Sembra uno di quei film di spionaggio dove l’infiltrato riesce a sabotare e/o depistare quelle azioni di contrasto portate avanti dall’unico coraggioso poliziotto, lasciato isolato dai colleghi in quanto incorruttibile!!!
Successivamente sono seguite una serie d’inchieste giudiziarie, ultime quelle relative ai blitz di fine anno, che secondo il procuratore – altro non fanno altro che segnalare il completo fallimento di quelle procedure di prevenzione –messe in atto per contrastare questa rete che ingabbia l’intera Calabria, link:https://www.tgcom24.mediaset.it/2019/video/blitz-anti–ndrangheta-otello-lupacchini-a-tgcom24-c-e-una-rete-che-ingabbia-l-intera-calabria-_12592703.shtml
Alle dichiarazioni sopra riportate sono seguite alcuni giorni dopo le dichiarazioni sui social della parlamentare del PD Enza Bruno Bossio: “Gratteri arresta metà Calabria! E’ giustizia? No è solo uno Show! Colpire mille per non colpire nessuno. Anzi si… colpire la possibilità di Oliverio di ricandidarsi. Il resto finirà in una bolla di sapone come il 90% delle sue indagini. E la ‘ndrangheta continuerà a prosperare come ha fatto in questi anni!!!”.
Ecco che allora la prima Commissione del Csm, presieduta dal Dott. Sebastiano Ardita (già Procuratore Aggiunto a Catania), ha deciso, all’unanimità’ di aprire una procedimento di “incompatibilità ambientale” nei confronti del procuratore generale Lupacchini convocato per essere ascoltato…
Il procuratore generale sarà sentito in merito alle dichiarazioni rilasciate nel corso dell’intervista riportata sopra, nella quale – a seguito della maxi operazione antimafia – avrebbe delegittimato pubblicamente l’operato del procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri parlando di “evanescenza di molte operazioni della procura di Catanzaro” ma anche in merito ad altri comportamenti che secondo la Prima Commissione appannerebbero l’immagine del magistrato e la sua capacità di operare con la necessaria indipendenza ed autonomia nel distretto…
L’intervento del CSM va visto quindi a tutela del Procuratore Gratteri e rappresenta un forte segnale nei confronti di quei suoi funzionari istituzionali, che stanno gettando discredito sull’operato della magistratura in particolare su di un loro collega…
Dopo quanto sopra non posso che ricordare una frase del giudice Falcone: “Temo che la magistratura torni alla vecchia routine: i mafiosi che fanno il loro mestiere da un lato, i magistrati che fanno più o meno bene il loro dall’altro, e alla resa dei conti, palpabile, l’inefficienza dello Stato!!!”.



