Basti osservare le dichiarazioni dell’allora boss di cosa nostra, Totò Riina, che in tutte le dichiarazioni si è sempre distanziato dall’attentato…
Il giudice Borsellino aveva capito che toccava ad egli, aveva detto “ora tocca a me”, aveva fretta di scoprire chi c’era dietro quella morte del collega e forse l’aveva pure scoperto e sapendo quel nome, l’aveva scritto sulla sua agenda…
Ecco perché la teneva sempre con se e quando qualcuno credeva che una bomba sarebbe riuscita nell’intento ecco che si scopre che la borsa è ancora lì, intatta… ed allora qualcuno posto vicino a quella via è intervenuto, con la scusa di soccorrere il giudice e il personale addetto alla scorta, ha prelevato senza farsi scoprire quell’agenda, lasciando lì la borsa che è stata ritrovata intatta!!!
Si è parlato di mistero… ma qui non vi è alcun mistero, c’è solo qualcuno che non vuole farsi scoprire, chissà forse lo stesso individuo che non permise di verificare immediatamente dopo la sua cattura, l’abitazione del boss di cosa nostra, tanto da ritardare quella perquisizione di ben tre giorni… quando ormai tutto era stato portato via, anche la cassaforte!!!
Il nostro paese ha dimostrato in tutte le vicende in cui è stato chiamato di non essere mai pronto a contrastare in maniera seria quelle circostanza in cui la criminalità insieme alla politica e a taluni suoi uomini istituzionali (dimostratisi infedeli e corrotti), si sono legati per condizionare le regole e il diritto di questa nostra Repubblica!!!
La storia è ancora a tutta da scrivere, ma noi – come sempre avviene in questi casi – non sapremo mai la verità!!!




