Catania: dopo due anni di assenza scopro come i lavori a suo tempo iniziati, sono rimasti inalterati!!!

Sono passati oltre due anni da quando mi sono recato per lavoro in Toscana ma incomprensibilmente, tutte le volte che faccio ritorno per brevi periodi, mi accorgo – mi dispiace dover aggiungere che ho come la sensazione di essere il solo ad osservare quanto sto per scrivere, già… tra oltre un milione di miei conterranei nella sola provincia di Catania – che i lavori pubblici a suo tempo assegnati ed iniziati, sono ancora lì, già… incompiuti!!!        

So bene – appartenendo da oltre trent’anni a quello specifico settore – di come può accadere che nel corso dell’esecuzione del contratto d’appalto il committente richieda all’appaltatore variazioni sul progetto in corso e quindi, per questi giustificati motivi, quel termine di consegna previsto e la conseguente penale per l’eventuale ritardo venga meno, proprio per effetto del mutamento dell’originario programma lavori, determinando così lo slittamento del nuovo termine dei lavori…

Ma allora mi chiedo: può essere mai che tutti i lavori subiscano queste modifiche oppure debbo pensare che vi sia un accordo bonario, tra chi esegue i lavori e chi dovrebbe di fatto controllarli, che fa si che tutto proceda senza alcun rispetto delle normative vigenti???  

Tra l’altro vorrei ricordare che solo nei casi in cui l’appalto è stato aggiudicato con l’offerta tecnica migliorativa, è prevista che una delle condizioni previste può essere modificata, come ad esempio il caso specifico, essendo il cronoprogramma (presentato dai concorrenti unitamente all’offerta) uno degli elementi variabili in relazione all’oggetto del contratto; difatti, in questo particolare caso, i concorrenti elaborano il progetto ed offrono altri elementi variabili, tra i quali per l’appunto il tempo di esecuzione.

Ed allora – non volendo in questa sede verificare se anche i nuovi termini di ultimazione siano stati nel frattempo rispettati –  mi chiedo, ma per tutti gli altri appalti, quel termine di ultimazione stabilito dagli atti di gara, è stato di fatto rispettato oppure subisce incomprensibili proroghe ingiustificate??? 

Certo, tutti sappiamo come il programma esecutivo può divergere dal cronoprogramma, ma quest’ultimo deve essere conforme al termine di ultimazione contrattuale, permettendo così al direttore dei lavori di effettuare controlli puntuali circa eventuali ritardi da parte dell’appaltatore stesso…

Tralasciando quindi eventuali contestazioni su aspetti tecnici insorti tra il direttore dei lavori e l’appaltatore -dissensi che come sappiamo la disciplina assegna al responsabile del procedimento, il quale, dopo aver sentito le ragioni di entrambi, assume le sue deliberazioni circa la corretta impostazione del programma esecutivo dei lavori e alla cui decisione, l’appaltatore dovrà uniformarsi (salvo il suo diritto di iscrivere riserva nel registro di contabilità) – quali altri motivazioni conducono a quei ritardi???

Viene spontaneo chiedersi: tutti i lavori che da oltre due anni vedo ancora in esecuzione, sono stati di fatto (tutti) prolungati a seguito di provvedimenti autorizzativi oppure debbo pensare che sono stati sospesi per motivi vari che naturalmente sconosco, oppure, ancor peggio, che questi risultano essere in ritardo e ahimè nessuno ne conosce ad oggi i reali termini di quel loro completamento???

Già… ma c’è qualcuno che sta controllando quanto sta accadendo in quegli appalti oppure debbo credere che tutto prosegua con quell’abituale atteggiamento “siciliano” di chi si mostra ironicamente distaccato e/o quantomeno indifferente a ciò che gli sta intorno, in particolare se trattasi degli incarichi a suo tempo ricevuti??? 

E sì perché nel frattempo, mentre da noi resta tutto così… immutato, con lavori mai portati a completamento – gli stessi tra l’altro che hanno determinato in questi lunghi anni profondi disagi ai miei conterranei – sì… ecco che in altre realtà si vola!!! 

Difatti, posso confermare che a differenza di quella nostra invariata metodologia, ho potuto assistere -vivendo in Toscana – di come nello stesso periodo 2020-2023, molte opere pubbliche in appalto, siano state portare a completamento, vedasi ad esempio: la SS1 “Aurelia”, i lavori tra Donoratico e S. Vincenzo (LI), il raccordo autostradale Siena-Firenze, è stata nello stesso periodo inaugurata la variante SR429 da Empoli a Castelfiorentino (giunta in prossimità di Certaldo), il raddoppio della ferrovia con l’apertura della galleria di Serravalle, un’ulteriore intervento di completamento nei lavori di ripristino della ferrovia Siena-Grosseto e quella di Porrettana e potrei ancora proseguire con una lista lunghissima…   

Sì… perché mentre nei nostri appalti si alimentano costantemente dei problemi, determinando così ritardi ingiustificati e lievitazione di costi, in altre realtà come quella sopra descritta, si cerca di risolverli i problemi, soprattutto facendo in modo che quest’ultimi, quando insorgono, non causino gravi ritardi, nei termini previsti di consegna!!!

Cosa dire: due modi opposti non solo d’affrontare i problemi, ma soprattutto nel provare a risolverli!!!

Permettetemi di aggiungere: “e non mi riferisco al solo mondo degli appalti”!!! 

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