
Giustizia per Sonia Sicari
di Bagriele Ener
Alle quattro del mattino del 24 Gennaio 2009, Sonia rientrava a casa con degli amici. All’incrocio di via Lago di Nicito con via Roccaromana (Catania) un’auto si scontra con quella dove viaggiavano i ragazzi. L’autista è un ragazzo di 21 anni, Diego Pappalardo; guidava sotto l’effetto di alcool e stupefacenti. Dopo aver sfondato un posto di blocco e aver ferito un militare, ha continuato la sua folle corsa senza curarsi di poter causare danni o la morte di qualcuno. L’auto sulla quale viaggiava la ragazza andava a 45 km/h, mentre quella di Diego – una Mercedes Classe A – sfrecciava a 135km/h. Nell’impatto tutti i ragazzi, a parte l’autista della Mercedes, sono rimasti più o meno gravemente feriti, mentre dopo nove ore di coma Sonia volava in cielo, diventando un angelo, a soli 21 anni. Diego Pappalardo è figlio della “Catania bene”, suo padre è un imprenditore con tante amicizie e in Italia la (non) giustizia la si (s)conosce. Si sa come vanno certe cose: i soldi fanno la felicità e se sono tanti ti evitano anche il carcere. Almeno fino ad ora. Dopo tante udienze rinviate, finalmente il Gup Laura Benanti convalida l’omicidio volontario e chiede 11 anni di carcere per Pappalardo. «Sentenza storica», scrivono i giornali. Per poco però, perché storica e assurda è anche la decisione che, pochi mesi dopo, prende il Pm Maria Ledda all’udienza successiva: cambia il capo d’accusa da volontario a colposo. Da 11 anni a 6. Come se non bastasse, poi, addossa la colpa della morte di Sonia proprio ai genitori, perché «“colpevoli” di aver lasciato la figlia fuori fino a tardi». Accusa pure i gestori dei locali perché, dal suo punto di vista, andrebbero chiusi prima. L’unica attenuante la lascia a Pappalardo: «Se drogato e ubriaco – afferma – l’ha fatto perché non avrebbe retto la serata». Intanto in questi anni il figlio del “noto imprenditore”(così, per non fare nomi, lo chiama «La Sicilia» all’indomani dell’incidente) non si è mai fatto un giorno di carcere. Proprio ieri (30 Novembre, ndr) a causa del cambio della composizione di collegio, la Corte d’assise d’appello ha deciso di rinviare al 12 Novembre il processo. Nella prossima udienza sono previsti gli interventi dei difensori di Diego. E mentre un figlio di p… apà può permettersi ancora di uscire con gli amici, andarsi a ubriacare e drogare per “tenere il ritmo”, c’è chi con l’ultimo filo di voce, come i genitori di Sonia, sono costretti ad elemosinare giustizia per la propria figlia e a tentare di svegliare le coscienze degli umani attraverso dei volantini fuori da un tribunale, attraverso uno striscione, attraverso dei messaggi su Facebook, attraverso delle interviste. Il tutto per farsi sentire, per far sì che Sonia non venga dimenticata e lanciare un messaggio positivo ai ragazzi. Ai giudici. Perché chig sbaglia è giusto che paghi, i soldi non possono risolvere sempre tutto. Solo perché ricco e con le giuste conoscenze non puoi permetterti di rovinare la vita di un’altra famiglia.
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