Cari ragazzi e care “piccole donne” di Librino…
Inizia così una lettera pubblicata (non ho compreso chi l’abbia scritta…) in questi giorni sul web…
Ho ancora oggi impresso i giorni trascorsi in quel cantiere…
Era inizio estate e ricordo perfettamente i sorrisi manifestati da quei bambini nel vedermi per la prima volta lì: mi guardavano come fossi un extraterrestre, sarà stato forse a causa di quella mia auto, un Suzuki di colore rosso “cabrio”, che veniva da loro percepito come un qualcosa di divertente…
Ecco quindi che di volta in volta arrivavo in quella piazzetta per lasciare i miei doni: una volta il mio Commodore 64 completo di giochi, altre volte un pallone di calcio e così via discorrendo…
Non ho mai pensato che fossero nati “ladri“, ma semplicemente intuivo che si comportassero come qualunque altro bambino… anch’io d’altronde avrei fatto lo stesso!!!
E difatti, vorrei raccontare un episodio: una mattina ero arrivato in cantiere più tardi, potevano essere le 11,00 e appena giunto nell’area a parcheggio, ancor prima di scendere dall’auto, venni immediatamente accolto da schiamazzi ed urla e quindi circondato ed abbracciato da alcuni di loro, che per l’appunto avendomi visto arrivare, avevano lasciato di giocare a pallone; beh… in quella festosa circostanza, dimenticai di prendere la mia autoradio estraibile e mi recai in cantiere…
Mi avvicinai al cancello d’ingresso e ad attendermi vi era uno di quei bimbi con un ragazzo più grande, con in mano la mia autoradio, mi disse: mio fratello ieri sera si è accorto che lei ha lasciato la radio in macchina ed allora dopo averla aspettata e non vedendola arrivare, ha pensato che fosse meglio portarla via, sa… per evitare che qualcuno (del quartiere…) potesse rubargliela; grazie… – risposi – posso offrirvi qualcosa, un gelato??? No, no va bene così…
Ecco l’occasiona mancata, nessuno si era più interessato di quei luoghi; sì… quelle civili abitazioni erano state consegnate ma con il passar del tempo, nessuno aveva pensato di mantenerle in perfette condizioni, ne gli Enti preposti – ormai da tempo senza fondi – ancor meno coloro che avevano continuato a sopravvivere lì, senza più alcuna condizione d’igiene e sicurezza…Certo il prezzo per quel contentino l’avevano pagato negli anni, ricompensando chi di dovere con il proprio voto e quello dei propri familiari e amici!!!
Ecco perché non posso accettare una lettera che fa di tutta un’erba un fascio, certo un quartiere disagiato ma dove vivono migliaia e migliaia di persone perbene e dove diventa giustificabile vendere il proprio voto per 50 euro o per un buono al supermercato…
Ma poi vorrei dire, perché in tutti gli altri luoghi della “Catania bene” cosa accade???
Già… cosa fanno la maggior parte dei nostri illustri intellettuali, imprenditori, uomini e donne spettacolo, giornalisti, ecc… non sono anche loro sempre lì presenti a quegli “inviti” (ah.. sì… li chiamano così…) di quei loro “amici” politici (la cosa buffa è che molti di loro li trovi presenti anche nei giorni successivi presso altri “convegni”, curiosamente di orientamento politico diverso), già loro che come tante pecore si genuflettono o per meglio dire: “s’inchinano” dinnanzi a quei loro padroni!!!
Ah… e che a nessuno dei signori di sopra, venga la felice idea di contraddirmi, perché potrei anche pensare di metterli al pubblico ludibrio, evidenziando molte di quelle loro manifestazioni premurose a cui farei immediatamente seguire quei “banderuoli” trascorsi, facendo così emergere uno spaccato di quella loro vita mediocre, posta sempre ad inseguire chi come loro, non ha fatto altro che sottomettersi a costanti compromessi … Quindi mi chiedo… come si può puntare il dito su quel pacco di pasta di quei poveri disgraziati e ci si dimentica di tutte le numerose inchieste di corruzione da parte della procure nazionali che hanno dato seguito a perquisizioni non all’interno di abitazioni di quartieri periferici, ma di quei benestanti uomini delle istituzioni, manager e professionisti vari, professori, medici e legali, tutti individui facoltosi che hanno svenduto nel corso degli anni svenduto la propria dignità per barattarla con favori personali…
Certo, è giusto dire che ciascuno debba essere orgoglioso di difendere i propri doveri, ma dei diritti quando si parla???
Quando leggo… “studiate“, ma non si dice che finiti gli studi si resta a spasso perché non c’è lavoro, quando si consiglia di “scappare da questa terra senza voltarvi indietro“, facile a dirsi… ma con quali risorse finanziarie e soprattutto per quali ricercate professionalità che si sa… non avere, non avendo potuto imparare una qualsivoglia competenza!!!
Ed allora penso, perché invece non cacciare da questa terra tutti quei figli di papà “raccomandati e inutili“, a cui dovrei sicuramente aggiungere molti di quei loro genitori, gente che da una vita – come “sanguisughe” – hanno saltato da una parte all’altra per restare aggrappati al carro del vincitore, continuando a succhiare il nettare di questa terra, senza aver mai contribuito ad alimentarlo…
Ah… e a proposito di canzoni “neomelodiche” preferisco una immaginaria interpretazione rivisitata di Ivan Graziani: Librino lo sai… non è servito a cambiarti, la cosa che ho amato di più e stata l’aria…
Ed infine – cari ragazzi di Librino – ricordatevi queste mie ultime parole: quando qualcuno vi chiede di ribellatevi alla mafia, di combattete per la vostra dignità, fate una cosa per me: chiedete loro di lasciarvi copia del proprio documento d’identità e un eventuale numero telefonico per poterli ricontattati, affinché possano accompagnarvi in Procura il giorno in cui avrete deciso di denunciare quanto volete far emergere… Ricordate comunque: “non conta che si vinca o si perda, probabilmente la loro mancata presenza dipende dal fatto che essi hanno già perso”!!!

