che nessuno in questo nostro paese paghi mai per i danni finanziari causati alla pubblica amministrazione e ancor meno hanno effetto l’esclusione di certe imprese dalla partecipazione alle gare d’appalto per un periodo determinato o l’eventuale revoca di quello stesso appalto per essere stata in flagrante violazione delle normative previste, per poi scoprire successivamente come la pubblica amministrazione abbia assegnato ad altra impresa quello stesso appalto, la stessa che ha poi evidenziato esser peggiore della precedente formalmente  esclusa.

La verità è che questo Paese manca di trasparenza e la corruzione e l’illegalità rappresentano fenomeni talmente diffusi che fanno parte ormai della quotidianità e difatti la lista dei funzionari infedeli è talmente lunga dal rappresentare una vera e propria organizzazione, la stessa che si autoalimenta attraverso tangenti e/o favori illeciti, per ottenere costantemente vantaggi personali…

Ma tanto a nessuno interessa ciò e difatti questo cancro cresce e si riperquotendo in maniera negativa in ciascuno aspetto della vita società, ma non solo, anche nell’economia e nello stesso mercato del lavoro, completamente infettato da una concorrenza sleale e da un clientelismo provocato dalla politica e dalla criminalità organizzata!!!

Nei miei connazionali manca totalmente quella necessaria fiducia per la legalità e difatti si è indebolita l’aspettativa che si aveva nelle istituzioni, condizione necessaria per affrontare in maniera consapevole le conseguenze provocate da quegli illeciti!!!

E’ fondamentale quindi liberarci da questo marcio adottando un approccio rigoroso nella gestione degli appalti con criteri di selezione chiari che implementino ancor più le regole e soprattutto i principi di legalità posti attualmente in atto attraverso quei controlli mirati ben conosciuti con il nome di “whitelist”, gli stessi però che ahimè… vengono abitualmente bypassati!!!

Affinchè quindi si possano prevenire e riconoscere eventuali comportamenti illegali c’è bisogno di tutti, in particolare di una totale collaborazione tra le autorità di controllo, le amministrazioni pubbliche e le imprese, al fine di rafforzare quella necessaria trasparenza, contruibuendo così all’integrità di questo settore degli appalti pubblici, ridotto ormai a vero e proprio “bancomat”, sì… di tutte quelle imprese formalmente “controllate”, già… da chi sappiamo!!!