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Sigilli a due cave abusive!!!

I controlli di forestali e degli ispettori della Regione hanno svolto delle ricognizioni usando sia l’elicottero dei carabinieri che i droni, ed è così che si è pervenuti ai sigilli per due cave risulate abusive. 

Dagli accertamenti è emerso che le due cave risultavano in esercizio e sarebbero state sfruttate in assenza dell’autorizzazione previste.

Per cui, effettuati i dovuti controlli, sono stati sequestrati tutti i macchinari presenti e anche i rifiuti da estrazione.

Come riportato sopra, il risultato dell’operazione è stato determinato attraverso la cooperazione fra i carabinieri forestali ed il Nucleo di vigilanza ambientale regionale, riguardante proprio il controllo sulle attività estrattive.

Il blitz dei militari condotto in collaborazione dei funzionari della Regione, è stato condotto in un’area caratterizzata da vaste estensioni a formare un importante comprensorio per l’attività estrattiva. 

Sono così scattati i sigilli nelle aree, una di 1,70 ettari di superficie per 12-18 metri di profondità e l’altra di 0,80 ettari per 12 metri di scavo. 

Sono stati altresi sequestrati anche rifiuti da estrazione accantonati sul posto, macchine tagliablocchi, un autocarro e un’ulteriore superficie, di circa 100 metri quadri dov’era stata allestita una discarica di rifiuti speciali (fresato di asfalto, materiale da demolizioni edili, tubi in plastica fuori uso).

Come sempre accade in questi casi sono stati indagati il proprietario delle aree e i due amministratori della società di gestione delle attività, per aver violato la “legge-cornice” sulla gestione dei rifiuti da attività estrattive e di gestione di rifiuti non autorizzata da attività estrattiva (inquinamento ambientale in zona sottoposta a vincolo paesaggistico), mancata nomina del direttore responsabile di cava e  mancata presentazione del DSS (documento di salute e sicurezza) ed anche del documento sulla stabilità dei fronti, così come prescritto dalla legge 624/1996, relativa aalla sicurezza e salute dei lavoratori nell’esercizio di attività estrattive.

Alla fine comunque vi è quantomeno una nota positiva e cioè che la vicenda sopra riportata non ha riguardato la nostra Regione, bensi essa faceva riferimento ad un’altra, sì… sempre del Sud, precisamente la Puglia…

C’è un motivo per cui ho scritto questo post ed è quello di far comprendere (a chi ovviamente desidera ascoltare, poiché come si sa…non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire) che ormai i controlli – di queste peculiari attività, come per l’appunto quella estrattiva e/o la gestione dei rifiuti – si stanno sempre più perfezionando, sì… attraverso metodologie innovative e quindi (forse) è venuto il tempo di ascoltare quel detto che dice: è meglio fermarsi e tornare indietro che continuare con il mal cominciato cammino!!!   

 

Per migliorare la nostra Catania, basterebbe semplicemente che ciascun cittadino si attivasse in maniera concreta!!!

Ho ricevuto stamani i complimenti per quanto segnalato ieri nel mio blog…

I candidati che mi avevano scritto, mi hanno da pochi minuti inviato un messaggio confermandomi come nella vita basta poco per accontentarsi…

Già… piccole soddisfazioni, ma che danno un senso alla nostra vita e se oggi qualcuna di questa è stata realizzata, lo si deve ai vigili urbani e ai responsabili dell’ufficio affissioni di questa città, che hanno dimostrato attraverso le loro azioni, che la legalità vince sempre sulla disonestà!!!

Un ringraziamento va inviato anche alla Dirigente del servizio che appena saputa la notizia di quei comportamenti disonesti, si è immediatamente attivata per intervenire e bloccare tutte quelle azioni illecite…

E’ stato infatti verificato stamani, come in molte piazze siano state rimosse quelle affissioni abusive e ove non possibile, i pubblici ufficiali hanno coperto gli stalli utilizzati impropriamente ed emesso sanzioni nei confronti di quei candidati o di chi ne ha effettuato la pubblicazione…

Come ripeto sempre se ciascuno di noi compiesse il proprio dovere, questa città sarebbe bellissima e non solo sulla carta, – per come qualcuno l’aveva anni fa l’aveva propagandata, per poi far emergere come ahimè quanto “promesso” avesse esclusivamente fini prettamente personali – no… non tutti i catanesi sono per fortuna come come loro!!!

C’è difatti chi non si vende, chi non si abbassa a compromessi per far carriera, c’è per fortuna chi contrasta loro operando la legalità sempre, in ogni occasione, circostanza, condizione, senza mai piegarsi o mostrare – come dissi a quel signore di cui sopra durante una manifestazione presso il Porto di Catania – il rifiuto al “pizzo”, perché non è con le parole che si applica il rispetto e si favoriscono i principi, ma bensì è con i fatti che si opera quel necessario cambiamento e di questi purtroppo, il sottoscritto non è mai visti realizzare in questa terra!!!

D’altronde… da Siciliano, ancor prima che da “Catanese” vorrei chiedere ai miei conterranei: in questi lunghi anni, quale governo ha saputo evidenziare attraverso i suoi Presidenti, in maniera chiara e trasparente, azioni di contrasto nel voler combattere la mafia???

CONTINUA… 

Quel "mondo di mezzo" delle cave d’estrazione in Sicilia: "Ahhh… se solo si scavasse più a fondo"!!!


L’altra sera, nel guardare i report del mio blog, ho notato che tra i miei 20 post più letti degli ultimi mesi, cinque rappresentano il mondo delle cave (abusive e non) e dell’estrazione della pietra lavica… 

Mi sono detto: ” Ma guarda un po’ quale interesse hanno i lettori a leggersi argomenti cosi specifici e dettagliati”.
D’altronde parliamo di una materia che non interessa molti…
La platea dei visitatori nel web solitamente preferisce argomenti meno peculiari e certamente più generici…
Però… questo fatto mi ha incuriosito ed allora stasera ho deciso di riproporre in maniera più soft quel “mondo di mezzo”, costituto solitamente da chi gestisce lecitamente o illegalmente le cave nella nostra regione e chi dovrebbe controllarle…
Una volta un mio caro amico – proprietario di alcune cave – mi disse: se vuoi fare immediatamente soldi… devi acquistare una cava!!!
Il sottoscritto, non comprese immediatamente quelle parole e quindi chiese maggiori delucidazioni sul quel mondo dell’estrazione ed egli allora mi disse: “vedi, una cava con aggregato un impianto di frantumazione – anche “mobile” – permette d’incassare subito denaro, per di più in contante, perché tutti hanno bisogno del materiale frantumato, chi per realizzare riempimenti, e chi ad esempio per realizzare in opera del Cls e quindi ha necessità di pietrisco o sabbia (meglio conosciuta con il nome di azolo), per proseguire ancora con la pietra frantumata, i massi, ecc…
La pietra lavica è un materiale con cui si fa di tutto… 
Ovviamente c’è un livello più alto, diciamo più raffinato, con cui si fanno – se pur nella loro semplicità – vere e proprie opere d’arti…
Ma è soprattutto la “gestione” che secondo il sottoscritto determina i maggiori vantaggi… perché parliamo di un’attività difficile da controllare e la cui produzione quantificata, se pur opportunamente registrata (mi riferisco ovviamente a quelle società legalizzate… perché per tutte le altre, quelle abusive, quel mondo dell’estrazione “è tutto oro che cola”…) può dar luogo ad una contabilità parallela, sicuramente ardua da scoprire, non solo per quei funzionari responsabili degli Enti addetti ai controlli, bensì anche per le forze dell’ordine, in particolare per quelle che tra esse, si occupano di reati che riguardano l’economia e la materia tributaria, ed intervengono quando sono presenti reati di truffa e/o evasione fiscale…
Se poi a quella maestria imprenditoriale ci sommate le complicità di coloro che avrebbero dovuto verificare, ecco che quel mondo delle cave, garantisce non solo a quegli imprenditori di accrescere economicamente in modo esponenziale, ma permette a tutta una serie di soggetti intorno, di beneficiare di ulteriori introiti, regalie che se dimostrate, confermerebbero in maniera chiara quell’eventuale rapporto collusivo…
Certo, quanto sopra non è semplice da dimostrare, anche perché nessuno parla… 
D’altro canto perché farlo, avendo ciascuno di contro interessanti vantaggi a proseguire per come finora fatto!!!
Quindi per scoprire qualcosa, bisogna attendere e sperare… sì che quel flusso all’improvviso s’interrompa, affinché quella cosiddetta “armonia professionale” possa sfaldarsi e dare il via a tutta una serie di provvedimenti amministrativi e no solo, che causeranno tutta una serie di lungaggini, al fine esclusivo di giungere ad una sospensione di quella attività di cava… 
Semplice no… d’altronde ditemi: chi possiede tra le parti, il coltello dalla parte del manico???  
Ho l’impressione che fintanto un’inchiesta non palesi che quanto dal sottoscritto ipotizzato trovi conferma, difficilmente qualcosa di quel mondo, potrà mai cambiare… 
Già, dovremmo accontentarci di scoprire – di tanto in tanto – il nome di qualche “prestanome” che forse sfruttava abusivamente una cava all’interno del Parco dell’Etna, ma per il resto nulla…
Sì… in un certo modo dispiacerà sapere che nel contempo, tutti gli altri, resteranno come sempre impuniti!!!  

Ma siamo certi che qualcuno controlla quei traffici illeciti compiuti con la gestione delle cave e dei rifiuti???

Preg.mo Distretto Minerario…

Si vorrei iniziare così questa mia missiva ad un Ente importante, perché esso tra le sue funzioni (per chi non lo sapesse), tutta una serie di attività quali ad esempio, la vigilanza e il controllo sull’applicazione delle leggi minerarie e l’applicazione di tutte quelle norme riguardanti la sicurezza e la salute dei lavoratori, in questo particolare settore di competenza…
Tra i suoi compiti difatti vi sono:
– ispezioni ordinarie e verifiche di impianti elettrici nelle cave, nelle attività extra-minerarie, nei permessi di ricerca e nelle concessioni minerarie;
– accertamenti di cave abusive;
– rilascio nulla osta esplosivi nelle cave, nelle attività extra-minerarie, nelle concessioni minerarie.
Inoltre l’Ente svolge anche adempimenti connessi ai compiti del Servizio, quali:
– istruttorie delle istanze per il rilascio di permessi di ricerca e concessioni di sostanze minerali di 1° categoria;
– controllo pagamento del canone annuo e superficiario, sui permessi di ricerca e concessioni minerarie;
– istruttoria istanze per il rilascio di autorizzazione per l’esercizio di attività di cava. 
Da quanto sopra si comprende come questo particolare settore, occupi un’interessante comparto nell’economia della nostra regione, sia per il sostanzioso giro economico che realizza, ma anche per il comparto occupazionale che concretizza direttamente, ma anche in virtù dell’indotto che le sue lavorazioni realizzano, ed infine, per quanto concerne i rifiuti, in termini di salute e salvaguardia dell’ambiente per i cittadini…
Ora… – sarà che ultimamente riesco ad anticipare quanto solitamente a breve potrebbe accadere sotto l’aspetto giudiziario – ma certamente, in questi particolari casi, mi è più facile prevedere una qualche prossima inchiesta, a causa della materia messa in campo, che come ben sappiamo è nel mirino di quella associazione criminale, dedita ad accrescere la propria attenzione nei confronti dei traffici illeciti come quello dell’estrazione e dei rifiuti, in particolare di quelli speciali e pericolosi.
Ho l’impressione (ma basti osservare la scarsa attenzione con il quale i media e il web danno notizia su questo argomento) che vi sia una sorta di reticenza, e di conseguenza l’opinione pubblica, assegna a questo fenomeno (di grande portata, ma perfettamente ben celato), poca importanza…
D’altronde, fateci caso… i rifiuti fanno notizia solo quando li troviamo disseminati per le strade, quando si ha difficoltà a smaltirli, quando i siti predisposti alla loro trattamento sono al collasso, quando quegli aggregati sono parte di calcestruzzo depotenziato, ma difficilmente questi vengono fatti emergere, quando la notizia riguarda traffici illeciti o discariche abusive…
Un silenzio tombale… e vi assicuro che serve a poco, anzi direi a nulla, denunciare fatti gravi come quelli a volte individuati e portati a conoscenza delle autorità giudiziarie, poiché – per motivi che al sottoscritto sembrano assurdi – si preferisce solitamente insabbiare quelle attività compiute in maniera illegale…
D’altronde se i dati indicano che in Italia, vengono smaltiti in maniera non corretta o del tutto illecita più di 100 milioni di tonnellate di rifiuti, si può comprendere l’importanza di quel giro d’affari che questo business produce, causando di fatto un danno all’erario quantificato in un migliaio di milioni di euro.
E’ evidente che di fronte a tali cifre, sono in molti a chiudere un occhio e forse anche due… e non c’è quindi da meravigliarsi se quelle associazioni di stampo mafioso, abbiano saputo negli anni infiltrare i propri imprenditori in questo settore, affinché potessero svolgere quanto necessario in un tessuto particolare difficile da controllare, grazie soprattutto alla disponibilità concessa loro, proprio da una parte di quei soggetti istituzionalmente preposti ai controlli di quelle coltivazioni di cave e della loro estrazione o della tutela del ciclo dei rifiuti , realizzando così gravi distorsioni non solo al mercato, ma anche alla libera concorrenza…
Nei miei prossimi post, faro in modo di descrivere in maniera pratica, il “modus operandi” che alcuni imprenditori di questo settore adottano abitualmente…
Resterete sorpresi dalla semplicità delle procedure e di come quotidianamente si riescono a compiere quei traffici illeciti, attraverso le crepe normative lasciate aperte loro, da questo sistema legislativo debole!!!
Non pensiate inoltre che quanto sopra avvenga nel più totale buio della notte…
No all’opposto… il tutto vine compiuto come si dice: “Alla luce del giorno“!!!

L’attività estrattiva in Sicilia ed il ruolo fondamentale del Direttore Tecnico dei lavori…


Parlare di cave nella nostra regione, è voler tentare di aprire una crepa su un argomento  considerato da molti  “scomodo” ed è la ragione  per cui difficilmente, se ne sente parlare… 

Difatti, uno dei motivi per non parlarne è proprio perché alcune di queste cave, operano in maniera abusiva e/o risultano per lo più illegali, ma anche perché, gli introiti più consistenti, vengono assicurati dall’infiltrazione ai vari livelli su talune opere pubbliche nell’ambito d’importanti progetti in corso o prossimi dal realizzarsi… 
Un importante business si muove quindi dietro l’estrazione, a causa proprio della materia prima necessaria, per le piccole e le grandi opere pubbliche. 
Certo i controlli ci sono, ma si è visto come in questi trent’anni, in attesa di quel “Piano Cave”, molte di queste, risultavano abusive o quantomeno mancavano di quei minimi requisiti di buona conduzione per l’attività estrattiva che come ben noto, presuppone che la stessa, progredisca in conformità alle normative generali vigenti, al progetto approvato e a quanto previsto sugli adempimenti della sicurezza…
Quante volte infatti, attraversando le strade della nostra regione, abbiamo visto vere e proprie montagne scomparse… divorate da mezzi meccanici e poi abbandonate così, senza che nessuno se ne sia più preoccupato…
D’altronde molte di quelle attività estrattive erano per lo più illegali in mano alla criminalità organizzata… ed è evidente che i controlli, sono stati compiuti in maniera certamente superficiale… per evitare forse possibili ritorsioni personali!!!
Una illegalità che è durata per anni e che ha fruttato non solo tanto denaro, ma soprattutto potere a quei gruppi affiliati… che grazie ad imprenditori collusi e a tecnici e/o funzionari compiacenti, si è giunti a questo disastro ambientale, visibile a noi tutti… 
Si, ogni tanto leggiamo di omissioni e abuso di atti d’ufficio, di sequestro di cave, di danni all’ambiente, ma di quei milioni di metri cubi estratti, di quella terra e roccia andata dispersa nell’ambiente, per realizzare quelle opere strutturali, ecco, ora che al loro posto ci sono soltanto voragini… come si pensa di ripristinare quelle aree???   
Ovviamente non entro nel merito dei progetti, delle planimetrie, molte delle quali opportunamente ritoccate per essere consegnate al momento della richiesta del rinnovo delle licenze… 
Analoga situazione andrebbe fatta per le autorizzazioni, per l’uso dell’esplosivo, per il ripristino di quei luoghi e quant’altro… ma come si è visto, molto è stato concordato e forse mascherato… 
Se si osservano le foto scattate e conservate dall’Istituto Geografico Militare in questi cinquant’anni, si potranno vedere le mutazione del nostro paesaggio, dove ettari di bosco e intere colline sono andate perdute e dove al posto, non resta nulla di quel territorio naturale bellissimo, ma vi è soltanto… un paesaggio lunare. 
L’allarme è risaputo, basta rileggersi quanto riporta la relazione sullo stato della sicurezza del Ministero dell’Interno e dei profitti che le associazioni criminali hanno nel partecipare agli appalti pubblici…
E’ dire che esistono delle direttive e soprattutto delle precise raccomandazioni per i titolari delle attività estrattive, e soprattutto per il Direttore dei lavori di cava!!!  
Già, un ruolo importante, nella gestione della cava, dalla cui solerzia dipende certamente la corretta gestione della stessa. 
Non per nulla il legislatore, per confermare l’importanza che ha questo ruolo, ha previsto (Art. 13 della L.R.S. 127/80) che, l’Ing. Capo del Distretto Minerario, esprimesse parere di merito, con l’evidente ratio di filtrare i soggetti non ritenuti appropriati… 
Se quanto sopra viene correttamente oggi applicato… non sta a me dirlo, certamente l’impressione è che spesso questa figura sia sottovalutata dagli stessi esercenti, i quali tendono ad avere un Direttore dei lavori preferibilmente “ricattabile“, attribuendo ad egli, un mero ruolo formale, che conduce spesso quel soggetto a convalidare condotte negligenti, compiute per l’appunto da altri individui  all’interno di quella cava…
Infatti, si e potuto constatare di come, la presenza di una figura del Direttore dei lavori appropriata e soprattutto libera “moralmente e professionalmente”, dia  modo ai funzionari di quell’Ente -durante i controlli previsti- di trovare una condizione eccellente ed in ordine con le norme e con i progetti a suo tempo approvati….
Di contro, quando il Direttore Tecnico dimostra di essere negligente, insicuro o ancor peggio timoroso, ecco, in questi casi, è stato dimostrato che le attività estrattive presentano gravi problemi: difatti, nel primo caso, le ricadute negative, gravano inevitabilmente sull’esercente, costretto ad un’ulteriore lavoro di vigilanza e dando così scarsa importanza al ruolo stesso del Direttore tecnico dei lavori; mentre nel secondo caso, quando cioè il Direttore di cava e colluso con l’imprenditore, ecco che i problemi di danno, non saranno soltanto ambientali, ma anche fiscali e tributari… 
Diventa quindi fondamentale, la verifica da parte dei funzionari del Distretto, attraverso visite frequenti e possibilmente non programmate, compiute in modo inatteso, affinché si possa prendere atto della situazione sul momento… verificando tutti quegli adempimenti previsti e i documenti custoditi in cava… 
Ecco, se quanto sopra verrà fatto in maniera corretta, se tutti quei soggetti descritti sopra, controllati e controllori, adempieranno a quei loro ruoli, allora sicuramente tutto andrà alla perfezione… 
Altrimenti, osservando quanto sta avvenendo in altre realtà produttive della nostra regione, non mi meraviglierei di leggere tra qualche giorno, i nomi evidenziati di qualcuno di quegli addetti -di questo specifico settore- riportati come ormai consuetudine, su tutte quelle note testate d’inchiesta giornalistiche, a causa di nuovi provvedimenti giudiziari, compiuti dalle nostre “puntuali” Procure Nazionali…