Votate!!! Bravi, continuate a votare…

Finalmente i nostri politici dimostrano quella serietà richiesta dall’elettore…
In un momento di crisi internazionale, dove anche il nostro Paese si ritrova a dover stringere la cinghia, dove la parola “sacrificio" è diventata consuetudine… anche loro mostrano il lato nobile d’animo…
Per cui i nostri parlamentari, dovrebbero contribuire con una riduzione del «10 per cento degli emolumenti complessivi dei deputati»; per cui con uno stipendio così composto ( si va dall’indennità parlamentare (11.703,64 euro) alla diaria di soggiorno (4.003,11 euro), al rimborso delle spese per il rapporto tra eletto ed elettore (4.190 euro), fino al rimborso delle spese di viaggio (1.117 euro) e di quelle telefoniche (258,24 euro) per un ammontare complessivo di 21.271,99 euro), la riduzione di cui si parla, ammonterebbe dunque a circa 2.100 euro lordi mensili per deputato, sia della Camera che del Senato.
Invece i nostri politici sono riusciti a modificare quanto sopra, apportando una modifica dove si prevede un taglio del dieci per cento soltanto dell’indennità base dei deputati, in totale quindi circa 550 euro al mese. Gli emolumenti però sono composti, oltre che dall’indennità, da una serie di rimborsi, tra l’altro meno tassati, che vanno a formare il totale della paga, portandola fino a 21.270 euro lordi mensili. Così è toccato al presidente Fini, poco dopo, far sapere che il taglio del dieci per cento dovrà necessariamente riguardare tutte le voci degli stipendi: totale, più o meno, 2.127 euro e non i 550,00 voluti dai parlamentari!
Ma la cosa assurda e quando questi cominceranno a versare tale trattenuta… cioè da quandoi deputati/senatori cominceranno a fare anch’essi la loro parte???. Le date vengono spostate avanti nel tempo, insieme a quelle delle riforme che prevedevano la riduzione del numero dei parlamentari, approvate in modo che queste diventino effettive solo a distanza di due legislature a dì venire… circa il 2013!!! per cui soltanto coloro che saranno prossimamente eletti nella prossima legislatura, dovranno lavorare con stipendi ridotti…questi invece ne sono esenti…ah…ah..ah…
Certamente, con  una situazione dove ai dipendenti pubblici ed anche a quelli privati, si chiede un sacrificio sulle proprie remunerazione, un’eventuale rinuncia da parte dei nostri parlamentari è da escludersi per evitare una qualsivoglia protesta generale!!!
Se per un momento si prendesse coscienza tutt’insieme senza colore di parte…potremmo finalmente mandarli una volta e per sempre, ( come diceva la canzone di Alberto Sordi…) tutti a " quel paese ”…

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