Diceva l’amico Paolo Borsellino: “La mafia dovrà essere chiamata a rispondere del sacrificio di queste vittime innocenti”!!!
Il giudice oggi avrebbe compiuto 80′ anni… ma una carica d’esplosivo piazzata su un’autostrada del nostro Paese ha fatto si che la sua vita – insieme a tante altre presenti – terminasse lì…
Un agguato sofisticato… preparato a tavolino e compiuto sicuramente con l’aiuto di specialisti dei servizi segreti (deviati…), d’altronde chi mai può credere che quei pecorai scesi dalle montagne, potessero avere una così alta preparazione di esplosivi a distanza…
Un nuovo sistema politico/mafioso voleva che si alzasse la tensione, che cadessero alcune teste di governo, che quella classe dirigente andasse definitivamente a casa per essere cambiata da una nuova, ed in questo la mafia ha dato una mano…Abbiamo visto proprio in questi giorni, alcuni noti pentiti di quei giorni ribaltare quanto allora dichiarato e ribaltare totalmente quelle accuse, motivando di essere stati ingannati e d’aver ricevuto i suggerimenti per rispondere alle domande dei pubblici ministeri!!!
Sono emersi molti collegamenti tra quella parte dello Stato ed esponenti della criminalità organizzata, ambienti del terrorismo eversivo e logge segrete…
In quell’omicidio vi sono stati interessi superiori, perché non fu soltanto Cosa nostra a decidere di compiere quell’attentato, bensì altre entità, le stesse che poi avrebbero commissionato alla mafia la strage di via D’ Amelio, del collega Borsellino…
Diceva bene Buscetta: “le motivazioni, vanno ricercate al di là della mafia”!!!
Riprendendo quindi quanto sopra esposto ed a conferma che i “pecorai” non erano in condizione di utilizzare quelle tecnologie sofisticatissime, ecco i nuovi dati sui quali la procura di Caltanissetta sta ora indagando, e cioè che il tipo di esplosivo utilizzato, non è quello specificatamente usuale per la mafia. Ma ormai chi poteva parlare è morto; i due boss di cosa-nostra, hanno concluso la loro esistenza all’interno dei penitenziari e chi resta oggi ancora in vita (se pur latitante…) – a differenza di quanto ci viene raccontato – non è stato in questi lunghi anni catturato, forse per evitare proprio che potesse parlare e raccontarci così la verità su quelle stragi, continuando di fatto a proteggere chi ancora oggi spera di non perdere quel potere politico…
Certo, questo nuovo governo giallo/verde sta mettendo in crisi quella struttura piramidale e soprattutto i propri interessi economici/finanziari che si vedono ogni giorno colpiti da inchieste delle procure nazionali…
Difatti… non mi meraviglierei di assistere a breve ad una nuova escalation criminale, non tanto per contrastare quella lotta dello Stato che in questi mesi si è fatta più risoluta e vigorosa, ma soprattutto, per ripristinare quei collegamenti politici che – se pur mai interrotti – non stanno garantendo le necessarie protezioni a quell’associazione criminale, per salvaguardare quel business criminale!!!
“Ci troviamo di fronte a menti raffinatissime che tentano di orientare certe azioni della mafia. Esistono forse punti di collegamento tra i vertici di Cosa nostra e centri occulti di potere che hanno altri interessi. Ho l’impressione che sia questo lo scenario più attendibile se si vogliono capire davvero le ragioni che hanno spinto qualcuno ad assassinarmi.”
Giovanni Falcone

